Basta un po' di disciplina e i regali perfetti arriveranno. On line

Paola Peduzzi

Dopo quindici minuti che state sbirciando online qualche regalo di Natale (ci auguriamo che la questione regali sia ormai chiusa ovviamente, ma il regno dei last-minute è grande e potente, anche i retailers online se ne sono accorti: fanno consegne precipitose pure nel fine settimana, alla vigilia fino alle ore 22, e per disperazione non possiamo che fidarci che sia tutto vero e possibile), le vostre informazioni personali vengono spedite a cento aziende diverse nel mondo, molte delle quali sconosciute.

    Dopo quindici minuti che state sbirciando online qualche regalo di Natale (ci auguriamo che la questione regali sia ormai chiusa ovviamente, ma il regno dei last-minute è grande e potente, anche i retailers online se ne sono accorti: fanno consegne precipitose pure nel fine settimana, alla vigilia fino alle ore 22, e per disperazione non possiamo che fidarci che sia tutto vero e possibile), le vostre informazioni personali vengono spedite a cento aziende diverse nel mondo, molte delle quali sconosciute, che infilano tutto quello che sanno su di voi in un computerone che elabora i dettagli e restituisce una serie di offerte che possono fare al caso vostro. Non c’è niente di più prezioso, per chi raccoglie dati sui comportamenti d’acquisto online, di quel vostro girovagare sui siti, di quel fermarsi su una pagina piuttosto che su un’altra, e non importa se ci si trova lì per caso, mentre si perde tempo: tu sei quel girovagare, fattene una ragione.
    Ve ne sarete accorti: se per caso avete comprato un libro o un vestito o dei giocattoli, oppure se semplicemente siete andati a curiosare per farvi venire delle idee regalo, da quel momento in poi hanno iniziato ad aprirsi finestre in cui ci sono prodotti di ogni tipo, prodotti che, se siete stati accorti, vi piacciono pure. Una svolta rivoluzionaria per lo shopping compulsivo ma anche per quello necessario, si fa per dire, com’è quello natalizio.

    E’ la Letterina di Natale Perfetta in formato digitale. Quella in cui c’è già scritto tutto, idee regalo per il marito, per i figli, per gli amici dei figli, per i genitori degli amici dei figli, per i nonni, per i genitori, per le sorelle, per i suoceri, per i colleghi, per la portinaia, per i cani. A ognuno il suo pensiero, e pure studiato bene, niente a che vedere con quel bagnoschiuma dal profumo insostenibile trovato per caso nel negozio sotto l’ufficio. Tutto studiato sulla base delle ricerche fatte, basta che ci sia stata una certa disciplina nel comportamento online. E’ necessario essere creativi nelle sbirciatine, consultare le guide per i regali giuste, avere una vita online un po’ coerente – i social network sono un disastro in questo senso, fanno venir fuori quel che sei veramente, puoi anche avere personalità tutte d’un pezzo nel frequentare i negozi online, ma a furia di bazzicare i posti pubblici della rete la verità viene fuori, non si può fingere bene per sempre – e non perdersi in strade che non assomigliano all’immagine di te che vuoi fornire a chi ti sta studiando come un animale da laboratorio.

    Due accortezze: la prima è che quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro, è come quando per sbaglio si fa “reply all” alle e-mail e si combinano disastri inaggiustabili (è il motivo per cui molte aziende in America stanno togliendo il bottone del “reply all”, troppi drammi interni da gestire, troppi veleni inaspettati, un male da estirpare alla radice). La seconda è che  i pubblicitari e i cacciatori di dati sono lì pronti a far fruttare le loro ricerche, non è che lo fanno perché sono buoni (Babbo Natale non esiste, no?). Ecco perché il Sunday Times ha gridato allo scandalo, riportando le preoccupazioni dell’Office of Fair Trading britannico che teme che i dati siano utilizzati per targetizzare i consumatori per etnia e per livello di reddito (questo sarebbe illegale): se per caso hai comprato prodotti lussuosi casualmente, da quel momente sarai inquadrato come riccone e i prezzi per te saranno più alti.
    Bisogna stare attenti insomma, a se stessi e agli altri. Un po’ come nei negozi. Davanti a un computer è comunque più facile essere disciplinati e così il dramma dei regali di Natale è risolto in un pomeriggio, minimo sforzo massimo risultato: finalmente questo Grande Fratello che tutto sa e tutto spiffera si rende utile.

    • Paola Peduzzi
    • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi