Contestazione di merito maradoniano allo sconfitto delle primarie del Pd
Io di queste cose non me ne intendo tanto, forse per quello non capisco, ma domenica mi è successa una cosa che io, capir cos’è successo, non ci riesco. Ero a Paullo, a fare un seminario di scrittura intitolato Scuola elementare di scrittura emiliana all’estero (in Lombardia), siam stati lì dalle 10 del mattino alle 6 di sera, eravamo in biblioteca e sopra di noi c’era un locale adibito a seggio per il ballottaggio per le primarie del centrosinistra.
Leggi Il Grillo caduto dal piedistallo di Marianna Rizzini
Io di queste cose non me ne intendo tanto, forse per quello non capisco, ma domenica mi è successa una cosa che io, capir cos’è successo, non ci riesco. Ero a Paullo, a fare un seminario di scrittura intitolato Scuola elementare di scrittura emiliana all’estero (in Lombardia), siam stati lì dalle 10 del mattino alle 6 di sera, eravamo in biblioteca e sopra di noi c’era un locale adibito a seggio per il ballottaggio per le primarie del centrosinistra. Quando abbiamo finito, alle sei e un quarto, ho chiesto come stavano andando le votazioni, di sopra, e mi hanno detto che stavano andando bene, che l’affluenza era in leggero calo rispetto al primo turno ma era buona, erano tutti contenti c’era solo stato qualche problema con quelli che non avevano votato al primo turno e che, secondo le regole stabilite, non avrebbero potuto votare. In particolare, mi han detto, c’erano rimasti male quelli che, seguendo le istruzioni di Matteo Renzi, si erano rivolti al sito votodomenica.it e che, dal sito, avevano ricevuto una mail con su scritto “Può votare”, e l’avevano stampata e erano andati al seggio con quella, e al seggio si erano accorti che invece no, non potevano votare, e alcuni se l’erano presa con il Pd, alcuni se l’erano presa con Renzi, che gli aveva fatto perdere del tempo dandogli delle informazioni false, “Ma è il modo – dicevano – di trattare la gente?”, mi han detto.
Allora poi la sera, quando ho sentito il discorso che ha fatto Matteo Renzi alla fortezza dabbasso, nel quale ha detto che è stato offeso, in particolare, dall’accusa di non aver rispettato le regole, e dal fatto che i suoi antagonisti avevano fatto ricorso al comitato dei garanti, e che, per lui, il comitato dei garanti erano la sua famiglia e i suoi figli, ecco io quando ho sentito così, mi è venuto in mente Diego Armando Maradona quando ha segnato un gol di mano ai Mondiali del 1986, contro l’Inghilterra, e poi, negli spogliatoi, quando gliel’han fatto notare, lui ha giurato, sulla testa dei suoi figli, che non era un gol di mano che era valido. Dopo, quando gli han fatto vedere le immagini, ha detto che effettivamente, forse, non era valido e che però non era la sua mano, quella lì, era la “Mano de Dios”. Allora ho pensato che, magari, anche quella mail lì non l’aveva mandata il comitato di Renzi ma l’aveva mandata Dios, che anche quella lì, in un certo senso, era “la mail de Dios”, forse, e il discorso poteva finire qua le cose si spiegavano, tornava tutto, se ipotizzavamo la comparsa della “mail de Dios”.
Solo che poi, sono andato in rete a cercare conferma di quel ricordo che avevo sul gol di Diego Armando Maradona ai Mondiali del 1986, e l’episodio e la dichiarazione sulla mano de Dios li ho trovati, ma non ho trovato nessun riferimento al fatto che Maradona avesse giurato sulla testa dei suoi figli che non aveva fatto gol di mano. “Forse mi ricordo male”, ho pensato, e ho provato a cercare, su Google, “Maradona giura sui suoi figli”, e allora è successa un’altra cosa stranissima: che i primi due risultati sono stati: “Berlusconi giura sui suoi figli e nipoti che non ha fatto affari con Putin” e “Berlusconi giura il falso sulla testa dei suoi figli”. Che io ho pensato: “Ma, Berlusconi, ma cosa c’entra, Berlusconi?”. E niente, forse è per via che non me ne intendo tanto, forse è per quello che non capisco, ma io, certe cose, proprio, non me le spiego.
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