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Assad "lontano dalla realtà"

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“Lontano dalla realtà”. E’ il commento del dipartimento di stato americano al discorso tenuto ieri dal presidente siriano Bashar el Assad davanti a una folla di sostenitori al Teatro dell’opera di Damasco. Era la prima volta che Assad parlava in pubblico dallo scorso giugno. “E’ l’ennesimo tentativo del regime di tenersi aggrappato al potere, non facendo alcunché per favorire un processo di transizione”, ha detto il portavoce del Dipartimento di stato, Toria Nuland.

    “Lontano dalla realtà”. E’ il commento del dipartimento di stato americano al discorso tenuto ieri dal presidente siriano Bashar el Assad davanti a una folla di sostenitori al Teatro dell’opera di Damasco. Era la prima volta che Assad parlava in pubblico dallo scorso giugno. “E’ l’ennesimo tentativo del regime di tenersi aggrappato al potere, non facendo alcunché per favorire un processo di transizione”, ha detto il portavoce del Dipartimento di stato, Toria Nuland.

    L’Unione europea, tramite il responsabile per la politica estera, Catherine Ashton, ha ribadito la necessità che il rais si faccia da parte permettendo così una transizione politica pacifica al paese. “Gli oppositori sono nemici di Dio e burattini nelle mani dell’Occidente”, ha detto Assad, che ha ringraziato i “paesi amici”: Russia, Cina, Iran. Nessuna concessione alle opposizioni, nessuna intenzione di lasciare il potere, ma solo la disponibilità a lavorare per una conferenza per il dialogo nazionale che scriva una nuova Costituzione da sottoporre poi a referendum popolare.

    Assad ha chiesto che le potenze straniere la smettano di armare “i gruppi terroristi”, passo necessario per “fermare le operazioni dell’esercito, che comunque si riserverebbe il diritto di tutelare gli interessi della nazione”. Quello di Assad, secondo il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, non è altro che “la ripetizione di quello che ha già detto più volte”, mentre il capo del Foreign Office, William Hague, ha affermato che “le vuote promesse di riforme non ingannano più nessuno”. Duro il commento del presidente egiziano Mohammed Morsi: “Assad è un criminale di guerra”.