Lui è leggenda

Si chiama Robert Neville, ed è l’ultimo uomo sulla terra. Gli altri esseri umani sono stati trasformati in vampiri da una misteriosa epidemia, Neville cerca di ucciderli di giorno mentre dormono però viene catturato da un’avvenente vampira (che si finge umana) e condannato a morte. Ma muore felice: i nuovi abitanti lo guardano con la paura riservata ai mostri, è diventato una leggenda.
È il protagonista di Io sono leggenda romanzo del 1954 che pochi anni dopo viene letto da un ragazzino del Maine, tale Stephen King (“Lo divorai in un pomeriggio, elettrizzato, emozionato e stupefatto, e la mia immaginazione si infiammo. Decisi che avrei letto qualsiasi cosa che l’autore avesse mai scritto” ricorda il “re dell’horror”.
L’autore è Richard Matheson, nato ad Allendale, nel New Jersey, nel 1926 e purtroppo scomparso a Los Angeles lo scorso 23 giugno.
È l’uomo che ha portato il fantastico nel mondo contemporaneo. “Credo che la mia maggiore influenza su Stephen King” ha raccontato nel 2003 a Luca Crovi nel programma radiofonico Tutti i colori del giallo,  “sia nel fatto lui fosse abituato a storie fantasy e horror su castelli, cimiteri e vampiri, mentre le mie storie raccontavano di fatti terribili che accadono nel quartiere o al supermercato. Penso che gli abbia offerto una prospettiva completamente diversa”.

A Io sono leggenda seguono altri capolavori come Tre millimetri al giorno (con il protagonista che per ragioni misteriose rimpicciolisce progressivamente) e la particolare ghost story Io sono Helen Driscoll e tanti notevoli racconti, a partire da quello d’esordio, il fenomenale Nato d’uomo e di donna, con un bambino mostruoso tenuto prigioniero dai genitori in uno scantinato.

Dalla fine degli anni Cinquanta inizia a scrivere sceneggiature per cinema e televisione, memorabile il sodalizio con il regista Roger Corman, che inizia nel 1960 con I vivi e morti (da Edgar Allan Poe). Meno felice il rapporto con Alfred Hitchcock: avrebbe dovuto scrivere la sceneggiatura di Gli uccelli, ma quando propone di non mostrare i volatili il regista inglese lo licenza (scrive però alcuni episodi della serie televisiva Alfred Hitchcock presenta). Per la televisione collabora con Rod Serling a quel gioiello del fantastico che è Ai confini della realtà (1959-1964).

Nel mondo di Matheson feticci esotici comprati in un negozietto si animano e diventano macchine di morte, feroci gremlin tentano di far precipitare un aereo, in piccoli villaggi dell’America profonda si praticano sacrifici umani:  decine e decine di scrittori, registi e fumettisti hanno attinto da lui. Gli zombi moderni (diversi da quelli creati dalla magia degli stregoni del vudu) nascono grazie allo scrittore del New Jersey: L’ultimo uomo della terra (1964), prima (e più fedele) versione cinematografica di Io sono leggenda (la seconda è del 1975 con Charlton Heston con e la terza del 2007 con Will Smith) , con Vincent Price, sceneggiata proprio da Matheson, presenta “vampiri” che assomigliano molto ai morti viventi del film (e sequel vari) di George Romero La notte dei morti viventi del 1968.
Chris Carter ha sempre detto che la sua serie X-Files nasceva dall'influenza di Ai confini della realtà e Kolchak, due serie in cui Matheson ha avuto un ruolo fondamentale.
Tiziano Sclavi nella sua famosa serie a fumetti Dylan Dog lo cita ripetutamente (scrive anche una sorta versione a fumetti – con Dylan Dog - di Nato d uomo e di donna disegnata da Attilio Micheluzzi).
Spesso, vedendo un film o una episodio televisivo, leggendo un libro o un fumetto, entriamo in un mondo, se non creato direttamente, di certo influenzato da Matheson: come Neville per i vampiri, anche lui è diventato una leggenda.