Occupy-Parlamento, la trovata dei 5 stelle che fa tanto Fazio & Saviano
Pare quasi una trasmissione tv di Fazio & Saviano, l’annunciata occupazione del Parlamento da parte del M5s (da martedì sera, dopo i lavori, nelle Aule delle commissioni e forse nell’emiciclo): gli occupanti leggeranno la Costituzione “articolo per articolo”, fino a mezzanotte. Il secondo atto sarà la simulazione dei lavori delle commissioni non ancora operative: devono insediarsi, il Parlamento costa, dice la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi (anche i “no, no e no” in tema di governo qualcosa costano, ma la versione grillina addossa la colpa agli altri).
L'editoriale Grillo, i soldi, la sindrome caramella
Pare quasi una trasmissione tv di Fazio & Saviano, l’annunciata occupazione del Parlamento da parte del M5s (da martedì sera, dopo i lavori, nelle Aule delle commissioni e forse nell’emiciclo): gli occupanti leggeranno la Costituzione “articolo per articolo”, fino a mezzanotte. Il secondo atto sarà la simulazione dei lavori delle commissioni non ancora operative: devono insediarsi, il Parlamento costa, dice la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi (anche i “no, no e no” in tema di governo qualcosa costano, ma la versione grillina addossa la colpa agli altri). Giovedì mattina “ci autoconvochiamo” e “facciamo come se” le commissioni esistessero, è l’annuncio del capogruppo in Senato Vito Crimi. Chi vuole venire venga, è il messaggio rivolto a chi pare sensibile al tema, come Pippo Civati del Pd. Le priorità non sono “la legge elettorale”, la Rai e il Copasir, la priorità è il “reddito di cittadinanza”, dicono i portavoce a Cinque stelle mentre qualcuno, in Senato, borbotta: “Ma perché, allora, le prime proposte di legge depositate dai grillini riguardano i matrimoni gay?”. Chi guardava all’asse M5s-Sel sul tema “diritti” pensa di aver trovato la prova, solo che poi l’operazione “occupy-Parlamento” non trova sponde vendoliane (“antidemocratica e disgustosa”, la definisce Gennaro Migliore). Roberta Lombardi spera nella “ribalta mediatica” per l’iniziativa (stavolta la stampa serve). Parla di “fantasia” (forse quella simil-sessantottina rimpianta da Gianroberto Casaleggio in piazza San Giovanni) e dell’altrui brama di “poltrone” che impedisce al Parlamento di fare “la testa” del governo (“il braccio”). Il programma autogestito prevede anche la simulazione della “giunta elezioni” con analisi fai-da-te dei casi di ineleggibilità (obiettivo: Silvio Berlusconi).
Ma è chiaro che intanto la rivoluzione evocata da Beppe Grillo – quella del Parlamento da “aprire come una scatola di tonno” – trova sul suo cammino l’ostacolo del listino prezzi. Sarà che la vita a Roma è cara, e che quando è stato eletto il nuovo Papa, come ha spiegato a LiveSicilia.it il senatore grillino Francesco Campanella, per una “notte in albergo” si è arrivati a pagare “anche duecento euro”, ma il risparmio autoinflitto ha la coperta troppo stretta: con lo stipendio decurtato a cinquemila euro lordi (come da codice di comportamento grillino), si scopre che può essere utile anche la diaria da tremilacinquecento, salvata dalla scure, con previdente pensiero, dai vertici del M5s: dice infatti il suddetto codice che i parlamentari avranno “comunque diritto” a “diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma” e a “rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”. Realismo preventivo? Chissà, ma ieri Grillo, sul blog, si scagliava contro Repubblica, rea di aver trovato l’ex comico comprensivo con i suoi parlamentari sul tema “rendicontazione” (Crimi intanto procrastinava la trasparenza: aspettiamo che arrivi la busta paga, vediamo le spese). A forza di proclamarsi francescani, i grillini si ritrovano strozzati dal francescanesimo (chi trova inammissibile la cifra di seimila euro diaria compresa scrive indignato sul blog di Grillo: “Pensate ai pensionati”). E’ come con le vetture di servizio e con lo streaming: mica si può andare dal console prendendo tre diversi treni, ha detto Grillo a proposito del vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana; mica si può far vedere in video proprio tutto, dicono i parlamentari grillini alla prova dei fatti (e pazienza se è proprio quello che sostengono gli odiati partiti).
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