Berluscones gay friendly

Piero Vietti

Domenica il coordinatore del Pdl Sandro Bondi ha aperto alla possibilità di approvare una legge sul riconoscimento delle unioni omosessuali, e nel partito del Cav. un piccolo gruppetto di parlamentari si è messo subito al lavoro. Questa settimana l'ex governatore del Veneto, l'onorevole Giancarlo Galan, depositerà alla Camera una proposta di legge per riconoscere alle coppie dello stesso sesso gli stessi diritti e doveri delle coppie etero sposate. La proposta fa discutere, soprattutto in un partito che da sempre rappresenta due anime fortemente identitarie, quella cattolica e quella liberale.

Leggi Bondi benedice le unioni gay, nel Pdl protestano e lui rincara la dose. Qui

    Domenica il coordinatore del Pdl Sandro Bondi ha aperto alla possibilità di approvare una legge sul riconoscimento delle unioni omosessuali, e nel partito del Cav. un piccolo gruppetto di parlamentari si è messo subito al lavoro. Questa settimana l’ex governatore del Veneto, l’onorevole Giancarlo Galan, depositerà alla Camera una proposta di legge per riconoscere alle coppie dello stesso sesso gli stessi diritti e doveri delle coppie etero sposate. La proposta fa discutere, soprattutto in un partito che da sempre rappresenta due anime fortemente identitarie, quella cattolica e quella liberale. Per questo abbiamo messo a confronto Eugenia Roccella, deputato del Pdl ed ex sottosegretario alla Salute nell’ultimo governo Berlusconi, e Giancarlo Galan, deputato ex governatore del Veneto ed ex ministro delle Politiche agricole.

    Ieri mattina Galan non era disponibile: “L’onorevole sta andando a firmare al banchetto dei radicali per una proposta di legge che legalizzi l’eutanasia”. Quando nel pomeriggio riusciamo a raggiungerlo telefonicamente, la prima domanda d’obbligo è stata: onorevole, non starà esagerando? Matrimoni gay, eutanasia… vuol fare arrabbiare mezzo partito? “Ma no, voglio solo dare un po’ più di diritti agli italiani, che ne hanno meno dei colombiani”. Sicuro che sia il momento di portare avanti battaglie del genere? “C’è sempre bisogno di diritti – dice – e non venitemi a raccontare la storia che siccome c’è emergenza economica non bisogna dare priorità ad altro: è un modo becero per non affrontare le questioni”. La fragilità attuale del partito e il porre un tema che – ad esempio in Francia – ha diviso il paese, non lo preoccupano più di tanto: “Da noi non si arriverebbe ai livelli che si sono raggiunti a Parigi, e comunque se è giusto fare una cosa, la si deve fare. Se si dovesse aspettare il momento giusto per tutto non avremmo neanche le leggi sull’aborto e sul divorzio. Qui parliamo di diritto alla felicità, e il dovere di un politico è quello di riconoscere i diritti, anche senza inseguire il consenso”.

    Parole che, comprensibilmente, non incontrano il pensiero di Eugenia Roccella, reduce dalla Manif pour tous parigina del 26 maggio, che raggiunta dal Foglio commenta così la proposta di Galan appoggiata dal collega di partito Bondi: “E’ il frutto di una forma di subalternità culturale alla sinistra. Chi si dice liberale, come Galan, dovrebbe avere una posizione ben diversa: lo stato deve entrare il meno possibile nella vita privata delle persone. I legami sono liberi, non è che ogni legame – di coppia o non di coppia – debba trovare una regolamentazione, ma bisogna ovviamente assicurare i diritti individuali. Non con un’unione codificata o con un matrimonio, però. Il matrimonio è un’istituzione – e non un diritto – riconosciuta dalla società e dallo stato perché tutela i bambini e regola la filiazione, cioè tutela un interesse comune. Interesse di tutti è la difesa della generazione, della crescita e dell’educazione dei figli, non della coppia. I figli ancora si fanno a partire da una donna e un uomo”. “Ma quale sinistra – controbatte Galan – questi sono temi storicamente liberali. Anzi, nel nostro paese la sinistra è sempre stata bigotta e chiusa sui diritti”. Eppure questo non è un tema cavalcato dal centrodestra. “La sinistra se n’è appropriata perché noi gliel’abbiamo lasciato fare. La storia di Forza Italia è liberale e il nostro partito non è mai stato per limitare i diritti degli individui”.

    Il tema dei diritti da tutelare è scivoloso, però, spiega Roccella: “Dobbiamo avere un’idea chiara del fatto che allo stato, dei legami delle persone (a due, a tre, a quattro, dello stesso sesso o di sesso diverso, se parliamo di adulti consenzienti), non deve interessare nulla, se non per la parte di tutela dei diritti individuali. Perché allora, se si tratta di amore e sentimenti, non riconoscere il terzetto come quello di Charlotte Rampling e dei suoi due uomini, di cui abbiamo tante volte letto? Dobbiamo regolamentare anche lì la reversibilità della pensione? Abbiamo sempre detto di essere disposti a regolamentare i diritti individuali, e lo ribadisco con forza. Ma il matrimonio è un’altra cosa, perché garantisce la generazione e i figli, fino alla maggiore età e oltre, e garantisce che i figli abbiano una madre e un padre. La pensione di reversibilità è nata non per assicurare la coppia, ma perché le donne, in larghissima parte, non lavoravano e non guadagnavano, in quanto impegnate in un lavoro di cura che non veniva riconosciuto. Era una forma di riconoscimento di un lavoro di cura gratuito”.

