Consigli al @SenatoreMonti per un uso più o meno consapevole di Twitter

Michele Boroni

Tre tweet, zero following, 31.000 follower. Queste le fredde ma chiare cifre, risalenti al tardo pomeriggio di ieri, che sintetizzano l’entrata su Twitter di Mario Monti, non più presidente, neanche professore, ma da oggi solo senatore. Da qui il nome del suo account @SenatoreMonti. Nessuna intestazione, messaggio o mini-biografia. Solo tre tweet, appunto. Il primo, postato la sera del 23 dicembre, annuncia con freddezza la pubblicazione online dell’agenda Monti “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa – agenda per un impegno comune” – ecco l’#AgendaMonti www.agenda-monti.it.

    Tre tweet, zero following, 31.000 follower. Queste le fredde ma chiare cifre, risalenti al tardo pomeriggio di ieri, che sintetizzano l’entrata su Twitter di Mario Monti, non più presidente, neanche professore, ma da oggi solo senatore. Da qui il nome del suo account @SenatoreMonti. Nessuna intestazione, messaggio o mini-biografia. Solo tre tweet, appunto. Il primo, postato la sera del 23 dicembre, annuncia con freddezza la pubblicazione online dell’agenda Monti “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa – agenda per un impegno comune” – ecco l’#AgendaMonti www.agenda-monti.it; il secondo messaggio, inserito alle 23 e 31 del 25, è un salto quantico sullo stile di comunicazione “Insieme abbiamo salvato l’Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi si. ‘Saliamo’ in politica!”. Uso del plurale, punti esclamativi, errori di ortografia (“si” al posto di “sì”) e quel “saliamo in politica” sul quale oggi gran parte dei commentatori, per l’occasione con in testa il cappello da semiologi, proveranno a interpretarne il significato e il significante, magari tralasciando che tale espressione fu già pronunciata più volte da Matteo Renzi.
    Il terzo tweet, inserito appena dopo due minuti, rincara l’uso della grammatica twittarol-bimbominkia tipica della rete, con puntini di sospensione, virgolette e punto esclamativo: Insieme… “Saliamo” in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it.

    E’ difficile e rischioso dare giudizi o fare valutazioni sulla base di soli tre tweet – anche se quel “0 following” grida vendetta: Twitter non è un megafono, verticale e unidirezionale, ma è un luogo dove si fanno conversazioni, si instaurano legami e relazioni – però possiamo dare a questo nuovo Social Monti dei brevi e leggeri consigli.
    Twitter, come ogni ambiente sociale della rete, vive di regole non scritte, sintassi ben specifiche e norme di comportamento di cui è necessario tener conto.
    Innanzitutto i 140 caratteri come limite massimo entro cui devono stare i messaggi, e questo è il motivo principale per cui il verboso e prolisso Nichi Vendola preferisce comunicare su Facebook, dove i vincoli di spazio sono meno rigidi. Gli hashtag, ovvero le parole chiave precedute da # per facilitarne la ricerca, sono un fondamentale strumento di aggregazione e coordinamento, ma possono essere anche motivi di equivoci e di comunicazioni errate: #AgendaMonti è perfetta ma, ad esempio, sulle primarie del centrosinistra circolavano almeno tre o quattro diversi hashtag che frammentavano il flusso della conversazione. L’etichetta vieterebbe di retwittare (ripetere) i complimenti o comunque i tweet positivi di altri utenti (lo stile sobrio di Monti in questo aiuta) e  il venerdì bisognerebbe consigliare ai propri follower persone interessanti da seguire (Follow Friday, #FF).
    Twitter è uno straordinario strumento di comunicazione ma, come in tutte le cose democratiche in totale assenza di intermediazione, si rischia di creare conversazioni ridicole, tipo Flavia Vento che scrive a Tom Cruise. Fare molta attenzione.

    Infine, da non tralasciare l’orario in cui vengono inseriti i tweet: pare che @SenatoreMonti, come pure il Papa (@pontifex, nuovo arrivo sul social media) preferiscano inviarli tra le 23 e mezzanotte e, sempre su Twitter, il giornalista Filippo Sensi (@nomfup) fa notare come il tweet notturno sia diventato il nuovo must. Una delle caratteristiche principali del social media è proprio la sua istantaneità e quindi anche la fascia oraria diventa messaggio. Francesco Piccolo nel suo “Momenti di trascurabile felicità” scrive “gli sms dopo le undici di sera che dicono ‘dove sei?’, significano molto di più di quello che dicono”.
    Anche su Twitter, seppur strumento “many to many”, può valere la stessa regola. Da non dimenticare.