Porno Disney

Annalena Benini

La trasformazione di Miley Cyrus da principessa Disney vestita di rosa a bad girl con la lingua completamente fuori (però di lato, un esercizio complicato per il quale avrà fatto ore e ore di prove davanti allo specchio, e pericoloso, perché la lingua è fuori anche mentre balla, con il rischio altissimo di morderla all’improvviso con i molari e svenire di dolore) è stata così scioccante che ha centrato in un minuto l’obiettivo di Miley e i suoi manager (cioè i suoi genitori: il padre è un cantante country): tutto il mondo parla di lei.

    La trasformazione di Miley Cyrus da principessa Disney vestita di rosa a bad girl con la lingua completamente fuori (però di lato, un esercizio complicato per il quale avrà fatto ore e ore di prove davanti allo specchio, e pericoloso, perché la lingua è fuori anche mentre balla, con il rischio altissimo di morderla all’improvviso con i molari e svenire di dolore) è stata così scioccante che ha centrato in un minuto l’obiettivo di Miley e i suoi manager (cioè i suoi genitori: il padre è un cantante country): tutto il mondo parla di lei, il video in cui lecca un martello pneumatico e lecca anche la catena della palla di cemento che distrugge i palazzi (“Wrecking Ball”, il titolo della canzone), prima in mutande e anfibi, poi soltanto con gli anfibi, è stato visto duecento milioni di volte, e attorno a quel corpo da ragazzina scatenata e spudorata si sta combattendo la guerra della moralità del pop, degli insegnamenti che diamo ai nostri figli e dei modelli per gli adolescenti. All’improvviso, è tutta colpa di Miley Cyrus, di quella lingua fuori e di quel sedere in movimento, un video musicale diventa la vita quotidiana di una ragazza di vent’anni che per hobby dondola nuda su grandi palle di ferro. Sinead O’Connor, la cantante irlandese che si rifiutava di cantare l’inno americano, strappava foto del Papa, poi voleva salvare Dio e adesso vuole salvare Miley Cyrus, si è lanciata contro “gli assassini della musica” e le ha scritto una lettera accorata e pubblica: smettila di usare il tuo corpo per vendere dischi, così oscuri il tuo talento, così è terribile, non è cool stare nuda e leccare mazze, stai diventando una merce (Cyrus ha risposto con un tweet sui problemi psichici). E Annie Lennox ha detto che Miley fa pornografia con accompagnamento musicale: “Il porno è porno è porno. Cerchiamo di essere sinceri a riguardo. Se vi mettete con le gambe spalancate e scuotete il sedere in aria, se simulate la masturbazione, quello è porno”. Annie Lennox teme per i bambini di sette anni che guardano queste cose (ma i bambini di sette anni in effetti non dovrebbero guardare i video musicali su Mtv, e quasi nemmeno Disney Channel, dovrebbero guardare i cartoni animati della Pimpa, Spongebob, i Puffi, al massimo i Fantagenitori) e l’intero universo si indigna per questa ragazza perduta che fa twerking e dice: “Ho fatto la storia”. Prima indossava orecchini a forma di cuore e sorrisi ingenui, adesso ha una cresta gialla, nuovi denti e pochi vestiti addosso, si fa accompagnare da una band di nani e fa smorfie talmente esagerate che dovrebbe essere impossibile confondere lo spettacolo (anche volgare, anche brutto) con i modelli di vita.

    Vestita di rosa e con gli occhi pieni di stelline, Miley Cyrus recitava comunque una parte, e per scrollarsela di dosso ha cambiato completamente copione. Non significa che prima fosse Biancaneve e adesso sia diventata la Regina cattiva con un trasporto erotico per i martelli pneumatici. Significa solo uno spericolato sdoppiamento, la ricerca di un nuovo effetto con le luci delle telecamere addosso (non è la sua anima, è il suo spettacolo). Non è un insegnamento: Lady Gaga non invita i fan a farsi abiti come i suoi, con vere bistecche di carne cruda, è solo un gioco, è solo un urlo: guardami, guarda come mi concio per te. Ha scritto l’Atlantic che Sinead O’Connor, nel mettere in guardia Miley Cyrus dal pericolo di perdere se stessa, trascura il fatto che Cyrus sta dedicando tutte le energie e gli sforzi (primo fra tutti: tenere fuori la lingua) proprio a quello: perdere l’altra se stessa. E costruirne una che non sia nemmeno lontana parente di Hannah Montana, lagnosa santerellina Disney.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.