La bohémienne

Carla Bruni si riprende la faccia

Annalena Benini

La lontananza dal potere è come il vento, spegne il fuoco di chi non lo amava davvero (e incendia di follia chi non sa stare senza). Carla Bruni, spento come una sigaretta il passato da first lady, adesso ha di nuovo una faccia, uno sguardo. Il tempo trascorso a fare inchini alla regina d’Inghilterra, a darsi malata agli incontri più noiosi, a indossare cappellini e a prendere il tè con le dame di Parigi, per convincerle a votare ancora Sarkozy, l’aveva trasformata in una sofferente signora della botox-borghesia: cento anni oppure nessuno sulla faccia, quell’età che non si chiede più, e molto livore per tutti.

    La lontananza dal potere è come il vento, spegne il fuoco di chi non lo amava davvero (e incendia di follia chi non sa stare senza). Carla Bruni, spento come una sigaretta il passato da first lady, adesso ha di nuovo una faccia, uno sguardo (“Che bella sei, sembri più giovane, o forse sei solo più simpatica”, cantava Battisti). Il tempo trascorso a fare inchini alla regina d’Inghilterra, a darsi malata agli incontri più noiosi, a indossare cappellini e a prendere il tè con le dame di Parigi, per convincerle a votare ancora Sarkozy, l’aveva trasformata in una sofferente signora della botox-borghesia: cento anni oppure nessuno sulla faccia, quell’età che non si chiede più, e molto livore per tutti. I giornalisti, le altre donne, la Carla Bruni che non poteva più essere. Ora, mentre suona di nuovo la chitarra e tutti spettegolano sul disco che uscirà in aprile, “Piccole canzoni francesi”, sembra che si sia ripresa la vita. “Non sono una signora”, è una delle canzoni dell’album, e infatti era un peccato guardarla, tacchi e occhi bassi, in quei tailleur da Grace Kelly (all’inizio, forse, si divertiva, era un gioco nuovo, la madre era contenta, ma al decimo tailleur con ballerine Carla Bruni, abituata a notti con Mick Jagger, aveva un’aria mortalmente depressa), e nel video del singolo che si può ascoltare su YouTube, “Chez Keith et Anita” (Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones, e la sua fidanzata, la modella Anita Pallenberg, coppia folle e con figli dal 1967 al 1979), ha di nuovo lo sguardo assassino: “No no, io non sono qui, io sono a casa di Keith e Anita”, all’alba, con qualcuno che si rulla una canna, no grazie non fumo, e il ritmo è un po’ sudamericano, Carla Bruni ha quella voce roca e ha di nuovo la sua faccia.

    Saluta gli anni Settanta e le cose pazze, come se fosse stata sempre lì dentro, ancora mondana bohémienne, non ingessata signora delle pashmine, anche mentre ascoltava Sarkozy imprecare sul bilancio dello stato. C’è poi una canzone dedicata a un certo Raymond, che si immagina essere suo marito: con il primo, Enthoven, il figlio del filosofo, filosofo a sua volta, non aveva usato pseudonimi e aveva scritto direttamente una canzone intitolata “Raphael”: “Raphael sembra un angelo ma è un diavolo dell’amore, da capo a piedi e il suo sguardo di velluto, le mie notti sono insonni”, la canzone aveva avuto piuttosto successo, quindi sarà capitato a Sarkozy di ascoltarla alla radio in auto, la mattina, mentre andava a incontrare Angela Merkel, non gli avrà fatto troppo piacere, così per fare impallidire questa dichiarazione d’amore Carla Bruni ha scritto e cantato che Sarkozy “è magnifico, è una bomba atomica. Quando si mostra, l’aria diventa elettrica. E’ complesso, sentimentale ma tattico. E’ il capo. E anche se indossa una cravatta, lui è un pirata”. Dovrebbe essere, a questo punto, tutto perdonato. Anche la sensazione che Carla Bruni, durante l’ultimo periodo del mandato, mentre scriveva le canzoni, abbia tifato immensamente contro. Dato i consigli sbagliati, fatto le smorfie giuste, le gaffe antipatizzanti (“siamo due persone semplici, guardiamo la televisione”), tutto il possibile per liberarsi dalla prigione dell’Eliseo. Guardando l’aria affranta della nuova première dame, ha fatto benissimo.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.