Strage di governo

Daniele Raineri

La responsabilità della strage iall’università di Aleppo ora può essere atribuita: è stato un aereo guidato da un pilota del governo siriano. Il 15 gennaio due esplosioni uccidono ottantasette studenti davanti alle facoltà, di solito sono quasi deserte, l’esercito le ha sgombrate dopo le prime proteste e i dormitori sono usati solo da rifugiati, ma quel giorno ci sono gli esami e quindi c’è un’alta affluenza. Più in là,  a circa quattro chilometri, ci sono le aree di Baliraomoun e Bani Zaid, da dove passa la linea di confine della guerra tra ribelli e governo che da sette mesi taglia in due la città.

    La responsabilità della strage iall’università di Aleppo ora può essere atribuita: è stato un aereo guidato da un pilota del governo siriano. Il 15 gennaio due esplosioni uccidono ottantasette studenti davanti alle facoltà, di solito sono quasi deserte, l’esercito le ha sgombrate dopo le prime proteste e i dormitori sono usati solo da rifugiati, ma quel giorno ci sono gli esami e quindi c’è un’alta affluenza. Più in là,  a circa quattro chilometri, ci sono le aree di Baliraomoun e Bani Zaid, da dove passa la linea di confine della guerra tra ribelli e governo che da sette mesi taglia in due la città. Dopo la strage, mentre cominciano a circolare le immagini di cadaveri sparpagliati tra le auto, il governo di Damasco accusa i terroristi, che “hanno bombardato con mortai”; poi cambia versione, “hanno usato autobomba”; poi cambia ancora, forse perché c’è un foro tondo in un tetto, sostiene che “hanno usato razzi”. Fanno circolare pure una rivendicazione falsa firmata da Jabhat al Nusra, il gruppo ribelle messo sulla lista dei terroristi internazionali dal dipartimento di stato americano. Gli studenti smentiscono, dicono che è stato un aereo, ha fatto un paio di giri sopra l’università e poi ha sganciato due missili – c’era il monastero di Dier il Yasou il Amel davanti, anche quello è danneggiato. Gli abitanti attorno confermano, anche se è una zona di lealisti che stanno con il presidente Bashar el Assad: è stato un aereo. Alcuni lo fanno in diretta sui social network, scrivono “hai visto cos’ha fatto quel Mig?”.

    Ora sono spuntati i video, girati con i telefonini mentre accadeva. Uno è indiziario, mostra la scia dell’aereo appena passato e sotto la colonna di polvere che s’allarga. Il secondo è definitivo: l’aereo passa basso con un rombo assordante dopo la prima esplosione e spara un secondo missile. Che senso aveva colpire gli studenti agli esami? Nessuno, è verosimile che si sia trattato di un errore umano, i piloti sugli aerei sono sempre meno preparati, o forse un assembramento insolito troppo vicino alla linea dei combattimenti è stato scambiato per altro. Resta la smentita alla versione del governo siriano.

     

    • Daniele Raineri
    • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)