Contro Assad ma con Assad

Quanto manca prima che i droni americani colpiscano in Siria?

Daniele Raineri

Il Foglio raccoglie dai ribelli siriani la notizia che in Giordania, vicino alla capitale Amman, gli americani stanno preparando una base segreta per i droni. Gli aerei pilotati da terra avranno la missione di sorvegliare che cosa succede in Siria – il confine tra i due paesi è poco più a nord. La Giordania è la testa di ponte di ogni azione militare di Washington che riguarda la Siria, anche se si tratta di attività limitate e perlopiù a scopo esplorativo. Da dicembre si sa che gli americani e alcuni paesi arabi non specificati incontrano e addestrano gruppi selezionati di ribelli nella base Kasotc – un poligono di tiro vastissimo ritagliato nel deserto giordano, anche questo poco lontano dal confine.

    Il Foglio raccoglie dai ribelli siriani la notizia che in Giordania, vicino alla capitale Amman, gli americani stanno preparando una base segreta per i droni. Gli aerei pilotati da terra avranno la missione di sorvegliare che cosa succede in Siria – il confine tra i due paesi è poco più a nord. La Giordania è la testa di ponte di ogni azione militare di Washington che riguarda la Siria, anche se si tratta di attività limitate e perlopiù a scopo esplorativo. Da dicembre si sa che gli americani e alcuni paesi arabi non specificati incontrano e addestrano gruppi selezionati di ribelli nella base Kasotc – un poligono di tiro vastissimo ritagliato nel deserto giordano, anche questo poco lontano dal confine. Dalla Giordania sono certamente anche passate alcune armi anticarro comprate in Croazia dal governo saudita e poi avvistate in mano ai ribelli che fanno la guerra al presidente Bashar el Assad. Secondo uno scoop di dicembre fatto dalla rivista americana Atlantic, infine, sopra la Giordania passano i droni israeliani che vanno a raccogliere informazioni sulla Siria. Le informazioni di questo tipo non sono mai commentate dai governi dei tre paesi.

    C’è anche da considerare la possibilità che i droni americani bombarderanno alcuni gruppi estremisti dentro la Siria, il Jabhat al Nusra e lo Stato islamico in Iraq e Siria, entrambi affiliati di al Qaida. Il giornale in inglese degli Emirati arabi uniti, The National, sostiene che a dicembre 2012 uomini dell’intelligence americana chiesero ai comandanti ribelli informazioni sui campi dei gruppi estremisti durante alcuni incontri in Giordania. “Preferiremmo che voi combatteste prima contro di loro e dopo contro Assad. Uccidete quella gente di al Nusra. Se non lo farete voi, lo faremo noi”. A marzo il Los Angeles Times ha raccontato che la Cia ha creato una nuova unità di specialisti per raccogliere informazioni sui combattenti estremisti in Siria “in vista di possibili attacchi con i droni”. Ad aprile il governo iracheno ha chiesto agli americani di colpire con i droni i jihadisti che vanno e vengono attraverso il confine e combattono in entrambi i paesi – secondo Associated Press. Nell’intervista finale prima del suo congedo la settimana scorsa, il numero due della Cia, Michael Morell, ha detto che “i gruppi estremisti impegnati nella guerra civile in Siria sono la minaccia più grande alla sicurezza nazionale americana”, più grande ancora di quelli in Pakistan (dove gli americani sono impegnati in una campagna di bombardamenti con i droni dal 2004). Nel condannare gli attentati multipli in Iraq che sabato 10 agosto hanno ucciso più di 70 persone, il dipartimento di stato nota che il capo dell’organizzazione responsabile (lo Stato islamico in Iraq e Siria) “attualmente si nasconde in Siria” e che Washington offre 10 milioni di dollari per informazioni decisive su di lui.

    Altre operazioni contro i gruppi estremisti in Siria. Secondo fonti del Foglio, la sera del 4 agosto il presidente dell’opposizione siriana, Ahmad Jarba, ha incontrato per due ore il capo dei servizi segreti giordani, Faisal Shobaki, e l’attaché militare dell’ambasciata americana. Scopo dell’incontro: arruolare le tribù arabe che abitano lungo il confine tra Giordania e Siria con soldi, armi e mezzi di comunicazione, perché blocchino il passaggio dei gruppi estremisti siriani – e ogni giorno ne indichino gli spostamenti all’intelligence giordana. Il modello è quello delle milizie anti al Qaida in Iraq (chiamate il Risveglio) pagate dagli americani a partire dal 2007.

    • Daniele Raineri
    • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)