    La proposta di legge di Galan non parla volutamente di matrimonio “proprio per non urtare certe sensibilità – spiega ancora l’ex governatore – Serve a riconoscere gli stessi effetti del matrimonio civile tra eterosessuali a unioni di tipo diverso”. In tutti i paesi dove sono state introdotte le unioni civili anche per coppie dello stesso sesso prima o poi però si chiede l’introduzione del matrimonio, aggiunge Roccella: “Si vede anche che fine hanno fatto i famosi registri delle unioni civili, attuati con grande pubblicità in alcuni comuni italiani: sono rimasti vuoti. Il problema è la destrutturazione del matrimonio, questo è il punto”.

    Insomma, la proposta di Galan è destinata a far discutere soprattutto i cattolici: “Ma cosa vogliono? Non si sono ancora stufati di opporsi a questo tipo di leggi?”, si chiede. Poi rincara: “Siamo l’unico paese in cui c’è la preoccupazione di cosa possano dire il Vaticano e la Cei. Riconosco la giustezza della posizione della chiesa, ma è un’istituzione che difende dei dogmi: noi facciamo cose diverse, garantiamo diritti ai cittadini. Lo stato crea diritti e regolamenta doveri, la chiesa si occupa del potere spirituale”. E Berlusconi? “Sicuramente non è contrario – assicura il presidente della commissione Cultura alla Camera – non gli ho mai sentito dire una parola contro questo tipo di argomentazioni”. Ieri il Foglio ha pubblicato una lettera di quattro consiglieri comunali pidiellini e responsabili a livello locale del partito, Forte, Magliano, Boscagli e Botti, molto critica verso l’apertura di Bondi alle unioni civili. “Come ha risposto Bondi?”, ci chiede Galan. Si è arrabbiato un po’… “E allora posso incazzarmi anche io – dice – Questi sono temi che appartengono alla coscienza individuale. Perché vogliono impedire ad altri un diritto di libertà? Per carità, loro possono pensarla come vogliono e io rispetto le loro convinzioni, ma loro devono rispettare quelle degli altri”.

    I quattro giovani chiedono di potere discutere della cosa all’interno del partito, prima che vengano presentate proposte di legge o piombino dall’alto dichiarazioni come quelle di Bondi, Ravetto e dello stesso Galan. “E cosa facciamo, un convegno su ogni tema? Poi magari facciamo anche le primarie per votare su quel tema? Ma per favore. Ve lo dico chiaramente: chi dice che vuole discutere è perché in realtà non ne vuole discutere affatto”. Ci sarebbe la Carta dei valori del Pdl, che parla di tutela della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna… “Io la Carta dei valori del Pdl con tutti sti appelli alla famiglia francamente non me la ricordo – sibila Galan – E poi in questo partito che parla tanto di famiglia quanti sono quelli che di famiglie ne hanno più di una o che convivono? Basta con questa ipocrisia, per favore…”.

    Galan pronto a guidare la rivoluzione interna al Pdl sui temi etici? “Negli ultimi anni – spiega – questi temi erano l’esclusiva di personalità che rappresentano una destra non troppo liberale, diciamo. Vorrei portare il partito su posizioni diverse, poi i cattolici votino come vogliono: in tutti i grandi partiti dell’occidente su questi argomenti ci sono posizioni interne varie”. Roccella si dice d’accordo a che “nel partito se ne parli, purché i termini della questione siano chiari, e purché le iniziative di chiunque poggino su valutazioni politiche serie. Dobbiamo considerare, quando si lanciano certe proposte, i corollari che portano con sé. Nel matrimonio omosessuale è l’esistenza dei figli che legittima il matrimonio. E allora il problema vero è: come ottenere quei figli?”.

    Per ora la proposta di legge di Galan non parla di adozione, “ma solo perché – dice lui – in Italia va rifatta la legge in materia. Rifatta la legge, per me si possono far adottare i bambini anche alle coppie gay”. E chi volesse figli “suoi”? La strada è una sola, chiosa Roccella: “La fecondazione eterologa, che significa sfruttamento delle giovani donne dei paesi poveri, con ovociti comprati e uteri in affitto”. Si parla molto della lettera del diciassettenne gay Davide Tancredi, che su Repubblica chiede di essere accettato, e sembra che il modo per rispondergli sia istituire l’unione civile. Per Galan, che parla di “diritto alla felicità” da tutelare, “i gay devono essere cittadini come tutti, lo dice la Costituzione e le parole di Tancredi me lo hanno ricordato e mi hanno commosso”. Roccella conosce bene quella situazione: “Sono cresciuta nel Partito radicale, in un’epoca di vera discriminazione degli omosessuali, quando si parlava di ‘invertiti’ e di ‘balletti verdi’. Al ragazzo dico che oggi su questo si può agire solo culturalmente, perché il problema è ridotto all’accettazione della diversità. Vale per gli omosessuali ma anche per la ragazzina che si è suicidata a causa del bullismo, e vale per tante situazioni di ‘diversità’. L’azione è culturale, categorizzare è sempre sbagliato e comunque inefficace”.

    Roccella conclude tornando alla situazione francese, “perché può insegnarci molto. Di fronte a un paese spaccato a metà rimane il problema dell’offerta politica. La stessa opposizione, l’Ump, è rimasta spiazzata, e sconta divisioni al suo interno, un po’ come accade oggi al Pdl. Bondi e Galan dovrebbero riflettere sul fatto che c’è già un’offerta politica altissima per chi vuole le unioni civili. Ma chi ha le posizioni della Manif pour tous, che in Italia sono presenti e certamente maggioritarie, a chi potrà rivolgersi, se il Pdl si appiattisce sulle posizioni della sinistra e sui ‘nuovi diritti’? Così si perde credibilità”. Galan non si scompone, e rilancia: “Sapete qual è la prossima che faccio? Una proposta di legge a favore della fecondazione eterologa. Basta con questa legge 40”.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.