Che cosa succede in Algeria
Continua a In Amenas, Algeria orientale, l’assedio delle forze di sicurezza locali all’impianto petrolifero da due giorni attaccato e occupato da un gruppo filoqaidista guidato da Mokhtar Belmokhtar. Nel pomeriggio di oggi, almeno 639 ostaggi sono stati liberati (più di 500 algerini e circa 100 cittadini stranieri), ma sui numeri regna ancora incertezza. La televisione algerina ha mostrato un lungo video sulla loro liberazione. All’appello mancherebbe una trentina di ostaggi, compresi dieci britannici, secondo il Foreign Office.
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Continua a In Amenas, Algeria orientale, l’assedio delle forze di sicurezza locali all’impianto petrolifero da due giorni attaccato e occupato da un gruppo filoqaidista guidato da Mokhtar Belmokhtar. Nel pomeriggio di oggi, almeno 639 ostaggi sono stati liberati (più di 500 algerini e circa 100 cittadini stranieri), ma sui numeri regna ancora incertezza. La televisione algerina ha mostrato un lungo video sulla loro liberazione. All’appello mancherebbe una trentina di ostaggi, compresi dieci britannici, secondo il Foreign Office. L’agenzia di stampa ufficiale di Algeri, l’Aps, dice che è al momento è “impossibile fornire il numero complessivo delle persone ancora in mano ai miliziani”, anche perché – secondo una fonte della sicurezza locale – molti lavoratori potrebbero essersi nascosti all’interno del complesso petrolifero.
Da una nota dell’agenzia di stampa ufficiale mauritana, sembrerebbe che il commando islamista abbia tentato di aprire un negoziato con gli Stati Uniti, proponendo uno scambio tra due ostaggi americani e due militanti jihadisti detenuti a Washington per terrorismo. Si tratterebbe dell’egiziano Omar Abdel Rahman e del pachistano Aafia Siddiqui. Intanto, scrive il quotidiano El Watan, il Gruppo d’intervento speciale algerino (GIS) ha catturato un sequestratore durante le fasi dell’assalto al sito di In Amenas. Il miliziano avrebbe riferito che il commando è composto da 32 elementi.
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