Falsificare tutto fisso
Dispiace dirlo, ma lo scandalo dei biglietti falsi dell’Atac è il più potente scandalo della storia. A questo punto voglio dire tutto: noi siamo tipografi e stampatori dal 1901. Siamo ed eravamo i più stimati del mondo. Le tessere della loggia massonica P2 le facevamo noi. Anche quelle del Grande Oriente d’Italia e della loggia massonica del rito scozzese. Già allora giravano tessere false. Persone che si vantavano di essere massoni della sezione di Città del Messico senza esserlo. Noi come stampatori autorizzati siamo ed eravamo al corrente di tutto quello che è contraffazione cartacea sul pianeta. Dei biglietti falsi dell’Atac di Roma lo sapevamo dal 1997.
Vietti Il mondo di Milani, pieno di uomini che piangono per niente
Dispiace dirlo, ma lo scandalo dei biglietti falsi dell’Atac è il più potente scandalo della storia. A questo punto voglio dire tutto: noi siamo tipografi e stampatori dal 1901. Siamo ed eravamo i più stimati del mondo. Le tessere della loggia massonica P2 le facevamo noi. Anche quelle del Grande Oriente d’Italia e della loggia massonica del rito scozzese. Già allora giravano tessere false. Persone che si vantavano di essere massoni della sezione di Città del Messico senza esserlo. Noi come stampatori autorizzati siamo ed eravamo al corrente di tutto quello che è contraffazione cartacea sul pianeta. Dei biglietti falsi dell’Atac di Roma lo sapevamo dal 1997. Avevamo avvertito le autorità, ma nemmeno tanto. Motivo della nostra reticenza? Tutte le aziende di trasporto locale d’Italia e del mondo hanno in giro il 20 per cento di biglietti falsi. Come faccio a saperlo? Li stampiamo noi. Ci vantiamo e faremo sempre peggio. La democrazia ha un costo. La politica anche. Vogliamo tornare alla pastorizia? Ditelo, per me va benissimo. Però poi dite a Gabanelli, Santoro e Travaglio di non venire a romperci le balle su quanti ovini abbiamo, se li alimentiamo con farine Ogm e se la lana appena tosata viene messa in contabilità. Di solito le popolazioni che vivono di pastorizia dichiarano al capo tribù il 75 per cento in meno di tutta la produzione. Volete fare gli studi di settore anche sull’uomo primitivo? Perché se non lasciate un po’ correre (tollerare l’evasione fiscale al 100 per cento) il futuro del mondo occidentale è arco e frecce, altro che Michael Moore e le sue inchieste demenziali.
Ma torniamo all’argomento biglietti falsi. Ecco l’elenco che ho dato agli inquirenti (procura di Durazzo e, per conoscenza, procura di Liegi, che è la prima ad avere aperto un fascicolo per procedimento analogo: biglietti falsi di Standard Liegi-Inter del 1987, semifinale di Coppa Uefa). Aziende di trasporti coinvolte:
- Atm di Boston
- Atm di Tokyo
- Atm di Valona
- Atm di Lilla
- Atac di Nancy
- Atac di Dublino
- Atac di tutte le capitali europee e del mondo.
Faccio prima a dire quelle non coinvolte: una, l’Atac di Gibilterra. Noi avevamo proposto al direttore dell’Atac di Gibilterra di stampare un milione di biglietti del tram falsi. Lui ha detto: “No grazie, vogliamo fare tutto regolare, anche i biglietti per annuncio fidanzamento”. A quel punto, vista la persona onesta, gli faccio: “Scusi, ma le tessere del Pd sezione Gibilterra chi le stampa?”. Lui: “Arrivano direttamente dall’Italia”. E certo, avrei voluto rispondergli, le stampo io. Però per non sembrare maleducato ho lasciato correre. Questo per dire che chi crede di essere in regola poi è dentro nella grande truffa. Bella, completa e sincera. Birra Moretti (una bella pubblicità occulta è sempre gradita. E voglio dirlo già adesso: non parlerò mai male della birra Moretti e delle birre in genere. In cambio non voglio niente. Certo, ho un nipote disoccupato, non pretendo che sia assunto dalla Moretti, ma tramite Confindustria qualcosa deve saltar fuori. Altimenti, parliamoci chiaro, faccio un’inchiesta su una ditta che non compra la pubblicità sul Foglio. Siamo mica qui a fare beneficenza. Siamo in commercio. Commercio equo e solidale a km zero ma commercio. Fisso).
