Bohème addio

Annalena Benini

E’ finita la bohème. Non potremo più vivere al di sopra delle nostre possibilità, rovinarci per una donna, o per una borsa, impazzire per una notte, comprare mille camicie di tutti i colori per far commuovere una Daisy da Grande Gatsby. Arriverà un funzionario dell’Agenzia delle Entrate a dire: il cervellone ha rilevato che lei queste camicie non se le può permettere, e nemmeno questo viaggio a Parigi, per non parlare della pessima idea di quella bottiglia di champagne vicino al Pont Neuf. Il computer ha stabilito che lei è molto probabilmente un evasore fiscale.

    E’ finita la bohème. Non potremo più vivere al di sopra delle nostre possibilità, rovinarci per una donna, o per una borsa, impazzire per una notte, comprare mille camicie di tutti i colori per far commuovere una Daisy da Grande Gatsby. Arriverà un funzionario dell’Agenzia delle Entrate a dire: il cervellone ha rilevato che lei queste camicie non se le può permettere, e nemmeno questo viaggio a Parigi, per non parlare della pessima idea di quella bottiglia di champagne vicino al Pont Neuf. Il computer ha stabilito che lei è molto probabilmente un evasore fiscale. E a quel punto bisognerà dimostrare che no, si è soltanto incoscienti, irresponsabili, scialacquatori, in rosso perenne, e guardi anche il mio analista dice che ho un problema, ah ecco, secondo i calcoli Istat non potrei permettermi nemmeno un analista.
    Il redditometro ha debuttato ieri, il suo radar è entrato in pochi secondi nelle nostre vite, ha già scoperto quell’assurda passione per le calze a righe e per la biancheria di seta. Per le macchine del caffè, per i pantaloni su misura, per le bevute d’agosto, per una poltrona di Gaetano Pesce comprata con i soldi destinati all’auto per tutta la famiglia. I funzionari del fisco, che secondo i giornali diventeranno dialoganti con il contribuente grazie a questo nuovo meccanismo di accertamento, saranno capaci di trasformarsi in confessori e ascoltare e comprendere le ossessioni di questi spendaccioni? Non dica a mia moglie che ho comprato un altro galeone spagnolo in miniatura da costruire, la prego, altrimenti me lo distruggerà con il martello. Nessuna debolezza potrà venire dimenticata e perdonata (a partire dal 2009), nessuna stanza d’albergo con troppe stelle passerà inosservata. Così, dicono, si scopriranno al volo i grandi evasori, quelli che dichiarano redditi ridicoli e poi comprano ville e motoscafi e invece della metropolitana prendono l’elicottero, e insomma sarà come militarizzare Cortina d’Ampezzo,  sarà come trovare il tesoro dei pirati, evviva, ma chi proteggerà il Conte Mascetti? E tutti gli altri, che dovrebbero essere liberi di dilapidare i risparmi in bambole di ceramica, in posate d’argento, o in una scopa elettrica di ultima generazione.

    Così, incredibilmente, anche la scopa elettrica diventa un oggetto romantico, il simbolo letterario di una trasgressione che si distacca troppo dalle tabelle Istat, e che quindi va spiegata: bisognerà raccontare al nostro nuovo confidente ufficiale che quella scopa in vetrina brillava e prometteva di aspirare ogni acaro percepito, che si poteva pagare a rate ma non abbiamo conservato gli scontrini, sono passati tre anni e si è già rotta e comunque non ha mai funzionato bene, non era nemmeno in garanzia, ho sbagliato lo so, ma è stato un raptus. Chissà se la teoria del raptus di follia potrà funzionare, all’Agenzia delle Entrate, quando il redditometro si metterà a lampeggiare per quei libri di troppo (anche i libri non scolastici rientrano nei parametri di spese pazze), comprati solo per fare bella figura con la ragazza che stasera finalmente salirà a casa, e sparpagliati sbadatamente sul pavimento. Può darsi che alla fine i funzionari del Fisco proveranno pietà per le nostre vite dissennate e imprevidenti, in cui tra l’altro ogni tentativo di conservare una ricevuta si scontra con l’invasione delle cavallette, e il contribuente bohémien potrebbe venire perdonato con una pacca sulla spalla e la promessa di chiedere, d’ora in avanti, consiglio all’Agenzia delle Entrate anche per i regali di Natale.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.