Ma Grillo fa bene alla società di Casaleggio? Dal bilancio pare di no

Alberto Brambilla

L’avventura politica di Beppe Grillo non sembra giovare alle casse della Casaleggio Associati, la società di consulenza informatica, commercio ed editoria online di Gianroberto Casaleggio, ideologo del Movimento cinque stelle. Fondatore e mente, secondo militanti, avversari e non partigiani, al punto che Grillo sarebbe solo un “frontman”, uomo di carisma e di facciata che tutto può e tutto chiede, come denunciano i dissidenti che sono stati diffidati dal fare attivismo attraverso la revoca del permesso di usare il marchio M5s.

    L’avventura politica di Beppe Grillo non sembra giovare alle casse della Casaleggio Associati, la società di consulenza informatica, commercio ed editoria online di Gianroberto Casaleggio, ideologo del Movimento cinque stelle. Fondatore e mente, secondo militanti, avversari e non partigiani, al punto che Grillo sarebbe solo un “frontman”, uomo di carisma e di facciata che tutto può e tutto chiede, come denunciano i dissidenti che sono stati diffidati dal fare attivismo attraverso la revoca del permesso di usare il marchio M5s. Nell’anno dell’esplosione del fenomeno Grillo, o del grillismo, nel 2011, la piccola srl milanese (ubicata nella lussuosa zona di Montenapoleone), nata sette anni fa, ha iniziato ad accusare i colpi del mercato (o della politica?). Difficile infatti dire se sia l’avventura dei “grillini”, che nel frattempo sono riusciti a ottenere seggi nei consigli comunali e regionali d’Italia, sia la causa del declino o se sia solo un fenomeno economico e di mercato. Fatto sta che i conti parlano. Secondo il bilancio depositato il 27 luglio 2012 che riguarda l’esercizio chiuso l’anno precedente, si nota che il giro d’affari è diminuito del 17 per cento rispetto al 2010 passando da 1.670.234 a 1.380.008 euro. Il momento per il commercio in rete però è certamente positivo in Italia, sia dal punto di vista della popolarità di utilizzo sia da quello della crescita del valore degli oggetti acquistati: se i consumi reali, quelli fuori dalla rete, sono calati del 2 per cento rispetto allo scorso anno, una recente ricerca del Politecnico di Milano prevede che quest’anno gli acquirenti online arriveranno a 12 milioni (3 milioni in più rispetto al 2011) e che il B2c (business to consumer) cioè le relazioni che un’azienda tesse con i suoi clienti tramite Internet per servizi, vendita o assistenza sia in crescita del 19 per cento e i volumi di vendite da siti con operatività in Italia toccano i 9,5 miliardi di euro.

    Per la società di Casaleggio, di cui sono soci il fratello Davide, il responsabile economico Luca Eleuteri e Mario Bucchich, responsabile relazioni esterne, l’anno scorso invece è stato il primo anno in perdita dopo che per il biennio precedente aveva riportato utili (seppure in costante calo nel corso degli anni). Nel 2008 aveva registrato utili per 310 mila euro, 118 mila nel 2009, 87 mila nel 2010 per arrivare a una perdita di 57.807 euro l’anno scorso: un calo del 166 per cento su base annua. Perdite a cui i soci hanno fatto fronte rimettendoci del loro: “L’assemblea delibera di coprire l’emersa perdita d’esercizio mediante parziale utilizzo del credito dei soci vantato nei confronti della società per utili da distribuire, credito che, alla luce della delibera, si riduce conseguentemente da 86.500 euro a 28.692”, come si legge dal verbale dell’assemblea ordinaria del 28 giugno 2012. Impossibile peraltro realizzare utili con una redditività operativa (Margine operativo lordo) in costante contrazione. Rispetto ai 489 mila euro del 2008 si è ridotta a 178 mila nel 2010 per finire in rosso di 18 mila euro nel 2011, quando il fenomeno Grillo è di fatto esploso e ha cominciato a dispiegare la sua forza soprattutto mediatica che si è tradotta quest’anno in appeal elettorale. Difficile dire quanto questo dipenda da Grillo perché il bilancio è consolidato e quindi risulta complicato capire qual è la mole di denaro che deriva dal blog del comico genovese. In ogni caso, Casaleggio Associati punta sull’editoria online, tramite il sito di Grillo che rimanda a quello di Amazon, pubblicizza e consiglia libri e dvd di vari autori, compreso Marco Travaglio, editorialista del Fatto quotidiano (giornale che ha appoggiato il M5s) con un notevole seguito. Sono i dissidenti ad avere avanzato dubbi sulla solidità finanziaria della Casaleggio Associati e le sue finalità (formalmente “sviluppare in Italia una cultura della rete attraverso studi originali, consulenza strategica, articoli, libri, newsletter, seminari sulla rete”).

    Federica Salsi, dopo essere stata espulsa dal M5s con cui è stata eletta consigliere comunale a Bologna, ha detto in un’intervista a La7 che “il loro progetto politico comprende una visibilità e una centralità del blog, a cui si avvicinano persone che creano numero, indotto economico e non contenuto. La pubblicità che c’è sul blog crea un valore: più gente visita il blog, più la pubblicità è vista”. “Noi – ha aggiunto – non conosciamo i numeri, gli introiti e i bilanci del blog. Non sappiamo nulla di tutto quello che dal punto di vista economico c’è dietro, come ad esempio quanto Grillo paghi per tenere in piedi il blog o quanti introiti ci siano dalla vendita dei prodotti editoriali”. Dall’azienda preferiscono non commentare i dati di bilancio e dare spiegazioni sui motivi delle perdite (fornitori che non pagano? Calo degli ordini?) per “evitare strumentalizzazioni in questo momento”, dice Bucchich al Foglio. Per quanto riguarda la chiusura del 2012 “non è ancora stata esaminata la situazione”.

    • Alberto Brambilla
    • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.