Chi è l'uomo vestito di ghiaccio in mezzo alla folla vestita di nero?

Annalena Benini

Chi è quell’uomo vestito di ghiaccio in mezzo agli uomini vestiti di nero? Chi era l’uomo senza abito scuro al Quirinale, seduto in nona fila ad ascoltare e poi via al guardaroba a riprendere il cappotto e filarsela, invece che restare a stringere mani, dare e ricevere pacche sulle spalle, ferire e incassare, confrontare i toni di blu e di nero delle giacche e dei calzoni, delle cravatte e delle facce da cerimonia? Matteo Renzi spiccava, l’altro pomeriggio agli auguri di Natale del presidente della Repubblica per difformità rispetto al codice estetico.

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    Chi è quell’uomo vestito di ghiaccio in mezzo agli uomini vestiti di nero? Chi era l’uomo senza abito scuro al Quirinale, seduto in nona fila ad ascoltare e poi via al guardaroba a riprendere il cappotto e filarsela, invece che restare a stringere mani, dare e ricevere pacche sulle spalle, ferire e incassare, confrontare i toni di blu e di nero delle giacche e dei calzoni, delle cravatte e delle facce da cerimonia? Matteo Renzi spiccava, l’altro pomeriggio agli auguri di Natale del presidente della Repubblica per difformità rispetto al codice estetico: erano tutti, anche le signore, piuttosto scuri, molto scuri, anzi scurissimi, quasi notturni (il dress code per la sera, anche se era pomeriggio, ma il pomeriggio invernale può essere considerato sera? Il sole era tramontato? I lampioni erano accesi?

    Poiché gli anni Novanta sono finiti da un pezzo, e con loro forse anche il secolo scorso, ci si potrebbe finalmente sentire liberi da cravatte nere, smoking chiari, abiti lunghi, corti, con lo strascico, e da tutti gli ordini perentori scritti in bella calligrafia in fondo agli inviti, che costringono le persone a noleggiare vestiti, farli allargare, stringere, tingere di nero, di bianco, di rosso o di hawaiano). Magari involontariamente, forse per sbaglio, Renzi era il più elegante della festa, se di festa si può parlare: erano gli auguri di Natale con brindisi, in un pomeriggio qualunque, ma il nero non rendeva le cose particolarmente allegre, né di buon augurio, e il luccichio delle scarpe, tutte nere anch’esse, mandava bagliori sinistri. Renzi non aveva in testa un cappello rosso bordato di pelliccia, non guidava una slitta trainata da renne (è andato al Quirinale a piedi, in mezzo alle auto blu, gli hanno chiesto l’invito all’ingresso), indossava una giacca chiara e sembrava l’omino di neve al ballo dei pinguini, che scappa dal buffet per non sciogliersi. Per non diventare, anche lui, pinguino con le scarpe lucide.

    C’è qualcosa di ancora spontaneo in un uomo politico che si dimentica la giacca scura al Quirinale, che si ribella, senza pensarci, alla formalità sempre identica della petit robe noire. Da Audrey Hepburn ad Angelino Alfano il passo è stato breve: all’improvviso sono sempre tutti vestiti di nero, o di blu notte buia e tempestosa, e al posto del filo di perle portano una cravatta, di solito sbagliata, perché l’abito scuro fa rilassare, fa credere che non sia più possibile commettere errori, così si lascia scivolare il nodo, si cede con leggerezza al celestino e tutto è perduto, trasformato in un pranzo di gala con le scarpe che cigolano. Invece lunedì pomeriggio, per una manciata di minuti è sembrato che fosse ancora giorno, che gli auguri di Natale fossero una cerimonia sorridente, seria e sbrigativa, dentro un pomeriggio con dentro molte altre cose da fare. E’ sembrato che il secolo scorso fosse finito, sciolto al sole come l’omino di neve: una volta scomparso Matteo Renzi, la fila dei pinguini è ricominciata un po’ più stanca.   

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    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.