Marionette

Benigni sul Cav. dopo il Cav. dalla D'Urso dimostra che non c'è più vita oltre la satira

Annalena Benini

La lezione di Roberto Benigni è stata perfetta, come sempre appassionata e con grandi ascolti, ma la parte iniziale, quella di satira, ovviamente su Silvio Berlusconi, avrebbe potuto rovinare il gusto di uno spettacolo vivo e leggero su un pezzo di storia d’Italia. Perché non era divertente, non era avventurosa, era piuttosto stanca e disarmata (però nemmeno per un momento rancorosa), e anche questa volta la colpa è tutta di Berlusconi. Ha ucciso la satira, incenerendola.

    La lezione di Roberto Benigni è stata perfetta, come sempre appassionata e con grandi ascolti, ma la parte iniziale, quella di satira, ovviamente su Silvio Berlusconi, avrebbe potuto rovinare il gusto di uno spettacolo vivo e leggero su un pezzo di storia d’Italia. Perché non era divertente, non era avventurosa, era piuttosto stanca e disarmata (però nemmeno per un momento rancorosa), e anche questa volta la colpa è tutta di Berlusconi. Ha ucciso la satira, incenerendola. L’ha travolta con la sua realtà, con il racconto di sé, con la sua immagine esplicitamente ritoccata, con la performance televisiva da Barbara D’Urso. Ogni cosa è superata, al confronto, ogni invenzione comica, ogni sberleffo d’artista non può che sembrare pallido, consunto, stonato rispetto al vero. Barbara D’Urso che chiede all’ex presidente del Consiglio: “Mi si è fidanzato?” (si sarebbe rivolta nello stesso modo, affettuoso e frivolo, anche a Barack Obama o al figlio dello spazzino comunale) è oltre la possibilità di una parodia di Paola Cortellesi, e Silvio Berlusconi che racconta della sua fidanzata di quarantasette anni più giovane (“un po’ eccessivo”, ha detto) conosciuta perché faceva striscioni in cielo con scritto: “Silvio ci (e poi: mi) manchi”, è molto più dell’interpretazione fantasiosa di un genio satirico, più di un punto di vista ironico. La satira è diventata realtà, quindi non funziona più, perché Berlusconi è arrivato a fare satira di se stesso, per lo stordimento (anche) dei comici. E mentre lui incarna l’impossibilità e lo smarrimento della satira, i suoi ex ministri, scomparsi dalla satira, scompaiono a loro volta, sembrano burattini abbandonati.

    Ignazio La Russa, l’altra sera a “Porta a Porta”, era svaporato come un fantasma, anche perché non c’è più la parodia di Fiorello a sostenerlo, a dargli grandezza (l’uomo che per mettere incinta la moglie le grida: “Inginda!”, e che fa la doccia con gli anfibi infangati), e così Daniela Santanchè, che grazie a Paola Cortellesi faceva imbizzarrire i cavalli e imitava il verso di Hannibal Lecter quando sentiva la parola “Fini”, Giulio Tremonti con la calcolatrice in mano e le imprecazioni con i conti che non tornano mai, Mariastella Gelmini robotica, Stefania Prestigiacomo che beve camomilla boom boom e canta: “Voglio una vita maleducata”. I comici li hanno abbandonati ed è come se, andandosene, avessero tolto anche il sangue dalle loro vene. Come se ci fosse più La Russa nell’imitazione di Fiorello che in La Russa stesso. La satira ha dato la vita a molti, e adesso, impietosa, la strappa via, toglie il rosso dalle guance, scopre il pallore, ma nel frattempo Berlusconi toglie vita alla satira, sorpassandola (come ha da sempre cercato di fare). Nel salotto serale di Bruno Vespa e in quello pomeridiano di Barbara D’Urso, nel fidanzamento pubblico, romanticizzato e fotografato in esclusiva, con la ventisettenne fondatrice di un fan club, e prima soubrette di “Telecafone”. Adesso quindi, passato l’entusiasmo per Roberto Benigni, c’è confusione e sconcerto: ci sarà ancora vita oltre la satira, per tanti, e ci sarà ancora satira oltre la vita, per il Cav.?

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.