La distanza tra giornali e lettori
Riuscite a capire che cosa c'è scritto in questo articolo?
Politica, economia, scienze, temi elettorali ma anche ambiente e religione. Desolante l’elenco degli argomenti che – secondo uno studio dell’Università di Bristol e della scuola di giornalismo della Cardiff University – i lettori faticano di più a comprendere sui giornali. La ricerca – possibile grazie a speciali algoritmi – è stata fatta esaminando due milioni e mezzo di articoli da quasi 500 fonti diverse in lingua inglese, e paragonando tra loro i principali giornali americani e inglesi, cartacei e online.
Politica, economia, scienze, temi elettorali ma anche ambiente e religione. Desolante l’elenco degli argomenti che – secondo uno studio dell’Università di Bristol e della scuola di giornalismo della Cardiff University – i lettori faticano di più a comprendere sui giornali. La ricerca – possibile grazie a speciali algoritmi – è stata fatta esaminando due milioni e mezzo di articoli da quasi 500 fonti diverse in lingua inglese, e paragonando tra loro i principali giornali americani e inglesi, cartacei e online. Il risultato, commentato ieri anche sul sito dell’Osservatorio europeo di giornalismo da Pier Luca Santoro, smonta in parte il mito del “giornalismo di qualità” che da solo basterebbe a far sopravvivere i giornali in quest’epoca di passaggio: se infatti è vero che non sorprende la conferma della maggiore “leggibilità” dei tabloid rispetto ai giornali di opinione o comunque non scandalistici, quantomeno inquieta scoprire che i temi più “forti” siano anche quelli meno comprensibili al lettore medio. Sport, arte, moda e meteo sono gli argomenti meglio spiegati e più facilmente compresi. Appena più sotto ci sono le catastrofi, i crimini e le notizie sulla benzina.
Colpa dei giornalisti che non riescono a spiegarsi o dei lettori troppo ignoranti? In attesa di una risposta che saprebbe comunque di circolo vizioso, la ricerca consiglia i giornali innanzitutto di guardare di più agli interessi dei lettori: il fatto, ad esempio, che i temi ambientali siano ritenuti dai lettori i più interessanti ma nonostante questo continuino a essere incompresibili ai più, dovrebbe suggerire un approccio diverso all’argomento. Discorso analogo per i temi che meno interessano i lettori, ma che rimangono fondamentali per comprendere la realtà: la politica, azzardano ancora gli autori dello studio, potrebbe essere più comprensibile e quindi maggiormente apprezzata se raccontata con toni più popolari (ma non populisti). Mentre ci si arrovella su come sarà il futuro del giornalismo a suon di convegni e pamphlet, cominciare a rendere gli articoli comprensibili (almeno al proprio target di lettori) sarebbe un buon inizio.
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