Perché sta finendo l'èra delle notizie online tutte gratis
“Il modello delle news gratuite su Internet non è sostenibile”, ripete non a torto Beytout. Non a caso in America, il paese che da sempre anticipa di qualche anno le novità soprattutto in questo campo, sempre più testate scelgono di far pagare gli utenti che vogliono leggere notizie e commenti. Dopo il flop iniziale, i paywall hanno cominciato a funzionare, tanto da far pensare – in un eccesso di entusiasmo – che da soli potessero sostenere piccole imprese giornalistiche online. Lo pensava Andrew Sullivan, storico blogger americano con un seguito straordinario di lettori, che tre mesi fa ha aperto un blog a pagamento.
Pace Bienvenue monsieur le fogliò - Il primo editoriale del direttore dell'Opinion
“Il modello delle news gratuite su Internet non è sostenibile”, ripete non a torto Beytout. Non a caso in America, il paese che da sempre anticipa di qualche anno le novità soprattutto in questo campo, sempre più testate scelgono di far pagare gli utenti che vogliono leggere notizie e commenti. Dopo il flop iniziale, i paywall hanno cominciato a funzionare, tanto da far pensare – in un eccesso di entusiasmo – che da soli potessero sostenere piccole imprese giornalistiche online. Lo pensava Andrew Sullivan, storico blogger americano con un seguito straordinario di lettori, che tre mesi fa ha aperto un blog a pagamento. Dopo un’entusiasmante raccolta di abbonamenti iniziale, Sullivan si è arreso all’evidenza che, esauriti i più affezionati, il numero di persone disposte a pagare per leggere i suoi post non cresce più. Quanto raccolto gli permetterà di andare avanti ancora un altro anno senza particolari problemi, ma il modello è da ripensare. Che però la strada dei micropagamenti online sia una delle più battute lo dimostra il numero crescente di chi annuncia o testa paywall.
In un mondo che per anni ci ha abituati a leggere tutto gratis è difficile che si riesca a cambiare in poco tempo la mentalità di chi naviga, per questo sono decisivi la qualità dei prodotti venduti e il fatto che testate concorrenti fra loro propongano tutte degli abbonamenti online. Anche Politico ha deciso pochi giorni fa di testare in alcuni stati americani e nel resto del mondo un sistema di pagamento per leggere post e notizie. Sei mesi di prova e poi si vedrà. Così come il tabloid inglese Sun, che pubblicherà gli highlights del campionato di calcio inglese visibili soltanto a chi si abbonerà. Difficile dire quanto questa strada sia vincente, ma ancora più difficile che si torni indietro al tutto gratis. Forse sarebbe utile cambiare i criteri di valutazione per la raccolta pubblicitaria online: fino a che saranno basati esclusivamente sul numero di clic vedremo molta bassa qualità per cui pochi saranno disposti a pagare.
Pace Bienvenue monsieur le fogliò - Il primo editoriale del direttore dell'Opinion
Il Foglio sportivo - in corpore sano