Quanto è renziano il Festival di Fazio
Bisogna assolutamente essere contemporanei. Dopo il trionfo del Festival 2013, il commissario tecnico Fabio Fazio e il direttore generale Mauro Pagani non hanno dubbi: “La parola d'ordine per il 2014 è ‘contemporaneità'”. Punto di vista rispettabile ma, a scorrere la lista dei 14 titolari e delle 8 riserve viene piuttosto in mente la squadra che, l'11 luglio 1982, vince il terzo titolo mondiale battendo 3-1 la Germania Ovest. Come tutti ricordano, Enzo Bearzot puntava su 2 terzini veloci, con grande visione di gioco e piedi piuttosto buoni (Claudio Gentile e Antonio Cabrini).
Bisogna assolutamente essere contemporanei. Dopo il trionfo del Festival 2013, il commissario tecnico Fabio Fazio e il direttore generale Mauro Pagani non hanno dubbi: “La parola d’ordine per il 2014 è ‘contemporaneità’”. Punto di vista rispettabile ma, a scorrere la lista dei 14 titolari e delle 8 riserve viene piuttosto in mente la squadra che, l’11 luglio 1982, vince il terzo titolo mondiale battendo 3-1 la Germania Ovest. Come tutti ricordano, Enzo Bearzot puntava su 2 terzini veloci, con grande visione di gioco e piedi piuttosto buoni (Claudio Gentile e Antonio Cabrini). Davanti, una punta di grande stazza e una più rapida (Francesco Graziani e Paolo Rossi). Le tre garanzie di un portiere come Dino Zoff, di un libero insormontabile come Gaetano Scirea e di un genio come Bruno Conti portarono a vittoria inattesa e, tuttavia, alla fine del tutto logica.
In questo senso, Fazio schiera in porta Antonella Ruggiero (Genova, 61 anni, Scorpione), che vanta a Sanremo un primo, un secondo, un terzo e un quarto posto (sempre coi Matia Bazar, s’intende), nonché due premi della critica. Nel delicato ruolo di terzini, altre due vecchie glorie: Rosalino Cellamare, in arte Ron (Dorno, provincia di Pavia, 60 anni, Leone), che a Sanremo debutta addirittura nel 1970, per vincere poi 26 anni dopo, e Cristiano De André (Genova, 53 anni, Capricorno), esordiente a Sanremo nel 1985 e finora vincitore soltanto di un premio della critica nel 1993. Nel ruolo di libero, forse anche dalla moglie Ambra Angiolini (Roma, 36 anni, Toro), il roccioso Francesco Renga (Udine, 45 anni, Gemelli), già vincitore nel 2005.
Nel ruolo che fu di Paolo Rossi sembra inevitabile collocare Giusy Ferreri (Palermo, 34 anni, Toro): è alta 1,55, non pesa 50 chili, chi meglio di lei come punta sgusciante, inafferrabile? Di fianco a lei il magari non gigantesco, tuttavia risolutissimo, cantante parajazz Raphael Gualazzi (Urbino, 32 anni, Scorpione) che all'Huffington Post ha recentemente dichiarato: “All’estero, tutto ciò che riguarda la cultura italiana è visto come sofisticato”. Apperò. Il fantasista di questa formazione un po’ rabberciata non può non essere Renzo Rubino (Taranto, 25 anni, Pesci). Egli richiama più Sebàstian Giovinco che Bruno Conti e, tuttavia, rispetto agli altri convocati da Fazio, sembra il più fornito sul piano della schietta inventiva. La vera sorpresa potrebbe tuttavia arrivare da Veronica De Simone (Massa, 23 anni, segno zodiacale incerto), fornita di uno strumento vocale buono, impeccabile capello biondo, attacco di coscia più che plausibile e, soprattutto, terza classificata in "The voice of Italy", l'unico talent a cui la coppia Fazio-Pagani s’è rivolta quest’anno.
Niente Amici, quindi, e niente X Factor per il primo Festival di Sanremo renziano pero con juicio della storia. Sostiene l’opinionista Gino Castaldo, firma della Repubblica, che la vecchia guardia è stata rottamata. Può ben darsi, ma i rottamatori sono una Segreteria nazionale del Festival che è formata da Andrea Guerra (Sant’Arcangelo di Romagna, 52 anni, Bilancia), compositore per il cinema; Claudio Fasulo (Bologna, 52 anni Vergine) e Massimo Martelli (Bologna, 56 anni,Cancro), autori e registi teatrali; Stefano Senardi (Imperia, 57 anni, Acquario), discografico; Michele Serra (Roma, 59 anni, Cancro).
Non proprio la ghènga di trenta-quarantenni d’assalto messi insieme da Renzi. Eppure sono questi signori di mezza età ad avere, per esempio, escluso la molto attesa Alice, con brano scritto addirittura da Franco Battiato. Ancora, sono questi i formidabili sopraelencati a non avere ammesso Anna Oxa, Mango, Enrico Ruggeri, lo splendido trio Daniele Silvestri-Niccolò Fabi-Max Gazzè, Il Cile (vabé, in effetti questo qui c’era già l’anno passato, per cui ne bis in idem). Che lo sappiano o no, e in realtà lo sanno, gli abrogati formano la piccola schiera dei civatiani. Erano sicuri di calcare il palco canzonettistico più famoso d’Italia e, tutto d'un tratto, la delusione. Qualcuno sarà forse ripescato nella per ora solo annunciata serata-dei-cantautori, venerdì 21 febbraio... ma chi lo sa.
Più cospicuo sembra, invece, il nucleo dei rigorosi cuperliani. Fra costoro, il rapper sociale Frankie Hi-Nrg (Torino, 44 anni, Cancro), recente sodale in musica di Fiorella Mannoia; Riccardo Senigallia (Roma, 33 anni, Pesci) che, con Luca Carboni, ha osato incidere una cover di Claudio Lolli; Arisa (Genova, 31 anni, Leone) molto bislacca agli esordi sanremesi, con quel nasone e gli occhiali paradossali, e oggi tutta così per benino. Della partita anche Virginia Scopelliti, in arte Noemi (Roma, 31 anni, Acquario), già interprete di Ivano Fossati, stimata da Vasco Rossi e da Fiorella Mannoia.
Alla fine dei conti, sia nella qualifica di commissario tecnico che in quella di segretario nazionale, Fabio Fazio non ha un compito arduo. La percentuale d’ascolto media del 2013 fu del 47,5 per cento. Nel 2014 anche 2 o 3 punti percentuali di differenza rispetto all'anno passato saranno salutati con brindisi di rossi di Langa. Offerti, ben s’intende, da Oscar Farinetti. Lui sì renziano, anzi renzista, della prima ora
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