Bill, il consigliere in chief

Paola Peduzzi

Come posso aiutarvi?, chiede Bill Clinton dalla copertina di Bloomberg Businessweek, con il sorriso di chi ha sempre pensato di essere indispensabile. Come posso aiutarvi?, dice l’ex presidente, sottoponendosi alle domande di alcuni manager americani alle prese con la disoccupazione, il debito, i modelli all’estero che funzionano meglio di quello americano. Il “consultant-in-chief” ha una risposta per tutti e su tutto, di fronte all’indecisione che ha colto buona parte dei leader globali (tranne i russi a quanto pare), Clinton ribadisce che lui sì, che ha le idee chiare.

    Come posso aiutarvi?, chiede Bill Clinton dalla copertina di Bloomberg Businessweek, con il sorriso di chi ha sempre pensato di essere indispensabile. Come posso aiutarvi?, dice l’ex presidente, sottoponendosi alle domande di alcuni manager americani alle prese con la disoccupazione, il debito, i modelli all’estero che funzionano meglio di quello americano. Il “consultant-in-chief” ha una risposta per tutti e su tutto, di fronte all’indecisione che ha colto buona parte dei leader globali (tranne i russi a quanto pare), Clinton ribadisce che lui sì, che ha le idee chiare.

    L’ex presidente democratico non ha mai nascosto il fatto che l’unico suo rammarico è quello di aver dovuto lasciare il passo ad altri, ché la Costituzione americana non consente l’OccupyWhiteHouse. Basta ricordare il discorso che tenne alla convention dei democratici del settembre scorso, quello in cui disse che Barack Obama “è algido fuori, ma dentro brucia per l’America” e merita di essere rieletto, quello in cui fornì una visione del mondo a sua immagine e somiglianza. Clinton non avrebbe mai voluto farsi da parte, ha cercato di mettersi sempre in mezzo, anche in quella stagione breve ma tragica – soprattutto per causa sua – in cui sua moglie Hillary sfidò Obama alle primarie democratiche e finì con lei che piangeva. Ha sempre voluto essere il protagonista, e convincere gli altri a fare a modo suo. L’ha rifatto in questi giorni, sulla Siria: Clinton è a favore di un approccio deciso contro il regime di Bashar el Assad. In un incontro martedì con il senatore repubblicano John McCain, Clinton ha detto che Obama dovrebbe sostenere con forza i ribelli siriani, ogni presidente che guarda troppo i sondaggi e si muove in modo cauto rischia di sembrare un completo “fool”, che vuole dire sia pazzo sia scemo.

    La svolta dell’Amministrazione Obama sulla Siria parte anche da qui: il presidente resta “wary”, diffidente su un maggior interventismo, scrive il New York Times, ma lo zampino di Clinton brilla come una lama, e questo non è sfuggito a nessuno. Le rivalità tra obamiani e clintoniani non si sono mai spente del tutto dal 2008 a oggi – ma la stessa Hillary ha guidato la fazione della pacificazione, garantendo lealtà a Obama. Ora però che la Clinton non è più al dipartimento di stato e non si fa che parlare del 2016, il conflitto torna a essere d’attualità. Lo sbarco su Twitter dell’ex first lady con quella biografia meravigliosa è stato interpretato come un annuncio di candidatura, ma il riferimento “pantsuit aficionado” nella bio è tutto per Bill. Hillary ama i tailleur pantalone e, come ha ricordato il magazine New York, sono anche il tema preferito della sua ironia. Nel 2008, disse da David Letterman: “Nella mia Casa Bianca sapremo chi porta i pantaloni”, e di recente, riferendosi a Meryl Streep, ha detto: “Sono così contenta che non abbia fatto un film dal titolo ‘The Devil wears pantsuits’”. Sui pantaloni ci sarà da divertirsi in questo clima clintoniano di ritorno (sperando che lui non se li tolga, naturalmente), perché Bill vuole esserci, ma Hillary ha imparato – e bene – a fare senza di lui.

    • Paola Peduzzi
    • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi