Candidato fisso

Maurizio Milani in corsa alle primarie del Pdl

Maurizio Milani

Ieri ho deciso di candidarmi alle primarie del Pdl. Non volevo offendere la mia maestra anziana che ha sempre detto: “Carlo, più la politica è partecipativa più aumenta il caos”. Però a questo punto la offendo. Al confronto su Sky (anzi, su Mtv) voglio dire tutto. Innanzitutto ho cinque diversi conflitti d’interessi, tra i più potenti del pianeta. Sono titolare della cartotecnica che fa le schede elettorali. Non solo rifornisco il ministero dell’Interno in Italia, ma anche in Messico, Emirati Arabi, Inghilterra e i masai (che votano ogni 25 anni e sono l’unica pubblica amministrazione che paga regolare).

Leggi Guida per i candidati alle primarie del Pdl di Stefano Di Michele

    Ieri ho deciso di candidarmi alle primarie del Pdl. Non volevo offendere la mia maestra anziana che ha sempre detto: “Carlo, più la politica è partecipativa più aumenta il caos”. Però a questo punto la offendo. Al confronto su Sky (anzi, su Mtv) voglio dire tutto. Innanzitutto ho cinque diversi conflitti d’interessi, tra i più potenti del pianeta. Sono titolare della cartotecnica che fa le schede elettorali. Non solo rifornisco il ministero dell’Interno in Italia, ma anche in Messico, Emirati Arabi, Inghilterra e i masai (che votano ogni 25 anni e sono l’unica pubblica amministrazione che paga regolare). Sono titolare anche della ditta che fornisce gli scatoloni (le urne) e tutto il materiale dei seggi elettorali. Anche le tendine tra una cabina elettorale e l’altra. Fornisco anche le toghe dei magistrati attraverso una mia sartoria. Insomma, dove mi giro ho un conflitto d’interessi. Allora cosa faccio? Non mi candido? Non penso. Parlo chiaro fin dall’inizio: in alcune di queste società metterò dei prestanome. Spero che non tradiscano la mia fiducia e quando torno semplice cittadino mi diano indietro le mie ditte. Come aspirante leader del Pdl (ma farei così anche per il Pd) voglio dire la verità. Vado lì per rubare. Che poi non è nemmeno rubare, è per prendere il giusto per un lavoro di così alta responsabilità. E’ inutile negare l’evidenza. Se sono eletto, subito la mia morosa mi dirà: “Carlo! Sai che mio fratello è un ubriacone, non ti avrei chiesto niente se anche tu eri un barbone, ma visto che sei candidato leader sistema tuo cognato a Disney Channel”. Come faccio a dire no? Per quanto riguarda il mio programma sulla politica industriale è questo: tornare ai combustibili al 100 per cento, carbone e petrolio in primis.

    Basta stronzate con pale eoliche offshore, porcilaie a km zero, il delfino che va tutelato insieme al gorilla di montagna, eccetera. Il circo è finito! Voglio dire subito la lista dei ministri se vinco le elezioni: ministro degli Esteri dott.ssa prof.ssa Emma Marcegaglia; ministro della Giustizia Pier Ferdinando Casini (dottor); ministro del Lavoro Bonanni; ministro della Coesione territoriale Davide Van de Sfroos; Turismo e spettacolo Fabio Fazio; super ministro di tutto che comanda anche me e se lui dice no si ferma tutto sen. prof. Mario Monti; vice primo ministro Edoardo Nesi. Per quanto riguarda il nuovo partito che nascerà nell’autunno 2013, cederò volentieri la leadership a Renzi. Il suo governo sarà il più potente della storia repubblicana. Qui però nascerà un contrasto con lui: io sono monarchico. Mi piacerebbe che in Italia tornasse il re. La Corte costituzionale è un po’ perplessa sulla mia posizione. Capisco che i Savoia non sono più adeguati a regnare, per cui proporrò la famiglia Peviani di Melzo. Durante il confronto su Sky mi farò vedere starnutire spesso (50-70 volte). Darò l’impressione di uomo con salute cagionevole non adatto a rappresentare l’Italia. Invece è un pregio: sai che bello negli incontri ai vertici un capo di governo che starnutisce fisso? Anche nelle cancellerie diranno: “Ma cosa continua a starnutire il premier italiano?”.

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