Il delitto dell'estate è made in Japan

Giulia Pompili

Se non fosse spaventosamente reale, sembrerebbe la puntata pilota di una nuova serie tv su serial killer letterati e poliziotti che tentano di decifrarne i messaggi. Il giallo dell’estate quest’anno arriva dal minuscolo villaggio di Shunan, nella prefettura giapponese di Yamaguchi, composto praticamente da una piazza, un tempio e dieci famiglie.

    Se non fosse spaventosamente reale, sembrerebbe la puntata pilota di una nuova serie tv su serial killer letterati e poliziotti che tentano di decifrarne i messaggi. Il giallo dell’estate quest’anno arriva dal minuscolo villaggio di Shunan, nella prefettura giapponese di Yamaguchi, composto praticamente da una piazza, un tempio e dieci famiglie. Domenica scorsa la polizia ha ritrovato i corpi senza vita di Makoto Sadamori, 71 anni, e di sua moglie Kiyoko, di 72. La loro casa era stata bruciata. A ottanta metri di distanza un’altra casa era stata data alle fiamme, quella di Miyako Yamamoto, 79 anni, trovata morta lì accanto. La mattina del lunedì, durante il sopralluogo nella zona dei delitti, la polizia ha trovato altri due corpi, quelli di Satoko Kawamura e Fumito Ishimura, rispettivamente di 73 e 80 anni. Tutte e cinque le vittime riportavano ferite letali da corpo contundente, per tutte lo stesso.

    L’aspetto inquietante della cronaca non è tanto che i delitti hanno praticamente sterminato un terzo della popolazione di Shunan. Per la polizia infatti il principale sospettato, adesso irreperibile, è uno dei vicini, un uomo di 63 anni, vicino di casa di Yamamoto. Fissata sulla sua finestra accanto alla porta, gli investigatori hanno trovato un messaggio scritto sotto forma di haiku, un genere letterario molto diffuso in Giappone che tratta temi naturali come metafora di sentimenti umani. “Tsukebishite Kemuri yorokobu inakamono”, ovvero “Appicca il fuoco / il fumo dà la gioia / a un compaesano”. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe ucciso le prime tre persone e avrebbe dato fuoco alle due abitazioni, poi sarebbe tornato il lunedì, a uccidere gli altri due. Tutti lo conoscono come uno scorbutico, poco cordiale e socievole. E tutti ricordano altri due incendi che in passato hanno scosso la comunità. Come in tutte le serie tv, Katsumi Harada, portavoce della polizia di Yamaguchi, ha tranquillizzato i media sostenendo di non essere di fronte a un serial killer-poeta. Se fosse una serie tv, non gli crederemmo.

    Update: La polizia di Shunan ha arrestato venerdì mattina un uomo di 63 anni sospettato di essere l'autore dei cinque omicidi. Secondo quanto riportato dai giornali, l'uomo era a piedi nudi e indossava solo della biancheria intima quando è stato trovato su un sentiero di montagna poco frequentato.

    • Giulia Pompili
    • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.