Rottamarsi un po'/7

Un segretario fiorentino al microonde

Stefano Di Michele

Se uno non può avere un (ex) comunista, dovrebbe almeno per consolazione avere un (ex) democristiano. Vabbè, ’sto Renzi è bravo. A chiacchiere, imbattibile: uno da gucciniani “chiasmi filosofanti” – “le donne, i rottamati, / le armi, gli asfaltati…”. Sgrana l’occhio, muove le mani, nel quarto d’ora che ci vuole a Cuperlo per stanare un Musil ha già sfornato una battuta di Clint Eastwood sui tostapane, citato Ridge e Brooke, evocato il mago Otelma e lasciato D’Alema a discutere della Roma con Mr. Pallotta.

    Se uno non può avere un (ex) comunista, dovrebbe almeno per consolazione avere un (ex) democristiano. Vabbè, ’sto Renzi è bravo. A chiacchiere, imbattibile: uno da gucciniani “chiasmi filosofanti” – “le donne, i rottamati, / le armi, gli asfaltati…”. Sgrana l’occhio, muove le mani, nel quarto d’ora che ci vuole a Cuperlo per stanare un Musil ha già sfornato una battuta di Clint Eastwood sui tostapane, citato Ridge e Brooke, evocato il mago Otelma e lasciato D’Alema a discutere della Roma con Mr. Pallotta. Comunista (magari!) mai fu – e così il povero Cav. a vuoto, all’adunata dei suoi nelle stesse ore, s’affannava a domandare: “Volete voi i comunisti?”, e quelli: “Nooooooooo!”: ne trovassero qualcuno lo facessero sapere da quest’altra parte; democristiano (perlomeno!) nemmeno, renziano (veda lui) non più, essendosi autosbaraccato en passant l’altra sera. Se ne va così, lieto e affannato e rapido come il Figaro di Rossini – “Largo al factotum della città. – Largo / presto a bottega che l’alba è già – Presto…”. E come Figaro, “colla donnetta, col cavaliere” (oibò!), ora tutti lo vogliono, “donne, ragazzi, vecchi, fanciulle”, Repubblica, Fassino e qualche bersaniano scalzo. Si capisce: a quegli altri sfaccendati gli sta bene, e se Renzi non se lo sono cercato di sicuro se lo sono meritato: lì a far traffici, a far chiacchiere, che noia e che barba, a rinviare pure la levata del sole. Ma Renzi (un segretario fiorentino, esattamente a tondo anniversario dell’opera massima di quell’altro segretario fiorentino: senza voler mancare di rispetto a messer Machiavelli), ha tale rapidità sospesa tra il frullatore e il microonde che inevitabilmente un po’ di precotto ci toccherà mangiare. Che Renzi ci sia ognun con applauso lo dice, cosa sia nessun lo sa – e qui il nuovo si consacra, come quando in Brasile o in Minnesota scoprono strane bestie mai viste prima: nello stupore l’apprezzamento, mica nella certezza. E dentro lo zoo della politica italica, sta come (la fisiognomica indirizza) Fratel Coniglietto, “che si credeva perfetto perfetto”. Non quello rosica-carote di Crozza, piuttosto il White Rabbit (“con gli occhi di rubino”) di “Alice nel paese delle meraviglie” – per il quale “sempre” corrispondeva a un secondo, e che a tutti ripeteva: “E’ tardi, è tardi!”, cambia verso!, cambia verso!, e così ansimante ti portava a visitare la sua conigliera. Sotto la siepe.