Basta stupidi cinguettii, evviva la Merkel che a Twitter fa “cucù!”

Stefano Di Michele

Mica si può del tutto escludere di poter dire qualcosa di memorabile in 140 battute – genere: “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò…” ecc. ecc., “Obbedisco!”, “Tu quoque, Brute, fili mi?” (più o meno quello che va ripetendo Bersani a Monti), “Non chiederti cosa fa lo stato per te, ma chiediti cosa fai tu per lo stato”, “Il Papa? Quante divisioni ha?”, “Sarò un Presidente operaio”, fenomenale questa, ecc. ecc. – ma non è facile. Se non si è Oscar Wilde o Karl Kraus, o almeno uno dei Simpson, dallo stitico cinguettio sarebbe meglio tenersi alla larga.

    Mica si può del tutto escludere di poter dire qualcosa di memorabile in 140 battute – genere: “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò…” ecc. ecc., “Obbedisco!”, “Tu quoque, Brute, fili mi?” (più o meno quello che va ripetendo Bersani a Monti), “Non chiederti cosa fa lo stato per te, ma chiediti cosa fai tu per lo stato”, “Il Papa? Quante divisioni ha?”, “Sarò un Presidente operaio”, fenomenale questa, ecc. ecc. – ma non è facile. Se non si è Oscar Wilde o Karl Kraus, o almeno uno dei Simpson, dallo stitico cinguettio sarebbe meglio tenersi alla larga. E’ così che la signora Merkel pareggia a sorpresa il debito estetico delle sue teutoniche e sgargianti giacchette con l’accorta decisione di starsene lontana dal ciarliero volatile – anche in prossimità della futura campagna elettorale. Cinguettio che pare invece aver incantato, come un flauto mozartiano, il composto professor Monti, che dopo l’annuncio della “salita in politica” – in certi momenti, più che altro, quasi come una vera e propria “ascensione” si prospettava – ha rapidamente messo da parte il consolidato aplomb che solo un lungo percorso esistenziale tra pergamene e rapporti della Commissione europea sa conferire, per sfoggiarne uno che, dopo il giovanile “WoW!” con cui si è segnalato, potrebbe condurlo nel prossimo vertici europeo a salutare così il governatore Draghi: “Bella, Mario! Dammi il cinque!”, con un sensibile slittamento da John Locke a Federico Moccia. Ecco, il Monti cinguettante, dopo un anno e passa di Monti tacitiano (che pure, per i 140 caratteri consentiti, sarebbe riferimento ideale), è la più straordinaria e inattesa mutazione politica e di costume dell’ultimo quinquennio. Via la compostezza di stampo europeo, via la riservatezza di stampo bocconiano, via la misura di stampo riformista-moderato-popolare, ecc. ecc., si cinguetta con spasso e voracemente – a farsi evocatore, dopo due ore abbondanti, del classico di Baglioni, “passerotto non andare viaaaaa…”– e ci si immerge in pensieri di una certa suggestione, pur di non fortissima complessità: “Voglio alleare la SOCIETA’ CIVILE e donne e uomini in politica scelti con rigore” – società civile scritta in maiuscolo, come un Ingroia o un grillino qualsiasi. E’ nella natura di Twitter non tanto la sintesi quanto la semplificazione, non tanto la semplificazione quanto piuttosto lo slogan – che, per sua natura, a sua volta alla banalizzazione conduce. Che ci vuole, oggigiorno, per ben figurare in politica? La società civile, dicono – e allora vai!, altrove forse prefigurando assembramenti mesozoici.

    Per questo, ottima appare la scelta della Merkel di non stare a far chiacchiere sul pianerottolo di Twitter: niente di vero in 140 battute si può dire – pur se il niente sempre genera tentazione di farsi dire. Lo praticano i suoi colleghi, da Obama a Cameron, comne il futuro sfidante socialdemocratico, né in Italia si sottrae la triade Alfano-Bersani-Casini, che passano le giornate come giocatori di scopone: a mandarsi segnali, sospiri e qualche vaffanculo. Lo fa persino il Papa, che con gli argomenti di una certa complessità di cui si ritrova a disporre oltre “In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo…”, non dovrebbe, in simile contenimento, andare – e intanto in televisione si elogiava la grande democraticità di tutto: “Persino il Papa in 140 battute!”, neanche il messaggio evangelico dovesse confondersi col noto ammonimento per quel tal panettone di Natale: “Fate i buoni!”, che in 140 battute sta comodamente. Monti ha scelto di debuttare nella pratica del cinguettio annunciando la “salita in politica” proprio la sera di Natale, quando c’era una non meno impegnativa “discesa sulla terra” di cui tener conto. A sorpresa, e se la decisione tiene (chissà) il Cav. annuncia che su Twitter non si farà trovare: “Troppe cattiverie”, così a ritrovata intesa continentale con la Merkel. Nessun cinguettio, dunque. Al massimo, se si dovessero mai rincontrare, un cordiale “cucù!”.