Ecco come l'Italia sta pianificando il suo rilancio economico in America Latina

Maurizio Stefanini

“Stiamo uscendo proprio in questi giorni dalla crisi economica e finanziaria, e possiamo ricominciare a fare politica estera proprio partendo dall’America Latina e dai Caraibi”, ha detto Enrico Letta alla VI Conferenza Italia-America Latina e Caraibi. E poiché la VII si farà nel 2015 a Milano in concomitanza con un’Expo che la città ha strappato a Smirne proprio grazie all’appoggio decisivo dei latino-americani, Letta promette anche che “l’Expo 2015 sarà l'occasione per raccontare al mondo l'Italia del futuro”.

    “Stiamo uscendo proprio in questi giorni dalla crisi economica e finanziaria, e possiamo ricominciare a fare politica estera proprio partendo dall’America Latina e dai Caraibi”, ha detto Enrico Letta alla VI Conferenza Italia-America Latina e Caraibi. E poiché la VII si farà nel 2015 a Milano in concomitanza con un’Expo che la città ha strappato a Smirne proprio grazie all’appoggio decisivo dei latino-americani, Letta promette anche che “l’Expo 2015 sarà l'occasione per raccontare al mondo l'Italia del futuro”: “Come le Olimpiadi del 1960, che furono l'occasione per presentare al mondo l'Italia del miracolo economico”.

    Malgrado i forti legami storici, l’interscambio con l’America Latina è di appena 23 miliardi, contro i 27 miliardi della sola Turchia. Essendo una delle aree del mondo in maggiore crescita, ci sarebbe solo da migliorare, specie se si considera l’interesse che i latino-americani hanno per il modello italiano delle Piccole e Medie Imprese: elogiato sia dal ministro degli Esteri cileno Alfredo Moreno Charme che da quello della Pianificazione venezuelano Jorge Giordani con unanimità paradossale, visto che il primo le vedeva come strumento per rafforzare l’imprenditorialità e il secondo per costruire il socialismo.

    Ma per l’Italia che torna a fare politica estera l’America Latina può essere soprattutto la chiave per un Pacifico dove non potremmo mai entrare come Apec o Asean, ma siamo stati poco fa ammessi come membri osservatori alla nuova area di integrazione in forte crescita che Messico, Colombia, Perù e Cile hanno costruito col nome di Alleanza del Pacifico: un’ammissione alla Conferenza presentata come evento di svolta. Come spiega al Foglio il Sottosegretario all’America Latina Mario Giro, “l’importante è per noi essere presenti soprattutto in Messico, ponte tra Alleanza del Pacifico e Nafta, e Perù, ponte col Brasile. In Messico abbiamo ormai 1400 imprese, contro le 900 che abbiamo in Brasile. Dobbiamo ora sbarcare in Perù”.