E in autunno l'inglese Osborne lanciò l'austerità permanente

Paola Peduzzi

Se il cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne, avesse potuto evitare l’“Autumn statement”, l’avrebbe fatto volentieri e sarebbe stato, come la maggior parte degli inglesi ieri, a leggere e spettegolare su quell’infermiera che, pensando di parlare con un funzionario di Buckingham Palace, ha spifferato al mondo che Kate, duchessa di Cambridge, è incinta, forse di due gemelli, e ha nausee mattutine fuori dalla norma (il burlone era australiano, ci sarà lo zampino dei Murdoch, che con i reali hanno parecchi conti in sospeso).

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    Milano. Se il cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne, avesse potuto evitare l’“Autumn statement”, l’avrebbe fatto volentieri e sarebbe stato, come la maggior parte degli inglesi ieri, a leggere e spettegolare su quell’infermiera che, pensando di parlare con un funzionario di Buckingham Palace, ha spifferato al mondo che Kate, duchessa di Cambridge, è incinta, forse di due gemelli, e ha nausee mattutine fuori dalla norma (il burlone era australiano, ci sarà lo zampino dei Murdoch, che con i reali hanno parecchi conti in sospeso). Ma l’“Autumn statement” davanti al Parlamento è un’invenzione di questo governo (sostituisce quello che i laburisti chiamavano il “pre budget”) nonché una tradizione della democrazia britannica, e così Osborne si è presentato con il suo piano per il budget, dopo aver lavorato e discusso per settimane con David Alexander, uno dei pochi liberaldemocratici che ancora parlano ai conservatori.

    Le previsioni per la ripresa economica sono state riviste al ribasso: per quest’anno la contrazione è peggiore rispetto alle previsioni, -0,1 per cento, quando soltanto a marzo era stata stimata una crescita dello 0,8 per cento. Per il prossimo anno, la crescita è prevista all’1,2 per cento, contro il 2 per cento stimato sempre nel marzo scorso. Le cose non vanno bene, “ma voltar le spalle a questa strategia sarebbe un disastro”, ha detto Osborne, e così le misure dell’austerità saranno estese fino al 2017-2018. Il cancelliere dello Scacchiere ha ammesso che gli obiettivi di budget fissati (da se medesimo) per ridurre il debito non saranno raggiunti nei tempi stabiliti: nel 2015-’16, il rapporto debito/pil sarà pari al 79,9 per cento, secondo la stima dell’Office for Budget Responsibility (ufficio indipendente creato dal Tesoro), contro il 76,3 per cento previsto a marzo. Il deficit, sempre in rapporto al prodotto interno lordo, è invece destinato a contrarsi di più rispetto alle previsioni (buona notizia): passerà dal 6,1 per cento di oggi all’1,6 nel biennio 2017-’18.

    Osborne ha dovuto dettagliare i tagli alle spese e gli aumenti delle tasse per recuperare circa 4 miliardi di sterline l’anno, fino al 2017-’18, un calcolo che inevitabilmente risente del fatto che il 2015 è, salvo cambiamenti, anno elettorale. Alcune imposte non sono state aumentate, come quella sulla benzina per gennaio, un regalo per lavoratori e imprese, ma i tagli al welfare sono consistenti. La middle class è la più colpita dall’austerità tanto da scatenare i commentatori conservatori (per quelli laburisti e liberaldemocratici, Osborne ha fatto e farà disastri per un valore di 212 miliardi di dollari, tanto è aumentato il debito, secondo il radicale NewStatesman). Per i cameroniani dello Spectator, il cancelliere dello Scacchiere ha dimostrato coraggio e visione: il problema più grave è la disoccupazione giovanile, ha commentato il direttore Fraser Nelson, ed è inevitabile che a pagare per la ripresa siano le classi medie. Per Iain Martin, commentatore conservatore d’establishment, il governo di David Cameron ha invece una fissazione contro la middle class, che sta pagando tutta la crisi. Ma in perfetto stile borisjohnsoniano – Boris Johnson è il sindaco di Londra – Osborne ha annunciato misure per aumentare la competitività delle aziende e favorire l’ingresso di investimenti: entro l’aprile del 2014 la corporation tax sarà del 21 per cento (contro il 33 della Francia e il 29 della Germania). E per togliersi l’aria posh da figlio di papà – marchio di fabbrica di questo governo – Osborne ha detto che “siamo tutti qui insieme” e ha tagliato le pensioni ai più ricchi.

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    • Paola Peduzzi
    • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi