Bum bum - Nuove mani di poker in vista

L'intesa profonda tra Berlusconi e Renzi e le prossime tappe della legge elettorale

Claudio Cerasa

E quindi Renzi non molla, va avanti come un treno, incassa un triplo sì da parte di Berlusconi a tutte le proposte discusse a largo del Nazareno con il Caimano, si mostra sorridente di fronte ai cronisti e dopo due ore e mezza di incontro (con lui c’era Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria; con Berlusconi c’era Gianni Letta) dice quello che i suoi avversari temevano e che speravano di non dover sentire: “Con Forza Italia c’è profonda sintonia”. Il succo politico dell’incontro, almeno da quello che si sa in questo momento, è che Renzi e Berlusconi si trovano d’accordo.

SDM Dov’era finito Gianni Letta

    E quindi Renzi non molla, va avanti come un treno, incassa un triplo sì da parte di Berlusconi a tutte le proposte discusse a largo del Nazareno con il Caimano, si mostra sorridente di fronte ai cronisti e dopo due ore e mezza di incontro (con lui c’era Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria; con Berlusconi c’era Gianni Letta) dice quello che i suoi avversari temevano e che speravano di non dover sentire: “Con Forza Italia c’è profonda sintonia”. Il succo politico dell’incontro, almeno da quello che si sa in questo momento, è che Renzi e Berlusconi si trovano d’accordo, abolizione del Senato elettivo a parte e riforma del titolo quinto a parte, sul puntare su un sistema elettorale non a doppio turno di coalizione (come chiedono a gran voce alfaniani, lettiani e bersaniana) ma su un sistema capace di mettere le future coalizioni al riparo dal “ricatto dei partiti”. Renzi dunque si prepara a presentare alla direzione di lunedì una legge elettorale che vede come unico interlocutore il principale oppositore di questo governo, Silvio Berlusconi, e il messaggio che ne esce da questo accordo ha due facce. La prima, più distruttiva, è che se Alfano, Letta e compagnia non andranno incontro a questa proposta, provando ad apportare alcune correzioni, Renzi e Berlusconi non si fermeranno e proveranno a farsi approvare la legge elettorale da questo parlamento: i numeri ci sono, sia alla Camera sia al Senato (anche se alla Camera la legge verrà a provata a scrutinio segreto), Renzi sostiene di avere anche un accordo di massima con Vendola e dunque si potrebbe fare. Dovesse andare così il governo non avrebbe un tempo di vita lungo, e se fossero vere anche le minacce di Alfano l’esecutivo potrebbe persino cadere prima (anche se è molto difficile che Napolitano ci porti a votare senza una nuova legge elettorale). Il clima ovviamente è molto teso ma nelle ultime ore, e di questo si è anche parlato con Berlusconi, l’ipotesi di una mediazione tra Berlusconi e Alfano (e quindi Letta) non è del tutto improbabile, e sarebbe proprio Renzi, attraverso la persona scelta dal segretario per studiare i modelli elettorali, a fare da pontiere. Il sistema dovrebbe essere uno spagnolo corretto, non troppo diverso da quello di cui si parla qui, e su questo quarto modello si potrebbe lavorare per evitare il patatrac governativo. Tutto ora sta nel capire quali saranno le vere intenzioni del segretario (e soprattutto tutto sta nel capire se Renzi ha cambiato idea dopo il confronto con Berlusconi e vuole andare a votare subito, non nel 2015). Nelle prossime ore ci saranno altre carte in tavola. Intanto però oggi Renzi – che è convinto che Letta e Alfano non faranno il passo più lungo della gamba andando magari a far cadere il governo – ha dimostrato che la trattativa con il Cav. non era un bluff. Ma era vera. Anzi "profonda".

    SDM Dov’era finito Gianni Letta

    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.