Jorge Mendes, il procuratore di Cristiano Ronaldo che sa sporcarsi le mani con stile
José Mourinho, Cristiano Ronaldo e Radamel Falcao rappresentano il triangolo d’oro della Gestifute, società portoghese fondata nel 1996 che fa capo a Jorge Mendes, eletto da Globe Soccer miglior agente al mondo. Il migliore? Sicuramente il più potente con un giro d’affari di 160 milioni di euro l’anno e un parco assistiti valutato 536 milioni (futebolfinance.com). Meno presenzialista di Mino Raiola ma decisamente più elegante, i due svolgono la stessa professione ai livelli più alti sporcandosi le mani con stili diversi.
José Mourinho, Cristiano Ronaldo e Radamel Falcao rappresentano il triangolo d’oro della Gestifute, società portoghese fondata nel 1996 che fa capo a Jorge Mendes, eletto da Globe Soccer miglior agente al mondo. Il migliore? Sicuramente il più potente con un giro d’affari di 160 milioni di euro l’anno e un parco assistiti valutato 536 milioni.
Meno presenzialista di Mino Raiola ma decisamente più elegante, i due svolgono la stessa professione ai livelli più alti sporcandosi le mani con stili diversi. Mendes era un attaccante del Vianense (D2 portoghese) che, conscio dei propri limiti, chiese al presidente la gestione dei cartelloni pubblicitari intorno allo stadio. Contemporaneamente aprì un negozio di videocassette e infine diede il via al business dei locali notturni, tra vip e calciatori. Determinazione, intransigenza, energia da vendere ma, soprattutto, una grande empatia e una diplomazia senza pari che gli hanno permesso di tessere una tela unica di relazioni. Perché i contratti si possono stracciare ma i rapporti umani no: “Se qualcuno, domani, non vuole più lavorare con noi non c’è problema. Non lo porteremo mai davanti a un tribunale. I giocatori sono liberi di decidere e desiderare ciò che è meglio per loro”, ha detto Mendes.
Quindici dei ventitrè lusitani convocati per la partita degli Europei Portogallo-Germania (0-1, 9 giugno scorso) erano assistiti dalla Gestifute che potrebbe così schierare una Nazionale tutta sua. Fantacalcio? In fondo anche gli ex Ct Luiz Felipe Scolari e Carlos Queiroz appartengono alla galassia della società portoghese, forte inoltre di un’associata per gestire i diritti commerciali dei calciatori, la Polaris Sports, in mano al nipote di Mendes, Luis Correia. Il grande salto di qualità l’ex attaccante del Vianense l’ha fatto grazie al chiacchierato e munifico presidente del Porto, Pinto Da Costa, desideroso di contrastare il potere dell’agente di Luis Figo, José Veiga. Una rivalità che dopo un volo aereo nel quale i due hanno cercato d’ignorarsi è poi sfociata in rissa. Mendes ha avuto la peggio sul momento ma oggi, a 46 anni, potrebbe mourinhianamente affermare: “Veiga chi?”.
In Italia a fare la voce del padrone è attualmente Mino Raiola; in Spagna sono Gines Carvajal, Manuel Garcia Quilon e Pere Guardiola il fratello di Pep; in Germania Roland Eitel, in Francia Jean-Pierre Bernès e in Inghilterra Paul Stretford e David Dein. La maggior parte dei calciatori è però in mano a sigle internazionali come l’inglese Stellar Football (209 giocatori per un valore di 274 milioni di euro), la connazionale Base Soccer Agency (114 per 239 milioni), la spagnola Bahia Internacional (68 per 223 milioni), che seguono nella classifica redatta da futebolfinance.com l’imbattibile Gestifute. Ci sono anche società brasiliane, francesi, olandesi, argentine e tedesche, ma nessuna italiana compare tra le prime 20 recensite da un minimo di 38 assistiti (Kick & Run Sports, Germania) a un massimo di 264 (Europe Sports Group, Brasile).
È stato Jorge Mendes a convincere Mourinho a preferire il Chelsea al Liverpool: “Avrai più soldi e libertà”. È ancora lui a far firmare Deco con il Barcellona: “Gli darete 2 milioni l’anno, se a Natale non avrà esaudito le vostre aspettative lo venderete alla stesa cifra per cui l’avete comprato (22 milioni, ndr), se invece deciderete di tenerlo gli rinnoverete subito il contratto per 5 milioni”, detto e fatto. Anche Mendes ha il suo ‘preferito’, la gallina dalle uova d’oro: Cristiano Ronaldo: “Sono il padrino di suo figlio e per me è come un fratello. È la migliore persona e il migliore giocatore al mondo e passerà alla storia come il migliore di tutti i tempi”. E Mourinho? “Se decidesse di smettere di allenare adesso resterebbe il migliore di sempre”. Nel frattempo CR7 ha rifiutato l’offerta di rinnovo, da 10 a 15 milioni annui, da parte del Real Madrid; nel silenzio interessato di José Mourinho.
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