Ecco alcune parti del mio memoriale come tipografo pentito di documenti di viaggio. La prima truffa ci venne proposta nel 1971. Falsificare tutti i biglietti della Navigazione laghi lombardi. Sono 500 traghetti che notte e giorno vanno sui laghi di Garda, Como e Maggiore. Solo di turisti sono un milione al giorno. Un giro di svariati miliardi di lire. I fondi neri così raccolti dovevano servire per acquistare il centravanti del Varese Giacomo Libera, il più potente attaccante della storia del campionato cadetto. In quell’estate di calciomercato se lo contendevano Milan e Inter a suon di miliardi. Dopo una disputa che non si è mai più vista, il giocatore andò all’Inter. L’anno dopo i fondi neri dei biglietti servirono per organizzare il Mondiale di pugilato dei pesi massimi corono unificata Wba-Wbc. Incontro tenuto sul lago di Varese. Il più bel match della storia. Vinse Bud Spencer: con un pugno buttò nel lago Foreman. Anzi, vince Foreman, che quando sembrava tutto finito entrò sul ring insieme a Hulk Hogan. In due legarono Bud e lo ridussero in schiavitù. La rivincita fu finanziata l’anno dopo sempre dalla mia tipografia (abusiva, ma nemmeno tanto). Per far fronte all’organizzazione – solo di giornalisti parliamo di 1.500 – ci inventiamo le quote latte. La maggior parte erano solo di carta. In breve si creò un mercato parallelo di compravendita di queste quote latte. Alla fine il commissario europeo all’Agricoltura da Bruxelles disse: “Come mai in giro ci sono 400 milioni di quote latte (una per ogni mucca) e nelle stalle d’Europa ci sono solo 50 milioni di bovini?”. Subito risposi: “A noi non risulta. Verificheremo, ma ci vuole due anni per fare un controllo molto bello e completo”. Dopo due anni il Parlamento europeo era scaduto e quindi non si ricordavano più le interrogazioni di prima. Arrivano i nuovi deputati a Strasburgo. Tanto che giurano, trovano la casa e si abituano passa ancora due anni. Alla fine però uno si sveglia e fa: “Come mai in Lombardia girano 25 milioni di quote latte e risultano 10 mucche?”. Io: “Eccellenza, le quote latte riguardano la produzione, non il singolo capo di bestiame. In Lombardia abbiamo poche mucche, ma ognuna fa una tonnellata di latte al giorno”. Il commissario europeo: “Tutte balle, mando gli ispettori a vedere. E non spostare le mucche da una stalla all’altra, non siamo scemi”. A quel punto ci hanno scoperti. Per me il fatto non sussiste. Comunque i soldi per organizzare la rivincita Bud Spencer-Terence Hill vs. Foreman-Hulk Hogan c’erano. Che bell’incontro. Anche qui nell’arena che ospitava l’incontro ci fu il solito problema: 280.000 biglietti venduti in prevendita, capienza arena 1.500 posti. L’incontro è finito pari. A distanza di anni, anzi ieri, è saltato fuori che si erano messi d’accordo. Qui venimmo truffati noi, però non sono andato a dirlo alla difesa dei consumatori. Anche perché cosa vado a dire, “volevamo truffare e ci hanno truffato”? Anzi, ho cambiato idea: voglio subito andare a lamentarmi per far valere i miei diritti di cittadino.
Non per mancare di rispetto all’autorità, ma la mia fidanzata è latitante dal 1996. Motivo? E’ ricercata per aver fatto ballare un orso nel mezzanino del Metrò della stazione di Precotto a Milano. Orso con museruola, vestito da scemo.
Ecco i biglietti che stiamo già falsificando portandoci avanti:
- Biglietti per l’Expo 2015. Solo per il padiglione dei boscimani sono previsti 30 milioni di biglietti. Il biglietto d’ingresso per lo stand dei boscimani dà diritto all’ingresso alla mostra di Andy Warhol a Palazzo Reale. Anche qui ci conviene falsificare direttamente le opere d’arte. Infatti ci sono artisti che hanno fatto talmente tanti quadri che nemmeno loro sanno quelli veri e quelli falsi.
- Biglietto per entrare in tutti gli stand dell’Expo tranne quello degli eschimesi.
- Biglietto Expo per entrare a visitare lo stand dei nomadi, che praticamente è quello che c’è adesso.
- Biglietto completo con documento di viaggio per la finale di tennis truccata del torneo dei drogati (valido per il Grande Slam).
- Biglietto del pullman falso per visitare lo stretto dei Dardanelli: partenza da Milano domani ore 7. Arrivo a Istanbul non previsto. Chi vuole può scendere prima e con lo stesso biglietto prendere il treno che va a Francoforte. Arriva in piazza a Francoforte alle 5. Qui chiedere di Piero Vietti. Chiaramente non sarà lui ma uno che usa la sua identità a sua insaputa. Da Francoforte conviene tornare in Italia, anche qui tramite pullman messo a disposizione dell’Atm di Milano. Se c’è sciopero c’è un servizio sostitutivo organizzato da persone che poi salta fuori che sono legate al Partito popolare europeo.
A questo punto non mi interessa ma voto Ppe, basta. Che tutto rimanga così com’è. W l’Italia, W l’euro, W l’Uefa, W la grande coalizione, W l’economia di carta che nel mondo è 1.200 volte il valore dell’economia reale. Certo, dispiace. E cosa facciamo? Lasciamo tutto così, archiviamo tutto. Il fatto non sussiste.
