Laura Puppato, le insostenibili prediche della candidata sostenibile

Nicoletta Tiliacos

Twitter non perdona, e mentre qualcuno si chiede “quand’è la finale per il 3°/4° posto Vendola-Puppato?”, qualcun altro ironizza su Giorgia Meloni che domenica si è presentata a un seggio delle primarie e “ha preso più voti della Puppato”. Anche a non volersi mettere a sparare sulla Croce Rossa, la sensazione è che il più significativo risultato ottenuto dalla candidata sostenibile Puppato alle primarie del Pd, è stato quello di aver fatto litigare le promotrici di Se Non Ora Quando (cosa nemmeno troppo difficile).

    Twitter non perdona, e mentre qualcuno si chiede “quand’è la finale per il 3°/4° posto Vendola-Puppato?”, qualcun altro ironizza su Giorgia Meloni che domenica si è presentata a un seggio delle primarie e “ha preso più voti della Puppato”. Anche a non volersi mettere a sparare sulla Croce Rossa, la sensazione è che il più significativo risultato ottenuto dalla candidata sostenibile Puppato alle primarie del Pd, è stato quello di aver fatto litigare le promotrici di Se Non Ora Quando (cosa nemmeno troppo difficile). Entusiaste alcune (poche), più che perplesse tutte le altre, terrorizzate all’idea che quella donna dall’aria giudiziosa e dalle risposte pescate dal novissimo dizionario dei luoghi comuni su qualsiasi tema fosse in ballo (la scuola come la legge 40 “da riscrivere”, la giustizia come il lavoro, il riscaldamento del clima come la “fuga dei cervelli”, o le quote rosa da rendere obbligatorie come la frequenza all’ultimo anno della scuola materna, per evitare le difficoltà di socializzazione dei bambini) potesse passare come “la candidata delle donne”. Nata all’insegna del piagnisteo – “Ha cominciato a sottolineare il fatto di essere una donna e si è rivolta alle donne solo per denunciare il silenzio che circondava la sua candidatura”, ha scritto la piddina Francesca Izzo – l’autoproposta della Puppato non ha mai abbandonato quella lunghezza d’onda, con i commenti dispettosi su “Renzi telecomandato dagli sms” e la solfa sulle donne marginalizzate in politica perché marginalizzata si è sentita lei, Laura Puppato. Rituale e tombale, a tal proposito, il riconoscimento di Concita De Gregorio, che della ex prima cittadina di Montebelluna lodava ieri su Repubblica il coraggio con cui “è uscita dall’isolamento in cui era stata relegata e si è imposta come una presenza politica importante”. Amen.

    Insomma: difficile presentarsi come il nuovo che avanza se le credenziali sono il rispetto del protocollo di Kyoto, l’endorsement di Travaglio (riferimento della Puppato sui temi della legalità), un’idea di “parità dei sessi” da primo Novecento, l’uso di certi stereotipi da brave ragazze (“Le donne sono portatrici di un’idea della politica come servizio e non come potere”: aiuto!).
    La giornalista Marina Terragni, che l’ha sostenuta con molta convinzione, si chiedeva desolata, ieri, sul suo blog: “Ma se un giornalista del New York Times mi chiedesse: com’è che Se Non Ora Quando ha appoggiato Bersani, Vendola, forse un pochino pure Renzi, e praticamente per nulla Laura Puppato, io che gli rispondo?”. Per esempio di farsi un giro sul sito della Puppato. Poi ne riparliamo.