Intercettare fisso l'Europa

Maurizio Milani

Come capo dei servizi segreti dei masai per la Lombardia, sono venuto in possesso di alcune intercettazioni telefoniche che riguardano le istituzioni europee. Me le ha passate mio cognato disoccupato (sulla carta: lui è capo per Milano dei servizi segreti dei boscimani). A Milano nessuno sa quanti agenti segreti girano. Per me circa metà della popolazione collabora con qualche intelligence. Tanti come me hanno il doppio incarico. Infatti io sono agente per gli eschimesi, che dipendono da Copenaghen, e per altre cinque tribù che ultimamente si sono estinte. A questo punto pubblico tutte le telefonate intercettate.

    Come capo dei servizi segreti dei masai per la Lombardia, sono venuto in possesso di alcune intercettazioni telefoniche che riguardano le istituzioni europee. Me le ha passate mio cognato disoccupato (sulla carta: lui è capo per Milano dei servizi segreti dei boscimani). A Milano nessuno sa quanti agenti segreti girano. Per me circa metà della popolazione collabora con qualche intelligence. Tanti come me hanno il doppio incarico. Infatti io sono agente per gli eschimesi, che dipendono da Copenaghen, e per altre cinque tribù che ultimamente si sono estinte. A questo punto pubblico tutte le telefonate intercettate.

    Prima telefonata. Paola Regina del Belgio a Bondi (Pdl). Paola: “Onorevole Bondi! Mi raccomando non darla vinta a quelli del Pd sull’elezione della Daniela alla vicepresidenza della Camera”. Bondi: “Non vorrei offendere Orfini e Fassina”. Paola: “Non offendi nessuno! Voi e il Pd vi siete fidanzati: cosa fate, vi vergognate dei parenti?”. Intervengo io che sto intercettando: “Bondi, sono quello che vi sta spiando. Per me ha ragione la Regina Paola…”. Bondi: “Mi tenete il telefono sotto controllo?”. Io: “Certo, noi e altri 180 servizi segreti di altrettante nazioni, ci vantiamo e faremo sempre peggio”.

    Seconda telefonata. Barroso telefona a Travaglio: “Dott. Travaglio, il Portogallo ha un’emissione di titoli di stato al tasso del 30 per cento annuo, può sottoscriverne almeno 5 milioni di euro?”. Travaglio: “Ok presidente, lei però faccia una legge europea che tutto quello che viene sequestrato alle mafie (russe, cinesi, colombiane) viene conferito all’associazione Libera di don Ciotti”. Barroso: “Mah, mi sembra un po’ troppo…”. Travaglio: “Parliamoci chiaro: io sono un agente del Vaticano sotto copertura. Per far aumentare le vocazioni dei ragazzi a prete dobbiamo dare un segnale…”. Barroso: “Perché non confiscate tutte le proprietà di Berlusconi e le date a don Ciotti?”. Travaglio: “Troppo poco: ci vuole una mozione Onu per dargli tutti i patrimoni confiscati dell’universo”.

    Terza telefonata. Il presidente del Parlamento europeo Schulz telefona a Mario Draghi: “Governatore, non può stampare 15.000 miliardi di lek albanesi e immetterli sul mercato secondario di Hong Kong?”. Draghi: “Schulz, ma è pazzo? Così faccio crollare l’economia dell’Indonesia, Thohir poi non compra più l’Inter di Moratti e Cassano non può più giocare nel Parma”. Schulz: “Governatore, volevo chiederle un’altra cosa: è vero che George Clooney vende la villa sul lago di Como?”. Draghi: “Non penso, almeno così mi ha detto Van Rompuy”. Schulz: “Ok. Ciao Mario, ci vediamo domani al bar sotto la Bce”. Draghi: “Ok, basta che non vieni con quel rompiballe di Carlin Petrini: se fosse per lui in Europa dovremmo coltivare la colza e il ravizzone fisso. Così raccogliamo un quintale per ettaro e torniamo al Medioevo”.

    Quarta telefonata. Beyoncé telefona al ministro della Difesa Mario Mauro: “Ciao! Perché non volete più gli F-35?”. Mauro: “Non sono io, sono i soliti rompiscatole…”. Beyoncé: “Adesso ti faccio telefonare da Lady Gaga”. Lady Gaga: “Ministro, se non comprate gli aerei e un domani succede qualcosa come nella prima metà del Novecento vi arrangiate. Non veniamo più dall’America a tirarvi fuori dal caos. Comunque ti chiamerà anche Britney Spears”. Britney Spears: “Ministro, per me gli F-35 non devi prenderli, quei soldi usali per i concerti di Vasco”. Mauro telefona alla Merkel: “Angelona, cosa faccio?”. Markel: “Mauro vedi tu, cosa ti hanno detto i Red Hot Chili Peppers?”. Mauro: “Non li ho ancora sentiti. Beyoncé mi dice una cosa, Shakira un’altra… sono confuso”. Merkel: “Telefona a Hollande e chiedi se David Guetta e Bob Sinclar sono d’accordo. E lei che intercetta vada a lavorare in campagna, magari nella tenuta dei suoi amici don Ciotti e Carlin Petrini”. Io: “Mi scusi cancelliera, posso vendere alla stampa questa telefonata?”. Merkel: “Certo, le facciamo apposta per depistare l’opinione pubblica”. Io: “Mi permetta: W la Dc!”. Angela: “W la Dc sempre nel mondo!”. Io: “Sia antico che moderno”.

    Sesta telefonata. Santoro chiama il console Usa a Milano: “Perché non avete dato il visto d’ingresso al capo uffcio stampa del sindaco di Milano?”. Console: “Santoro, guardi che se nella Seconda guerra mondiale non venivamo noi lei adesso non poteva vantarsi così tutti i giovedì sera”. Santoro: “Se la mette così lo dico a Crozza”.