Milf sarai tu

Annalena Benini

C’è una lunga fila, al momento, di donne desiderose di entrare nel club delle Milf. Ci sono diete apposite, a base di cereali e germogli di soia, smalti per le unghie, sorrisi bianchissimi all’uscita da scuola dei figli, e una specie di Milf pride, la rivendicazione di appartenenza a un genere: madre amorevole e donna navigata e seducente, eventualmente sognabile. Milf significa Mother I’d Like To Fuck, ed è un’espressione creata dagli adolescenti americani per manifestare il proprio entusiasmo verso le mamme degli amici (usata in “American Pie” per una bionda signora divorziata e scollatissima, che a un certo punto rende molto felice un compagno di liceo del figlio).

    C’è una lunga fila, al momento, di donne desiderose di entrare nel club delle Milf. Ci sono diete apposite, a base di cereali e germogli di soia, smalti per le unghie, sorrisi bianchissimi all’uscita da scuola dei figli, e una specie di Milf pride, la rivendicazione di appartenenza a un genere: madre amorevole e donna navigata e seducente, eventualmente sognabile. Milf significa Mother I’d Like To Fuck, ed è un’espressione creata dagli adolescenti americani per manifestare il proprio entusiasmo verso le mamme degli amici (usata in “American Pie” per una bionda signora divorziata e scollatissima, che a un certo punto rende molto felice un compagno di liceo del figlio). Un sogno proibito, o forse possibile, una versione moderna del “Laureato”, con lei che si sfila le calze davanti allo sguardo totalmente cretino di Dustin Hoffman giovane (Anne Bancroft aveva trentasei anni, ma non andava in giro saltellando e urlettando: guardatemi, sono una Milf). La passione inconfessabile, e quindi potente, è diventata la definizione di una categoria di donne desiderabili e generalmente irraggiungibili, un gioco da maschi brufolosi e sinceri, con gli ormoni che danzano. Ma le madri l’hanno scoperto, e all’inizio hanno finto di scandalizzarsi, divertendosi. Poi si sono sentite lusingate, infine hanno deciso di appropriarsi di questo modello, di farne un manifesto. Hanno rubato il gioco ai ragazzini, e hanno trasportato fin lì la propria adolescenza.

    Milf, madri non da buttare via, insomma, non ancora escluse dalle possibilità della seduzione (come se a quarant’anni si dovesse scegliere invece la via del monachesimo buddista, o non restasse altro che lamentarsi per il mal di collo), signore capaci, anzi in dovere di turbare i sogni dei compagni di classe del figlio. Così adesso il Guardian racconta “The Milf Diet” scritto da Jessica Porter, che promette di aiutare le madri a migliorare la loro “Milfification” e in generale vuole soccorrere tutte le donne fra i trenta e i cinquant’anni, in modo che riescano a superare il test di ammissione a questo mondo meraviglioso e a ottenere l’ambìto complimento “Milf” (magari preparando la pizza sui tacchi alti, correndo sul tapis roulant in palestra accanto agli amici del figlio, sorridendo fino a slogarsi la mascella), che significherebbe l’espressione di un femminismo sexy e sbarazzino. Si narra di ragazze che, fra i motivi per cui presto faranno un bambino, mettono: voglio essere anch’io una Milf. Esiste al mondo qualcosa di meno sexy di un manifesto per diventare sexy? Anzi, dell’obbligo di entrare in quei jeans strettissimi perché altrimenti gli amici dei figli penseranno che sei solo una madre, un’entità incorporea, e i figli cresceranno infelici ed emarginati.

    La Milf, nei princìpi delle appartenenti al club, turba con grazia i sogni di adulti e ragazzini, se non è completamente pazza finge di non accorgersene, ma prende negli sguardi e nei complimenti, nel movimento ansimante dei brufoli dei ragazzini il nutrimento della sua autostima (per il resto, a parte bacche e verdure bollite, non può introdurre cibo, pena il declassamento a madre qualunque, o anche a vecchio scarpone). Anne Bancroft non aveva letto manuali e non rivendicava appartenenze, ma sapeva come sfilarsi le calze e trasformarsi da passione inconfessabile a incubo. Nel caso di questa autocertificazione delle Milf, si rischia di saltare direttamente al secondo stadio, senza nemmeno un brivido segreto. Se quindi qualcuno, anche di non minorenne, vi dicesse: “Milf”, sarebbe educativo rispondergli: Milf sarà tua nonna.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.