Pancia regale

Annalena Benini

E’ finita l’età dell’innocenza e ha portato via con sé anche quest’ultima illusione, che la pancia post parto di Kate Middleton avesse a che fare con la rivoluzione, con una monarchia democratica e non a dieta, un posto governato dall’amore e dai seggiolini per l’auto montati con sollecitudine da un principe ereditario in maniche di camicia. E’ passato poco più di un mese da quando, ventiquattro ore dopo avere partorito un futuro re, Kate Middleton è uscita dall’ospedale, lo stesso di Lady D., sorridente, bella e disinvolta, e con quella pancetta tonda lasciata libera di dimostrare al mondo che si stava cambiando la storia, anche da duchesse (o da principesse).

    E’ finita l’età dell’innocenza e ha portato via con sé anche quest’ultima illusione, che la pancia post parto di Kate Middleton avesse a che fare con la rivoluzione, con una monarchia democratica e non a dieta, un posto governato dall’amore e dai seggiolini per l’auto montati con sollecitudine da un principe ereditario in maniche di camicia. E’ passato poco più di un mese da quando, ventiquattro ore dopo avere partorito un futuro re, Kate Middleton è uscita dall’ospedale, lo stesso di Lady D., sorridente, bella e disinvolta, e con quella pancetta tonda lasciata libera di dimostrare al mondo che si stava cambiando la storia, anche da duchesse (o da principesse), anche se tutta la vita era costruita, fino a quel momento, intorno alla necessità di una perfezione, di un’adeguatezza da conquistare giorno dopo giorno. Abbiamo accolto un po’ ingenuamente la pancia di Kate sotto il vestito azzurro a pois, come fosse il trionfo della verità e della modernità. Abbiamo sbuffato all’ennesimo giallo estivo su Diana, forse davvero uccisa con crudele premeditazione, perché ormai avevamo Kate e William e la monarchia da pianerottolo, con quel pizzico di sciatteria inglese sparsa sopra ogni cosa, da adorare.

    Poi Kate è uscita di casa, a un mese dal parto, ed è andata da Waitrose, un supermercato, a fare la spesa. Da sola, perché se William monta i seggiolini per neonati, lei spinge il carrello al supermercato. E ha mostrato la vera Kate, ha svelato l’inganno: indossava una maglietta bianca a righe orizzontali blu, perché non ha nemmeno più il ricordo di una gravidanza: la pancia era scomparsa, ingoiata dai jeans aderenti, Kate camminava sicura, con i capelli raccolti e le scarpe piatte, di nuovo magrissima e lontana, con il carrello pieno di cibi che non toccherà. E’ una principessa, anche senza il titolo, e con in più la forza data dall’avere molto lottato per diventarlo. Gli amici di famiglia dicono naturalmente che lei non ha fatto granché per dimagrire, ha soltanto allattato e ripreso a fare yoga, così quel poco di peso che aveva accumulato è scivolato via, come quel vestito azzurro a pois troppo largo. Ma è certo che, nelle settimane trascorse a casa della madre, in campagna, qualcosa è cambiato: tutta quella rilassatezza da famiglia felice e appagata è scomparsa.

    Le foto che entrano negli archivi reali ammettono teste pelate, orecchie e dentature equine, gonne sollevate dal vento scozzese, cappellini assurdi, perfino scatti borghesi non molto riusciti (è stato il padre di Kate a fotografare la figlia, il marito e il piccolo principe con il sole in faccia), ma Carole Middleton, madre, suocera e nonna determinata a prendere sul serio la fortuna, deve essersi rivelata più intransigente di mille regine nel difendere e coltivare l’aura glamour di quella figlia arrivata tanto in alto. Le celebrità sono sempre a dieta e Kate Middleton non può fare eccezione perché deve guadagnarsi ogni giorno il sangue blu, per sé e per la sua famiglia. Spinge il carrello, come le attrici di Hollywood quando vogliono dimostrare di vivere una vita semplice per almeno mezz’ora, e come le attrici recita la parte della ragazza reale della porta accanto. Ma senza quella pancetta, senza quel cedimento alla realtà, è come se ci avesse regalato una bella idea di sé per tradirla subito dopo, per dire: vi siete sbagliate, non sono una di voi, non lo sono mai stata.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.