L'elezione dell'argentino Bergoglio
Come un gol all'ultimo minuto contro il Brasile
“In questo Paese tanto calcistico, l’elezione dell’argentino Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa è stata percepita come se fosse stato un gol all’ultimo minuto che avesse fatto vincere all’Argentina la finale di un mondiale contro il Brasile”. Buona la metafora con cui “La Nación” di Buenos Aires ha descritto il primissimo sentimento provato dai brasiliani nei confronti di Papa Francesco, salvo poi aver chiarito che “sebbene delusi, in Brasile hanno salutato il Papa argentino”. Ma l’Argentina non è meno calcistica e in effetti solo a un giornalista argentino poteva venire in mente di descrivere in quel modo lo scontro tra i due grandi Paesi sudamericani al Conclave.
“In questo Paese tanto calcistico, l’elezione dell’argentino Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa è stata percepita come se fosse stato un gol all’ultimo minuto che avesse fatto vincere all’Argentina la finale di un mondiale contro il Brasile”. Buona la metafora con cui “La Nación” di Buenos Aires ha descritto il primissimo sentimento provato dai brasiliani nei confronti di Papa Francesco, salvo poi aver chiarito che “sebbene delusi, in Brasile hanno salutato il Papa argentino”. Ma l’Argentina non è meno calcistica e in effetti solo a un giornalista argentino poteva venire in mente di descrivere in quel modo lo scontro tra i due grandi Paesi sudamericani al Conclave.
Anche sui giornali italiani, in particolare, si è subito diffusa la voce di un Bergoglio tifoso del San Lorenzo, con tanto di foto della maglietta e della tessera che nel 2008 la squadra gli aveva donato come “socio centenario”, chiedendogli anche di officiare la messa per il secolo dalla fondazione. In quell’incontro il futuro Pontefice aveva ricordato la famosa formazione del San Lorenzo campione d'Argentina nel 1946, e contestualmente aveva celebrato il padre, giocatore di basket del club. Ma di frasi storiche pronunciate da Bergoglio in quell'occasione ce ne furono altre: “Al San Lorenzo non abbiamo importato i colori da un’altra parte, li abbiamo chiesti alla Madonna”; “Non togliete mai Maria Ausiliatrice dal club perché è sua madre, dal momento che il San Lorenzo è nato nell’Oratorio Sant’Antonio sotto la protezione della Madonna”.
Sui giornali di tutto il mondo è pure finita l’immagine di Bergoglio come “Mano de Dios”, scritto “D10S”, in riferimento al famoso goal irregolare di Maradona; un Maradona che peraltro si è detto subito esaltato per quel compatriota al Soglio e desideroso di farsi ricevere da lui. Atteggiamento del tutto distante dalla freddezza riservata al nuovo Papa dalla presidentessa argentina Cristina Kirchner, passata dal considerare Bergoglio un suo referente al vedere in lui il pericolo di un "declassamento". Ma un po’ tutti i campioni sportivi argentini hanno manifestato esultanza via Twitter. “Il Papa è argentino, che orgoglio!! Bergoglio Francisco I”, ha commentato ad esempio Sergio Agüero. “Una allegria che il nuovo Papa sia il nostro Bergoglio, possa portare molta pace al mondo intero”, ha augurato la hockeysta su prato e portabandiera olimpica Luciana Aymar. “In te confido o Papa”, ha detto il portiere del San Lorenzo Pablo Migliore. “Orgoglioso che il nuovo papa sia argentino”, è quel che ha scritto sul social network l’attaccante del Wuigan Athletic Franco di Santo.
Ma di fotomontaggi ad impronta marcatamente calcistica di cui si è iniziata a riempire la rete in modo virale, ce ne sono stati altri: Bergoglio con la maglia di Maradona che regge la Coppa del Mondo, Bergoglio papa tra due cardinali con le facce di Messi e Maradona. Una “nuova Santissima Trinità” in cui Maradona è il Padre, Messi il Figlio e Bergoglio lo Spirito Santo. Il confronto tra “quel che ha visto il mondo”, il nuovo Papa in abito bianco, e “quel che hanno visto gli Argentini”, voltato con la maglia 10 della Nazionale a esultare.
Addirittura, tra gli articoli che sono usciti a caldo, è spuntata fuori anche una domanda: “Riuscirà Bergoglio a vedere giocare la Nazionale del Vaticano nella Coppa Europea?”. Vi si ricorda l’idea di Platini di includere nella Fifa quella federazione vaticana di calcio animata da “Guardie Svizzere, membri del Consiglio e guardie dei musei”, che esordì nel 1994 con uno 0-0 contro San Marino, e che tra il 2006 e il 2007 ebbe come Ct Trapattoni. La scommessa è che “forse” parteciperà alle eliminatorie per Francia 2016.
Il Foglio sportivo - in corpore sano