Il triangolo, sì
Archiviamo in fretta la prima vittoria dell'era Seedorf, che se quello dell'Hellas Verona non fosse uscito di senno a otto minuti dalla fine non avremmo vinto nemmeno giocando tutta la notte. Archiviamo anche il dito-dito a distanza fra l'allenatore e Balotelli di cui ci si continua a chiedere perché sia chiamato Supermario anche quando tira loffie e mozzarelle.
Archiviamo in fretta la prima vittoria dell'era Seedorf, che se quello dell'Hellas Verona non fosse uscito di senno a otto minuti dalla fine non avremmo vinto nemmeno giocando tutta la notte. Archiviamo anche il dito-dito a distanza fra l'allenatore e Balotelli di cui ci si continua a chiedere perché sia chiamato Supermario anche quando tira loffie e mozzarelle.
L'essenziale della domenica è altrove. In un sapido triangolo con corna. La punta di diamante di Sky Sport è andata a “Che tempo che fa”, trasmissione culto di Rai 3. Ha fatto come un Matteo Renzi, Fabio Fazio: ha aperto le porte di casa al nemico. E come un Berlusconi, anzi due, Fabio Caressa e Beppe Bergomi si sono fiondati. Mazzocchi, Varriale e Rai sport lasciati come cornuti e mazziati, gli alfanidi della situazione. Non ha fatto nemmeno tanto scandalo che l'anchorman del servizio pubblico che più di tutti decide mode e tendenze nel paese, abbia fatto un bel favore alla concorrenza proprio nell'anno del Mondiale. Bisogna capirli, Tarantola e Gubitosi: anche la deontologia ha un suo limite e ascoltare Brasile 2014 dalle bocche di Paola Ferrari, Fulvio Collovati e Adriano Bacconi, oggettivamente lo è.
Il Foglio sportivo - in corpore sano