Gene del male

Nicoletta Tiliacos

Per trovare un motivo all’esplosione di violenza che ha portato alla strage di bambini a Newtown (come se alla base della follia ci dovesse sempre essere una causa fisica precisa, circoscrivibile, identificabile e dunque prevenibile), gli investigatori che si occupano del caso hanno commissionato l’analisi completa del Dna del giovane assassino, Adam Lanza. L’idea è che lì potrebbe annidarsi il “gene del male”, una mutazione o un’anomalia a cui attribuire il comportamento del ragazzo.

    Per trovare un motivo all’esplosione di violenza che ha portato alla strage di bambini a Newtown (come se alla base della follia ci dovesse sempre essere una causa fisica precisa, circoscrivibile, identificabile e dunque prevenibile), gli investigatori che si occupano del caso hanno commissionato l’analisi completa del Dna del giovane assassino, Adam Lanza. L’idea è che lì potrebbe annidarsi il “gene del male”, una mutazione o un’anomalia a cui attribuire il comportamento del ragazzo. Intervistato dal Daily Mail, il capo del dipartimento di Genetica al Baylor College of Medicine di Houston, Arthur Beaudet, ha prudentemente detto di non credere “che una o più di queste mutazioni possano spiegare il massacro. Ma potrebbero essere il segnale della presenza di una malattia mentale, come la schizofrenia, che può essere causa di un comportamento violento”. Peccato però che la causa genetica della schizofrenia sia solo un’ipotesi indimostrata. Anche chi la sostiene, come un gruppo di lavoro della Stanford University coordinato da Jianxin Shi e Douglas Levinson, spiega infatti che risulta estremamente difficile “l’identificazione di una corretta correlazione fra variazioni genetiche e la malattia”.

    Ma la scienza per gonzi, che ha fretta di rassicurare (o terrorizzare) il pubblico mostrando il colpevole in un frammento di Dna, non demorde. Partirà così a caccia del gene che inclina alle sparatorie, così come, nell’Ottocento, il medico Cesare Lombroso andava misurando il cranio di assassini, vagabondi e prostitute per identificare le anomalie fisiche legate, secondo lui, a quei comportamenti “degenerati”. Supreme baggianate, si è poi saputo, ma di sicuro successo.
    Rimane poi il problema di capire come procedere, nel caso si arrivasse a trovare il fantomatico “gene del male” nel Dna di Lanza: andrebbe cercato preventivamente in tutti i candidati alla presidenza degli Stati Uniti, come suggerisce il commento di un lettore del Daily Mail? O in tutti i neonati, con immediata soppressione o contenzione a vita dei futuri, e del tutto ipotetici, pistoleri pazzi? Potrebbe tornare utile, chissà, rileggersi  il famoso romanzo di Philip K. Dick, “Minority Report”. Quello in cui una “squadra Precrimine” intercetta l’intenzione di delinquere grazie a un gruppo di veggenti, e neutralizza i futuri trasgressori della legge con la galera preventiva. Nel libro, e nel film con Tom Cruise che ne fu tratto, si scopriva però che alcuni poliziotti corrotti della squadra Precrimine manipolavano allegramente le premonizioni per liberarsi dei loro nemici personali, e non pare ci sia motivo di fidarsi di più di certi scienziati.

    Rimangono attuali, allora, le considerazioni del genetista americano Richard Lewontin. Intervistato da Massimo Piattelli Palmarini per il Corriere della Sera, raccontò che il filosofo Elliott Sober, dell’Università del Wisconsin, aveva lavorato su un paradosso: “Immaginiamo di cercare il gene che predispone a fare la calza. Sober mostra in grande dettaglio come procederebbe questa insensata ricerca e come finirebbe, per assurdo, nel dare buoni frutti. Per esempio, ci aspettiamo di localizzarlo su un cromosoma X, in quanto si trasmette di madre in figlia. Potremmo fare un’analisi della trasmissione lungo i rami delle famiglie, e così via. Risparmio qui i dettagli della ingegnosa storia immaginata da Sober. Ebbene, la sua è una pertinente caricatura di molte di queste scoperte di geni che si pretende causino o predispongano a un certo comportamento”.