The good wife

Annalena Benini

Dopo la foto in mutande grigie rigonfie (non rigonfissime, però) e pettorali depilati, che Anthony Weiner, deputato democratico di grido, era fiero di mostrare a studentesse conosciute su Internet, ecco la seconda chance: con il perdono della moglie, la psicoterapia, un figlio, un nuovo appartamento e i sondaggi da centomila dollari sulla sua possibilità di ricominciare a correre e, magari, diventare sindaco di New York, come era nei piani prima delle mutande. “Sono stato un idiota” è una frase che ricorre spesso nella lunghissima intervista che lui e la bella Huma Abedin, consigliera di Hillary Clinton, hanno dato insieme al New York Times.

    Dopo la foto in mutande grigie rigonfie (non rigonfissime, però) e pettorali depilati, che Anthony Weiner, deputato democratico di grido, era fiero di mostrare a studentesse conosciute su Internet, ecco la seconda chance: con il perdono della moglie, la psicoterapia, un figlio, un nuovo appartamento e i sondaggi da centomila dollari sulla sua possibilità di ricominciare a correre e, magari, diventare sindaco di New York, come era nei piani prima delle mutande. “Sono stato un idiota” è una frase che ricorre spesso nella lunghissima intervista che lui e la bella Huma Abedin, consigliera di Hillary Clinton, hanno dato insieme al New York Times, lui a piedi nudi perché qualcosa di nudo ha ancora bisogno di esibirlo, lei rassegnata a raccontare tutti gli stadi dell’incredulità, della rabbia e del dolore dopo i quasi due anni in cui non ha mai detto una parola sulla vicenda. Huma Abedin era incinta quando esplose lo scandalo addosso a questo marito che amava farsi le foto col cellulare e mandarle in giro, via sms, Twitter, Facebook, e che all’inizio tentò di dire che un hacker aveva violato il suo profilo (“ho mentito principalmente a lei, mentivo perché non volevo farla soffrire, non se lo meritava”). Lei, quella notte, era a una cena di stato a Buckingham Palace, e gli mandava messaggi d’amore e di felicità. Racconta adesso che, quando il marito è crollato (c’erano troppe altre studentesse pronte a mostrare le foto), e le ha detto la verità (“sono stato io. Sono io. Ho mandato io quella foto”), è crollata anche lei.

    E’ difficile credere che una moglie, per quanto in carriera, per quanto sempre in viaggio, non sappia riconoscere le mutande grigie, i pettorali lucidi e l’espressione un po’ idiota del marito quando è eccitato, ma questa è la loro storia e hanno deciso di raccontarla così al Nyt Magazine, aprendo la loro casa, mostrando il bambino che ha appena imparato a camminare, facendosi fotografare mentre lavorano uno di fronte all’altro, su un tavolo rotondo molto prezioso, offrendo le prove di un grande amore, e di quell’idea di riscatto pubblico dai propri errori privati che in America piace sempre molto. L’idea di raccontare una verità e di infilarci dentro buoni dettagli da romanzo, o almeno da serie televisiva: lei che, dopo il casino e la disperazione, si infila nel portabagagli di un’auto per poter andare negli Hamptons con lui a parlare di come salvare il loro matrimonio senza che li inseguano i giornalisti famelici, lei che piange mentre lavora, Hillary Clinton che le è stata sempre molto vicino, come una madre (e come una con una certa esperienza in fatto di nuove frontiere dei tradimenti, quelli in cui si può dire: “Mai fatto sesso con quella donna”); la gente che urlava a Weiner: “Addio, pervertito!” e lui che ha capito che in quelle foto cercava l’approvazione e l’ammirazione del mondo, alle due del mattino o dopo la palestra, e che comunque sapeva, anche mentre si comportava da idiota, che sarebbe finita male.

    Così adesso ha molto tempo libero, tutti chiedono alla moglie come sta Weiner, come se la passa, lui fa la spesa, sta col bambino, loro hanno finalmente una quotidianità e poiché Huma gli ha dato una seconda possibilità (facendo persino autocritica sui troppo pressanti impegni di lavoro, che la tenevano lontana dal computer del marito), pensa che dovrebbe dargliela anche l’America. Capire che è stato un idiota (anche a non pensare che Internet è per sempre), ma che adesso non lo è più. Per tornare in politica, Weiner ha dovuto regalare al mondo la trama del suo matrimonio, con Huma Abedin nella parte della buona moglie.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.