Bonino: “Israele ci mostri le prove dell'attacco chimico in Siria che ha”
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, dice che chi sostiene di avere prove certe sull’attacco con armi chimiche di mercoledì scorso alla periferia di Damasco dovrebbe condividerle, perché il fatto è troppo importante e ne derivano conseguenze enormi (l’intervento armato internazionale, che sembra imminente). Chiediamo al ministro: “Si riferisce a Israele? Secondo la stampa tedesca, gli israeliani avrebbero intercettato le comunicazioni dell’esercito siriano durante l’attacco e il loro ministro dell’Intelligence, Yuval Steinitz, sostiene che è ‘chiaro come il cristallo’ che la responsabilità è del governo siriano. Deve condividere?”. Bonino, annuisce, “dico a chiunque abbia informazioni che provano con certezza cosa è successo".
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Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, dice che chi sostiene di avere prove certe sull’attacco con armi chimiche di mercoledì scorso alla periferia di Damasco dovrebbe condividerle, perché il fatto è troppo importante e ne derivano conseguenze enormi (l’intervento armato internazionale, che sembra imminente). Chiediamo al ministro: “Si riferisce a Israele? Secondo la stampa tedesca, gli israeliani avrebbero intercettato le comunicazioni dell’esercito siriano durante l’attacco e il loro ministro dell’Intelligence, Yuval Steinitz, sostiene che è ‘chiaro come il cristallo’ che la responsabilità è del governo siriano. Deve condividere?”. Bonino, annuisce, “dico a chiunque abbia informazioni che provano con certezza cosa è successo. Non dico che dovrebbero essere portate a me, o a Roma, ma esistono organi internazionali come il Consiglio di sicurezza. I francesi lo hanno già fatto, hanno portato tutto il loro dossier sugli attacchi chimici di marzo alle Nazioni Unite. Quello che io mi auguro davvero, proprio per evitare che ciascuno tiri dalla sua parte, e tutti hanno una parte… Vorrei che queste dichiarazioni, tra l’altro spesso così perentorie, trovassero un luogo di esame, dove possono essere depositate e condivise”.
Bonino dice al Foglio di avere telefonato al segretario alla Difesa americano, John Kerry, giovedì e venerdì, e di avere poi pensato che sarebbe stato utile parlare anche con gli iraniani: “Ho passato al ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, lo stesso messaggio che avevo già passato al ministro degli Esteri russo Lavrov: fare pressione sul governo siriano perché aprisse alle ispezioni della squadra dell’Onu – che è già sul posto – il luogo dell’attacco chimico. Il ministro Zarif mi ha detto di essere già in contatto con Damasco e di avere fatto la stessa raccomandazione. Ha chiesto e ribadito però che la comunità internazionale fosse pronta a prendere iniziative contro chiunque abbia usato le armi chimiche”.
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