CAPITOLATO PER ALLESTIMENTO PADIGLIONE EXPO DEGLI ESCHIMESI
Uno dei più difficoltosi da realizzare. Trattasi di creare una superficie ghiacciata di 2 km per il lungo e larga 1 km. Il ghiaccio deve essere spesso 50 cm. La profondità totale del tutto 14 metri. Questo per permettere ai due eschimesi ospiti dell’Expo (di più no perché è inutile) di mettersi in mezzo al lastrone di ghiaccio, fare il buco e aspettare di agganciare lo squalo balena. Visto che è tutta una finta, lo squalo balena lo dobbiamo mettere noi dell’Expo. Uno squalo balena appena appena bellino costa 500.000 dollari canadesi. Poi bisogna aspettare che abbocchi. Secondo me può passare tutta la durata dell’Expo (sei mesi) senza vedere una mangiata. Per sicurezza metterne uno di polistirolo, guidato da chi curerà gli effetti speciali dell’Expo. Se dopo mezza giornata lo squalo balena vero non abbocca, si interviene con lo squalo balena fatto dagli artigiani della Scala, anche perché il pubblico si stufa nel vedere fissi due eschimesi che aspettano di tirar su qualcosa dal buco. Al Polo nord questo ha un senso. Anche aspettare dei mesi. Ricordiamo che catturare uno squalo balena dà sostentamento a un intero gruppo di eschimesi per un anno. All’Expo di Milano questo no.
Sempre nel padiglione degli eschimesi si pone il problema dei biglietti. Loro vogliono usare delle scaglie di barriera corallina (protetta). Noi come Expo vorremmo fargli usare delle scaglie di pesce persico, pesce tipico lombardo e che non è vincolato come la barrierona corallina.
Per quanto riguarda lo stand dei beduini, abbiamo pensato di ricostruire 100 km esatti di deserto, da Milano Pero Fiera a Vercelli, al posto della pista ciclabile (che per motivi istituzionali viene abolita). Tutti i giorni la gente potrà vedere i cammellieri andare e venire da Milano a Vercelli e viceversa con i dromedari carichi di spezie, tappeti e unguenti. I biglietti per lo stand dei beduini sono abbastanza costosi: 5 euro per entrare. Chi ha qualcosa da trasportare da Milano a Vercelli può usare i cammelli. E’ compreso nel prezzo del biglietto (mobilio fino a 200 kg). Per quanto riguarda il padiglione dei pigmei, all’Expo sarà sicuramente il più bello. Verrà fatto in modo da riprodurre i luoghi dove sono i pigmei, che saranno portati a Venezia, la città dove hanno detto di voler andare per poi giocare al casino gratis fisso per tutta la durata dell’Expo. Qui la convenzione tra Milano Expo e comune di Venezia si può fare benissimo. Per cui ogni pigmeo nel periodo Expo potrà in ogni momento andare al casino di Venezia, di Sanremo e di Campione d’Italia a giocare a spese dell’ente Expo. Se dovessero vincere, la vincita la tengono i pigmei. C’è solo una tassazione dello 0,5 per cento, ma possiamo lasciar correre.
Per quanto riguarda la falsificazione di diplomi e lauree, rivolgersi a mio cognato. E’ in grado di riprodurre qualsiasi titolo di studio di qualsiasi ateneo del pianeta. Anche qui i dati sono discordanti: l’Onu dice che ci sono in giro poche lauree false. A noi risulta che il 95 per cento dei diplomi di laurea appesi ai muri sono falsi. Ci è anche capitato un vero laureato a Cambridge che ha voluto farsi stampare una laurea falsa uguale a quella conseguita regolarmente. Chissà perché. Forse per averne due.
Finiamo dicendo che, anche avendo potuto, mai abbiamo falsificato carta moneta. Tranne una volta che si è stampato 50 miliardi di fiorini olandesi falsi. Motivo? Non chiedo mai a un cliente. Era un uomo distinto sui 65 anni. Ci fa: “Stampate fiorini olandesi?”. Noi: “Certo! Siamo qui apposta”.
Per quanto riguarda il bagarinaggio, ci interessiamo anche di questo. Un vero bagarino spaccia biglietti veri (comprati a stock nelle rivendite autorizzate). Io sono più per fare due pirlate insieme: bagarinaggio e nello stesso tempo venderti biglietti falsi.
La più completa collezione di biglietti falsi di spettacoli e avvenimenti sportivi c’è. Allestita dal 15 novembre al 16 nella casa di Alessandro Manzoni a Milano. Tanti si lamentano per aver concesso tale spazio ai bagarini, ma parliamoci chiaro: i bagarini oggi sono sia davanti alla casa di Giacomo Leopardi sia di altri. Ecco perché tutte le regioni dovrebbero fare dei corsi (con contributo statale) per formare la figura professionale del bagarino. Ricordiamo che la città al mondo con più bagarini è Amsterdam. La città con più bagarini donne è Milano. La donna bagarino è molto ambita come fidanzata:
a) Perché è bella.
b) Perché ha già i biglietti per entrare al parco di Yellowstone. Ricordiamo che il parco di Yellowstone è stato al centro di uno scandalo di biglietti al contrario. Ieri infatti risultavano venduti 5 biglietti mentre nel parco c’erano 780.000 turisti.
Vietti Il mondo di Milani, pieno di uomini che piangono per niente
Il Foglio sportivo - in corpore sano