Da fuori di testa a talent creator, “X Factor” consacra il genio di Morgan

Piero Vietti

E’ talmente scontato che vincerà Chiara Galiazzo che potrebbe addirittura non succedere. La finale dell’edizione più bella di “X Factor” (eccezionalmente divisa in due puntate, domani e giovedì alle 21.10 su Sky Uno) molto probabilmente sarà la consacrazione definitiva di Morgan a “talent creator”. E’ senza dubbio lui il giudice che più degli altri (Simona Ventura, Arisa ed Elio) ha saputo far crescere i suoi cantanti.

    E’ talmente scontato che vincerà Chiara Galiazzo che potrebbe addirittura non succedere. La finale dell’edizione più bella di “X Factor” (eccezionalmente divisa in due puntate, domani e giovedì alle 21.10 su Sky Uno) molto probabilmente sarà la consacrazione definitiva di Morgan a “talent creator”. E’ senza dubbio lui il giudice che più degli altri (Simona Ventura, Arisa ed Elio) ha saputo far crescere i suoi cantanti. Se, come detto, la favorita fin dalla prima puntata è Chiara (la sua interpretazione di “L’amore è tutto qui” di Piero Ciampi ha fatto dire alla pop star inglese Mika, presente alle semifinali, di avere avuto l’impressione di trovarsi di fronte a una cantante professionista e non a una concorrente di un talent show), Morgan è riuscito a compiere il suo capolavoro con Ics: il rapper sovrappeso della provincia di Bologna è passato da antipatico re degli sfigati a fenomenale uomo palcoscenico, interpretando al meglio le canzoni che, gara dopo gara, il suo giudice gli assegnava, e venendo per questo premiato dal pubblico. Pubblico che – se il trend di share delle puntate passate continua – regalerà ancora numeri importanti alla trasmissione che cerca nuovi talenti musicali da lanciare sul mercato discografico italiano.

    Meno destinati alla vittoria finale sembrano gli altri due finalisti, il caldaista Davide e la giovane Cixi, rispettivamente “cresciuti” da Simona Ventura ed Elio (Arisa è rimasta senza concorrenti). La scelta a questo punto è tutta nelle mani del pubblico, che la produzione ha deciso di titillare offrendo, oltre alla miriade di modalità di voto (sms, telefonate, Facebook, Twitter, applicazioni per smartphone), ben 24 ore per votare. Per questo il finale non è ancora scritto, nonostante la palese superiorità di Chiara rispetto agli altri concorrenti (qualcuno aveva provocatoriamente proposto di eliminarla per rendere la gara davvero equilibrata). Una maratona estenuante, ma se il ritmo sarà lo stesso di tutta la stagione, anche esaltante. Non è una novità: prodotti da Sky certi programmi hanno un appeal che altrove si perderebbe tra palinsesti sballati, ospiti improbabili e ritmi da tv anni Ottanta. Certo è che questa edizione di “X Factor” consegnerà almeno tre potenziali artisti “credibili”, per usare un termine caro a Elio: di Chiara si è detto, Ics è probabilmente il più originale dei finalisti e Davide, ben gestito, può percorrere la stessa strada di un Marco Mengoni. Se c’è una critica da fare, rispetto al passato, è la poca cattiveria dei giudici: tranne quando si sono scannati tra di loro, i quattro hanno raramente picchiato duro sui concorrenti, giudicati sempre “bravissimi”, “emozionanti” e “divertenti”. Troppa grazia.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.