Evanescenza valutaria
Tra monete elettroniche e virtuali, il denaro è sempre meno “reale”
Dopo la Germania anche la Finlandia ha dato ieri il nulla osta al salvataggio dell’economia di Cipro, ma le cicatrici psicologiche del prelievo forzoso sui conti correnti dei risparmiatori con depositi sotto i 100 mila euro – clausola contenuta nella prima bozza del piano e poi ritirata – devono ancora rimarginarsi. Il disordinato processo di salvataggio della bancocentrica economia mediterranea ha provocato la migrazione dei depositi bancari e generato preoccupazione nei risparmiatori europei riguardo la sicurezza dei loro conti, esposti a intrusioni esterne.
Dopo la Germania anche la Finlandia ha dato ieri il nulla osta al salvataggio dell’economia di Cipro, ma le cicatrici psicologiche del prelievo forzoso sui conti correnti dei risparmiatori con depositi sotto i 100 mila euro – clausola contenuta nella prima bozza del piano e poi ritirata – devono ancora rimarginarsi. Il disordinato processo di salvataggio della bancocentrica economia mediterranea ha provocato la migrazione dei depositi bancari e generato preoccupazione nei risparmiatori europei riguardo la sicurezza dei loro conti, esposti a intrusioni esterne (nonostante la fermezza con cui anche il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha ribadito che Cipro non è un “modello” e che i “piccoli” correntisti non devono essere toccati). “Il principio della credibilità della moneta bancaria è stato infine salvaguardato perché sono stati intaccati solo i grandi depositi, ma ha creato un’incertezza psicologica. Per questo l’Unione europea deve fare chiarezza sul metodo di risoluzione delle banche in crisi come base per il risanamento del sistema finanziario”, dice al Foglio Luca Fantacci, economista dell’Università Bocconi. “La fiducia nel sistema creditizio dev’essere ben riposta: chi gestisce il sistema monetario e bancario deve meritarsela. E il fatto che il denaro erogato alle banche dalla Bce non stia circolando ma resti in pancia agli istituti, in questo senso, non aiuta”, aggiunge Fantacci.
Uno studio di Bank of America, ripreso dal Wall Street Journal il 9 aprile, consiglia alla Bce di ritirare le banconote da 500 euro al fine di svalutare la moneta unica, dando sollievo agli esportatori, e fare emergere al contempo l’economia sommersa. Nel paniere delle dieci principali valute globali, i 500 euro sono le banconote col “taglio” maggiore e vengono usate per il 90 per cento dell’ammontare circolante dalle organizzazioni criminali per traffici illegali, scriveva il Wsj. La domanda di banconote di grosso taglio è diminuita nel recente passato ma la loro produzione ha raggiunto i massimi. (segue dalla prima pagina)
Ci sono oltre 500 mila “biglietti viola” in circolazione. BofA consiglia di ritirarli gradualmente chiedendo a chi li converte di giustificarne la provenienza per “incastrare” i criminali, ai quali sarebbe impedito l’incasso. Difficile che la Bce decida di eliminare la cartamoneta, ma sta lavorando per incentivare l’uso del “denaro elettronico” in quanto completamente tracciabile. Il 15 aprile Benoît Coeuré, francese dell’esecutivo Bce, ha segnalato quanto l’Europa sia indietro rispetto agli Stati Uniti: in America due terzi dei pagamenti senza moneta avvengono con carta di credito, in Europa sono meno di un terzo. Per Coeuré, che cita uno studio Bce, “la società nel suo complesso beneficerebbe di un incremento” dell’uso degli scambi elettronici. L’Eurotower ora punta a uniformare il sistema dei pagamenti nell’Eurozona con il programma Single euro payments area. E’ però un tema delicato. In Spagna, la riduzione su impulso governativo delle commissioni tra chi fornisce il servizio di pagamento tramite carta di credito e le banche ha finito per penalizzare i consumatori avvantaggiando i commercianti, secondo uno studio della Universidad autónoma de Madrid. Un precedente che i lobbisti di Bruxelles non vogliono ripetere: stanno facendo pressione sulla Commissione affinché non ne tragga esempio quando dovrà esprimersi sulla regolamentazione di settore a luglio. L’evanescenza della moneta si fa evidente con la crescita – esponenziale dopo Cipro – del fenomeno Bitcoin, valuta “virtuale” esterna al monopolio monetario delle Banche centrali, ora convertibile in denaro. In pratica, si mette in vendita la memoria del proprio computer (o di server comprati ad hoc), lo spazio viene remunerato in Bitcoin da convertire in soldi veri. “Rendere convertibile un’unità di misura diversa dalla moneta significa di fatto che i soldi perdono valore”, dice al Foglio Fabio Ghioni, esperto di sicurezza informatica. “I principali fruitori di Bitcoin – aggiunge Ghioni segnalando un paradosso – sono quelle istituzioni, come la Nasa, che hanno bisogno di una grande capacità di ‘calcolo informatico’ e alimentano questo effimero mercato”.
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