Ripa di Meana, un dandy alle elezioni indossa Grillo, o meglio il Cav.

Camillo Langone

Mi ha chiesto di chiamarlo dopo le dieci perché prima barcolla. Lo chiamo dopo le undici perché prima barcollo io.
Carlo, andrai a votare?
Penso di sì. Mi pare che ci sia il dovere di evitare lo schianto. Penso che una protesta silenziosa non vada bene, considerato quello che ci attende.
Cosa ci attende di preciso?
Che gli eletti in Parlamento continuino a scaramucciare tra loro e non si esprimano sulle grandi questioni della politica internazionale. Che non rispondano ai quesiti che ci vengono dal Mali e dalle nefaste primavere arabe finite nelle mani dei fratelli musulmani. Che storditi dal conformismo europeista non vadano oltre la giaculatoria del “più Europa!”

    Mi ha chiesto di chiamarlo dopo le dieci perché prima barcolla. Lo chiamo dopo le undici perché prima barcollo io.
    Carlo, andrai a votare?
    Penso di sì. Mi pare che ci sia il dovere di evitare lo schianto. Penso che una protesta silenziosa non vada bene, considerato quello che ci attende.
    Cosa ci attende di preciso?
    Che gli eletti in Parlamento continuino a scaramucciare tra loro e non si esprimano sulle grandi questioni della politica internazionale. Che non rispondano ai quesiti che ci vengono dal Mali e dalle nefaste primavere arabe finite nelle mani dei fratelli musulmani. Che storditi dal conformismo europeista non vadano oltre la giaculatoria del “più Europa!” senza rendersi conto che nelle ultime settimane sono usciti “Il tramonto dell’euro” di Alberto Bagnai, “Il mostro buono di Bruxelles” di Enzensberger, “Il peccato del professor Monti” di Franco Debenedetti…
    Ma cosa vuoi che si rendano conto, gli italiani pur di non leggere sono disposti a tutto, anche a guardare la televisione che infatti è tornata a fare ascolti.
    E così non sanno nulla della Grecia, di cui comunque i giornali tendono a non parlare, e non vengono a sapere quanto sono fallimentari le ricette di risanamento dell’Unione europea.
    In libreria un antieuropeismo convinto e argomentato esiste, ma in politica dov’è?
    Ci sono almeno quattro movimenti, piccoli ma significativi, che hanno nel programma la riconquista della sovranità monetaria.
    Quattro?
    Il movimento di Magdi Allam, lo conosco di persona e devo dire che è un uomo molto interessante. Poi c’è la novità della destra che si ispira a un poeta, CasaPound. Nel Lazio hanno un giovane capolista che viene dalla Garbatella, si chiama Simone Di Stefano, ha studiato da chef e adesso fa il webmaster. Per riprendersi la sovranità propongono una valuta complementare, l’Equo. Poi ci sono i Cristiano-popolari…
    I Cristiano-popolari?
    Fra di loro c’è la Pivetti.
    Dio mio.
    Lo so, lo so, il quadro è quello che è.
    E il quarto partitino sovranista quale sarebbe?
    Fratelli d’Italia, che sono nel centro-destra con posizioni più marcate rispetto a quelle di Berlusca che sulla Bce ha espresso dei dubbi, ha detto che così com’è non funziona, che deve diventare una vera banca centrale libera di stampare moneta altrimenti bisognerà uscire dall’euro. Ma loro sono più espliciti.
    E quindi di questi quattro chi voterai?
    Ho una certa attrazione per Beppe Grillo.
    Ma come?
    Lo trovo molto creativo, pensa a come si è caratterizzato: mai in televisione e sempre su Internet. E poi il raggiungere la Sicilia a nuoto, il comprare due azioni del Monte dei Paschi di Siena per partecipare all’assemblea e dire: “Caro Profumo, ti conosco, sei genovese come me, però sei completamente inadatto a gestire questa situazione perché sei indagato per frode fiscale”.
    Profumo indagato per frode, Grillo condannato per altro.
    Lui la sciagura di Limone Piemonte l’ha presa alla lettera, non si è mai candidato.
    Non come Ingroia che a Palermo fa il candidato non eleggibile, tanto per dimostrare quanto un magistrato possa beffarsi della legge.
    Quando io e Marina andammo a trovare Grillo a Genova, nella sua villa che guarda il mare, lui mandò il fratello a comprare per noi i canditi da Romanengo.
    Che gentile. Ma non si vantava di essere un taccagno?
    Con noi fu grandioso, quasi asiatico. Quella volta gli proposi di entrare nelle liste dei Verdi per l’Europa ma lui declinò, ci rivedemmo ancora sempre con piacere, e pensare che le cose fra noi erano cominciate male. Ti ricordi? In Rai attaccò il viaggio in Cina di Craxi e dei suoi cari e fra questi c’erano anche i Ripa di Meana: dopo quell’uscita i socialisti lo stecchirono, non gli diedero più lavoro. Ma comunque non lo voterò.
    Quindi chi voterai?
    Probabilmente Berlusconi.
    Mi sembra di capire che più dei programmi ti importino le persone.
    Mi importano le persone creative che riescono a passare, come si dice, facendo della loro vita una testimonianza.
    Una romantica o forse dandystica identificazione politica-vita.
    Sì. Servono persone dotate di magnetismo che rendano tutto meno rigido, meno legnoso. Berlusca è una di queste. Ha avuto la grande capacità di far ripartire una speranza. Anche lui avrà a che fare col Fiscal compact ma non sarà schiavo di questo clima. Probabilmente lo voterò perché l’Italia ha innanzitutto bisogno di essere meno cupa.
    Ti ringrazio.
    Posso dirti un’ultima cosa?
    Certo.
    Io trovo veramente insopportabile che una signora di nome Carla Bruni, che disse di vergognarsi dell’Italia e che ha offerto copertura a un pluriomicida condannato dalla giustizia italiana, venga invitata al Festival di Sanremo.
    Anch’io lo trovo veramente insopportabile e infatti non guardo il Festival che lascio volentieri a un pubblico senza dignità.
    Sei anche tu, come me, figlio di un ufficiale dell’esercito. Non posso sopportare un premier che ci racconta quanto i poteri mondiali lo apprezzino: lo trovo patetico e servile. Non posso sopportare un presidente degli Stati Uniti che esprime preferenze riguardanti le nostre elezioni: con Bettino non si sarebbe permesso. Ci dovrebbe essere un backlash, un soprassalto di dignità, e ho l’impressione che potrebbe esserci.

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).