Com'è che senza media e politica il global warming è molto più freddo
Giovedì scorso il sito stopgreensuicide.com ha pubblicato le bozze del report sui cambiamenti climatici che l’agenzia dell’Onu istituita per studiare l’impatto delle attività umane sul clima, l’Ipcc, pubblicherà tra un anno. L’Ipcc non ha voluto commentare le bozze che sono immediatamente state riprese da molti siti in giro per il mondo, ma ha confermato l’autenticità delle bozze.
Giovedì scorso il sito stopgreensuicide.com ha pubblicato le bozze del report sui cambiamenti climatici che l’agenzia dell’Onu istituita per studiare l’impatto delle attività umane sul clima, l’Ipcc, pubblicherà tra un anno. L’Ipcc non ha voluto commentare le bozze che sono immediatamente state riprese da molti siti in giro per il mondo, ma ha confermato l’autenticità delle bozze. Le pagine contenenti i “lavori in corso” del gruppo di scienziati che qualche anno fa vinse il Nobel per la Pace assieme ad Al Gore sono naturalmente provvisorie, ma indicative di cosa sta dicendo la scienza sull’argomento, anche perché non ancora intaccate da influenze politiche e aggiustamenti mediatici. Niente toni catastrofisti, insomma, solo (o quasi) dati, e qualche sorpresa: se da una parte c’è già chi discute on line sull’iterpretazione di un passaggio in cui secondo alcuni si dà maggiore importanza al sole come causa del riscaldamento globale e secondo altri no, rispetto all’ultimo report (2007) l’Ipcc corregge il tiro su diversi argomenti: a leggere la bozza che circola in rete siccità, alluvioni e cicloni tropicali non sarebbero in aumento, così come i cicloni extra tropicali intensi. Dati che in realtà non sorprendono chi da anni studia questi fenomeni, dato che la letteratura scientifica dice queste cose da tempo, ma che fanno a pugni con la letteratura più prosaica dei media, quella per cui ogni iceberg che si stacca dall’Antartide in estate è un chiaro segnale della fine del mondo.
Sui siti specializzati è già cominciata la gara tra chi dice “io l’avevo detto” e chi sostiene che non ci sia nulla di nuovo, ma intanto spulciando le molte pagine della bozza, il blogger scientifico americano Anthony Watts ha trovato un grafico che – scrivono i soliti malpensanti – difficilmente troverà spazio nel documento conclusivo, quando il lavoro dei climatologi sarà finito e a scrivere introduzione e conclusioni dello studio (le uniche parti che politici e giornalisti sfogliano) saranno altri. Nel grafico si vedono le anomalie delle temperature globali effettivamente registrate dal 1990 a oggi confrontate con le quattro principali previsioni fatte al computer dall’Ipcc: la media delle temperature reali in questi ultimi ventuno anni è inferiore alla più ottimistica delle previsioni. In altre parole, negli ultimi quindici anni non si sarebbe registrato alcun significativo aumento globale delle temperature. Stessa sorte per il metano (“venti volte più pericoloso del biossido di carbonio”), che secondo alcune tesi degli ultimi anni sarebbe stato liberato nella nostra atmosfera dallo scioglimento dei ghiacciai causando danni irreparabili al clima, accelerandone il riscaldamento: un altro grafico contenuto nelle bozze del report dell’Ipcc mostra infatti come la concentrazione di questo gas sia aumentata di poco negli ultimi vent’anni, e comunque sempre meno della previsione meno allarmista fatta dai modelli al computer.
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