Top secret

Sii gentile con il tuo tecnico dei computer: lui sa quando vai su YouPorn in ufficio

Annalena Benini

L’unica possibilità è sperare che il tecnico del computer con cui avete a che fare (al lavoro, a casa, e di solito a casa si chiede aiuto al tecnico dell’ufficio, quindi spesso le due figure coincidono) non abbia la vocazione, né le curiosità, di Edward Snowden (eroe, traditore o spia?), l’ex tecnico ventinovenne della Cia che ha mandato all’aria, rivelandolo, lo stato di sorveglianza americano. Invece di preoccuparci di un vago Grande Fratello che (forse) ci intercetta, spia, controlla, pedina, invece di inventare di continuo nuove password per il telefono, e dimenticarle sempre nei momenti critici, invece di preoccuparci delle impostazioni privacy di Facebook, dovremmo accettare che la nostra vita è nelle mani del tecnico dei computer.

    L’unica possibilità è sperare che il tecnico del computer con cui avete a che fare (al lavoro, a casa, e di solito a casa si chiede aiuto al tecnico dell’ufficio, quindi spesso le due figure coincidono) non abbia la vocazione, né le curiosità, di Edward Snowden (eroe, traditore o spia?), l’ex tecnico ventinovenne della Cia che ha mandato all’aria, rivelandolo, lo stato di sorveglianza americano. Invece di preoccuparci di un vago Grande Fratello che (forse) ci intercetta, spia, controlla, pedina, invece di inventare di continuo nuove password per il telefono, e dimenticarle sempre nei momenti critici, invece di preoccuparci delle impostazioni privacy di Facebook, dovremmo accettare che la nostra vita è nelle mani del tecnico dei computer. Lui sa tutto, anche mentre finge di riparare la stampante, che infatti è sempre rotta. Passa silenzioso fra le scrivanie, cammina per l’ufficio a testa bassa, e non perché tutti i tecnici sono un po’ nerd, ma perché lui sente il peso di ogni nostro segreto. Gli basta incrociare il nostro sguardo per sentirsi rimbombare nella testa la conversazione che abbiamo appena avuto su Skype con un altro collega, quella in cui parlavamo malissimo di un terzo, maledicevamo il capo e la sua amante che lo rende nervoso; oppure ci vede chiacchierare amabilmente alla macchina del caffè con il vicino di scrivania, e ha appena letto nella nostra posta che gli auguriamo una morte dolorosa, o almeno il licenziamento. Il tecnico ha la possibilità di riprodurre lo schermo del nostro computer sul proprio (in modo da recuperare file perduti, aggiustare ciò che non va, intervenire in situazioni di emergenza e di trasferta) nel momento in cui lo stiamo usando, oltre ad avere tutta la cronologia della nostra navigazione (sa anche quanto tempo passate su YouPorn) e delle conversazioni. E’ regola di buona educazione, dunque, quando si stanno rivelando segreti su Skype, si sta chattando nei siti sadomaso, si sta ricattando qualcuno via email, mandare almeno una riga di saluto al tecnico, magari aggiungendo che è tutto uno scherzo. “Caro tecnico, colgo l’occasione per dirti quanto io apprezzi il tuo lavoro, e sappi che non ho mai davvero pensato di rubare i buoni pasto a Tizio e di organizzare l’attentato alla credibilità di Caio; e quelle foto mie nudo e incatenato sono per il dietologo. Cari saluti”.

    Non lo sentite, quando il tecnico dei computer vi parla, come un fruscio, il rumore di un archivio interiore che viene sfogliato? Potete fingere con tutti, chiudere al volo tutte le pagine aperte quando qualcuno vi passa accanto, bisbigliare al telefono, esibire serietà e autorevolezza, invocare la privacy, fare la morale agli altri, indignarvi, ma lui sa chi siete veramente. Sa che cosa cercate e che cosa nascondete. A un certo punto il tecnico potrebbe, come Edward Snowden, decidere di far saltare tutto per sentirsi in pace con la coscienza (o anche solo per fare casino), per sentirsi un “whistleblower”o per vendicarsi di quelli che alle nove di sera gli urlano che il computer si è spento, il telefono non funziona, e dove si attacca quel cavolo di filo. Lui, che in questo momento vi sta dicendo di riavviare il computer o di digitare dei numeri in una finestra, che vi chiede come stanno i bambini, forse sta cercando di dirvi qualcosa, quindi prestate attenzione, e soprattutto siate gentili. E rilassatevi: un segreto non è più un segreto quando lo sa più di una persona, e poiché il tecnico conosce anche le cose che non avete detto ad anima viva, significa che non esistono più i segreti. Non è un sollievo?

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.