Grillo contro Grillo
Chi decide cosa, nel Movimento cinque stelle, non è cosa da decidersi “dal basso”, solo che gli attivisti e gli eletti a cinque stelle sembrano non averlo ancora capito. Capita così che il Movimento cinque stelle Roma decida di decidere dal basso qualcosa che il Movimento cinque stelle nazionale (cioè Beppe Grillo) non vuole decidere dal basso. Risultato: Beppe Grillo scrive un post per sconfessare l’iniziativa (della sera prima) di Marcello De Vito, ex candidato sindaco di Roma per i Cinque stelle e ideatore, con alcuni suoi colleghi, di un sondaggio locale incentrato sul tema: volete voi fornire uno o più curricula allo staff di Ignazio Marino (che aveva offerto un eventuale assessorato)?
Chi decide cosa, nel Movimento cinque stelle, non è cosa da decidersi “dal basso”, solo che gli attivisti e gli eletti a cinque stelle sembrano non averlo ancora capito. Capita così che il Movimento cinque stelle Roma decida di decidere dal basso qualcosa che il Movimento cinque stelle nazionale (cioè Beppe Grillo) non vuole decidere dal basso. Risultato: Beppe Grillo scrive un post per sconfessare l’iniziativa (della sera prima) di Marcello De Vito, ex candidato sindaco di Roma per i Cinque stelle e ideatore, con alcuni suoi colleghi, di un sondaggio locale incentrato sul tema: volete voi fornire uno o più curricula allo staff di Ignazio Marino (che aveva offerto un eventuale assessorato)? (Risposte possibili: “no” oppure “sì, ma senza stringere alcuna alleanza con il sindaco e la sua coalizione e chiedendo contestualmente la realizzazione di alcuni punti del nostro programma da definire sulla Rete”). Ma il quiz, presentato in pompa magna dai quattro consiglieri comunali grillini, con tanto di richiesta aggiuntiva (chi vota “sì” può fornire anche un nominativo di tecnico possibilmente donna?) non ha superato indenne la mattinata. “Il voto chiesto da De Vito online non ha alcun valore”, si leggeva ieri sul blog dell’ex comico.
E anche: “In merito ad alcune iniziative dei consiglieri comunali di Roma si ribadisce che il MoVimento 5 stelle non fa alleanze, né palesi né tantomeno mascherate, con alcun partito, ma vota le proposte presenti nel suo programma… l’unica base dati certificata coincidente con gli attivisti M5s e con potere deliberativo è quella nazionale che si è espressa durante le Parlamentarie e le Quirinarie”. Il rimbrotto è stato subito commentato sul blog non soltanto dagli oltranzisti del “no al Pd” anche se sotto mentite spoglie, ma pure da gente che si lamentava di aver dovuto decidere online “se espellere il senatore Mastrangeli o la senatrice Gambaro” e di non poter decidere online se fornire o meno un curriculum a Ignazio Marino. A quel punto era inutile, per De Vito, dire “guardiamo i risultati” e poi decidiamo il da farsi (Marino, intanto, specificava di non aver offerto alleanze). Nella foga, già che c’era, Grillo si lanciava anche contro i cronisti in Parlamento (“non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento. Vanno disciplinati in spazi appositi, esterni al Palazzo. Per un’intervista chiedano un appuntamento, non bracchino i parlamentari per le scale o al cesso… No gossip. Il Parlamento non è un bordello”). Per i delusi dell’“uno vale uno” era evidentemente troppo: “Ciao democrazia, qui comanda Grillo, non i cittadini” (maddai?).
Il Foglio sportivo - in corpore sano