Dubbi da sciogliere

Piero Vietti

Sono cominciate in queste ore le manovre per trarre in salvo l’equipaggio della Akademik Shokalskiy, la nave russa bloccata tra i ghiacci dell’Antartide dalla vigilia di Natale. Prima un elicottero cinese preleverà le persone a bordo, poi una rompighiaccio australiana – avvicinatasi ieri di qualche miglio – le trasporterà in salvo. L’operazione, rimandata per giorni dato lo spessore del ghiaccio e il maltempo, sarà completata grazie al supporto di altre due rompighiaccio, cinese e francese. Al di là del pericolo corso dai membri dell’equipaggio, l’episodio non può non apparire ironico in un mondo dove da anni si sente ripetere che il riscaldamento globale sta sciogliendo i ghiacci di tutto il mondo.

    Sono cominciate in queste ore le manovre per trarre in salvo l’equipaggio della Akademik Shokalskiy, la nave russa bloccata tra i ghiacci dell’Antartide dalla vigilia di Natale. Prima un elicottero cinese preleverà le persone a bordo, poi una rompighiaccio australiana – avvicinatasi ieri di qualche miglio – le trasporterà in salvo. L’operazione, rimandata per giorni dato lo spessore del ghiaccio e il maltempo, sarà completata grazie al supporto di altre due rompighiaccio, cinese e francese. Al di là del pericolo corso dai membri dell’equipaggio, l’episodio non può non apparire ironico in un mondo dove da anni si sente ripetere che il riscaldamento globale sta sciogliendo i ghiacci di tutto il mondo.

    Ma se non si vuole far diventare paradigmatico un singolo episodio, basta andare a controllare un po’ di dati sullo stato dei ghiacci artici e antartici che i professionisti del catastrofismo climatico si ostinano a non citare (li trovate facilmente sul sito climatemonitor.it). Leggendoli, si scopre che il ghiaccio antartico continua ad aumentare e quello artico sembra aver rallentato la sua diminuzione. Il trend di lungo periodo dell’Artico è comunque negativo, anche se segue dinamiche diverse da quelle previste dai modelli al computer. Sta di fatto che in un mondo che si è scaldato il totale della copertura glaciale è sopra la media di riferimento. Come è possibile? La risposta è che probabilmente ciò accade per il fatto che da circa 15 anni le temperature non aumentano più, ma trarre conclusioni affrettate potrebbe portare ad altri errori. Restiamo ai dati, e osserviamo quelli  sulla copertura nevosa invernale dell’emisfero nord: dalla fine degli anni Sessanta a oggi è in aumento costante. E’ in diminuzione invece la copertura nevosa primaverile.

    In sintesi: meno ghiaccio al Polo nord, più ghiaccio al Polo sud. Più neve in inverno, meno neve in primavera. Che sono pur sempre dei cambiamenti, ma non esattamente quelli che ci si aspetterebbe dal continuo aumento della CO2 in atmosfera.  Ciò che non torna è il tentativo degli “esperti” di intrappolare le varianti del clima in uno schema prefissato. L’unica cosa che intrappola, per ora, è il caro vecchio ghiaccio antartico.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.