Calci paterni

Annalena Benini

Non ci sono solo giovani arrabbiati per il furto di futuro da parte delle vecchie generazioni, figli che chiedono ai padri di farsi più in là e quarantenni ancora impegnati a uccidere il padre (in senso metaforico). Ci sono genitori che non ne possono più. Un padre inglese di sessantasette anni, Nick Crews, ex ufficiale di marina in pensione, ha scritto una email collettiva ai tre figli (la più grande ha quarant’anni e tre bambini) per spiegare loro, in modo piuttosto brutale, che ne ha abbastanza.

    Non ci sono solo giovani arrabbiati per il furto di futuro da parte delle vecchie generazioni, figli che chiedono ai padri di farsi più in là e quarantenni ancora impegnati a uccidere il padre (in senso metaforico). Ci sono genitori che non ne possono più. Un padre inglese di sessantasette anni, Nick Crews, ex ufficiale di marina in pensione, ha scritto una email collettiva ai tre figli (la più grande ha quarant’anni e tre bambini) per spiegare loro, in modo piuttosto brutale, che ne ha abbastanza. “Cari tre, dopo la raccolta dell’altra sera di lagne e cattive notizie, con le quali sembra che trattiate vostra madre come una fogna, sento che è ora di scendere dal mio trespolo. E’ ovvio che nessuno di voi tre ha la più pallida idea dell’amara delusione che ognuno di voi a modo suo ci ha servito”.

    E’ una lunga e dura lettera, pubblicata dai giornali inglesi e in pochi giorni condivisa migliaia di volte, diventata una specie di manifesto, commentato anche da David Brooks sul New York Times, dei genitori esasperati: non da quattordicenni che marinano la scuola e incendiano la cucina, ma da figli adulti, con un vita (quasi) indipendente, e figli a loro volta. “Mi chiedo se vi rendiate conto di come ci sentiamo: mamma e io siamo stati abituati a gestire le nostre sfortune, e a sforzarci di compiere i nostri passi nella vita senza essere un peso per gli altri. Una carriera basata sulla vostra istruzione avrebbe aiutato, ma nessuno di voi è ancora indipendente”. Si immagina che questo padre adirato abbia scritto la lettera di getto, chiuso in bagno, in uno scatto di ribellione fuori tempo massimo, di nascosto da una moglie più comprensiva e pronta a giustificare, invece il signor Crews ha aggiunto: “Ora posso dire che io per primo, e so che la mamma sente lo stesso, ne ho abbastanza di essere costretto a vivere attraverso l’infinito incubo degli insuccessi dei nostri figli. Non voglio più sentire nulla da voi fino a quando, se ve la sentite, avrete un risultato o un progetto realistico per il sostegno e la felicità dei vostri bambini da raccontarmi”. Furioso per i divorzi, per lo scarso impegno nel lavoro, per i consigli sempre rifiutati, per il modo in cui i figli trattano la madre (“vi chiedo di risparmiare la sua ulteriore infelicità”), ha optato per un calcio nel sedere. Intervistato dal Telegraph di Londra, ha detto che aveva abbracciato negli anni “la filosofia alla moda di non interferire”, di lasciare che i figli trovassero se stessi, anche mentre prendevano decisioni sbagliate o non si alzavano dal divano.

    Adesso è diventato una specie di eroe folcloristico di genitori infelici, per avere lanciato questo missile via email, firmandolo perfino: “Sono amaramente, amaramente deluso, papà”, ma secondo David Brooks del Nyt si tratta comunque di un pessimo modello di leadership. Quel padre avrebbe dovuto modificare i cattivi comportamenti attraverso buoni comportamenti, attirare i figli verso il successo invece di sanzionare il fallimento con la critica, essere insomma il padre perfetto (il leader perfetto) che non è stato. I genitori, anche schiavizzati, e sempre in colpa, non hanno diritto nemmeno alla malinconica soddisfazione del calcio nel sedere.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.