Occupare stanca, e i grillini l'hanno capito già prima di cominciare
Siete come i colonnelli greci, è un golpe, commissioni subito, siamo come l’aglio per i vampiri, dice Beppe Grillo dal suo blog per introdurre in pompa magna la giornata “occupy Parlamento”. Solo che, poi, occupare a fine seduta vuol dire rinunciare almeno a una parte della (stavolta non disdegnata) “ribalta mediatica” per l’iniziativa di “riappropriazione del Parlamento”, come da definizione dei capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi. “Ma a fine seduta chiudono le tribune stampa?”, si chiedeva un deputato grillino a colloquio con una collega, indicando il monitor del Transatlantico (“pure quello sarà spento?”).
Siete come i colonnelli greci, è un golpe, commissioni subito, siamo come l’aglio per i vampiri, dice Beppe Grillo dal suo blog per introdurre in pompa magna la giornata “occupy Parlamento”. Solo che, poi, occupare a fine seduta vuol dire rinunciare almeno a una parte della (stavolta non disdegnata) “ribalta mediatica” per l’iniziativa di “riappropriazione del Parlamento”, come da definizione dei capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi. “Ma a fine seduta chiudono le tribune stampa?”, si chiedeva un deputato grillino a colloquio con una collega, indicando il monitor del Transatlantico (“pure quello sarà spento?”). Nemesi voleva che l’attenzione generale venisse risucchiata dall’incontro segreto Bersani-Cav. “Dove sono?”, si chiedeva un grillino sorseggiando una spremuta d’arancia; “inciucio”, diceva un altro. Ai due veniva anche da ridere, e non solo perché era l’ora della ricreazione alla buvette, ma anche perché una qualche forma di contatto con il Pd, in vista dell’elezione del presidente della Repubblica, non solo è prevista (così dice Enrico Letta), ma è anche già in atto in via informale.
La sensazione è che una parte dell’elettorato grillino – e degli eletti – continui ad apprezzare la linea “Tommaso Currò”, dal nome del deputato siciliano che vuole il dialogo con il Pd (non possiamo “governare da soli”, ha detto) e si rifiuta di “schiacciare bottoni” per conto terzi. Resta sotterranea ma persistente, la tensione tra grillini dialoganti e non dialoganti (c’è chi non vuole “perdere occasioni” anche sulla presidenza della Repubblica), appena sopita dalla serata “occupy” e dal magro sit-in di attivisti all’esterno, e circondata dall’indifferenza, più che dalle critiche, dei colleghi degli altri partiti, tutti alla ricerca di notizie sull’incontro Pd-Pdl (solo Umberto Bossi concede la profezia sui Cinque stelle: “Al prossimo voto vanno giù”). E’ nell’aria lo studio reciproco – alla buvette due fedelissimi della linea ufficiale del Pd e del M5s, Alessandra Moretti e Alessandro Di Battista, nell’imminenza dell’occupazione, si scambiano opinioni distanti ma cordiali, come ufficiali dell’esercito nemico in pre armistizio, circondati dai loro secondi, nuovi arrivati in Parlamento come loro (presentazioni, strette di mano, qualche risata).
E’ nell’aria un rompete le righe parziale, intermittente e casuale, e non c’è occupazione che tenga. Un rompete le righe che prende forma a partire da piccoli fatti (il deputato Massimo Baroni, quello che era felice per la mancanza di “intellettuali” nel M5s, si lamenta perché, a stipendio non ancora accreditato, fa “fatica a pagare le bollette”), e si capisce che il procrastinare di Vito Crimi sulla “rendicontazione delle spese” ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti. Si può pure occupare, a quel punto, e leggere d’un fiato in Senato, davanti al non grillino Domenico Scilipoti, i primi articoli della Costituzione, ma l’occupazione esaltata nei commenti Facebook e Twitter giunge in ritardo sullo stato d’animo: che noia la lotta dura, dicono le facce degli eletti ben contenti di vivere momenti di normalizzazione sui divanetti della Camera o nel cortile tra i fumatori accaniti di area Sel. Chi è stanco di ortodossia sfoga l’insofferenza su fatti apparentemente lontani (gli eletti emiliani hanno ufficialmente preso le distanze dal consigliere comunale bolognese Massimo Bugani: quello che, appoggiato dal duo Grillo-Casaleggio, non voleva sedersi vicino alla “eretica” Federica Salsi). E alla fine occupare stanca già prima di cominciare.
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