Grillo ci prova con il predellino ma tutto ruota intorno al Cav.

Mario Sechi

Scrivi Renzi, esce Berlusconi. Note sul taccuino, googlate, la coppia pigliatutto è quella di Matteo e Silvio. Piaccia o no, l’incontro di sabato 18 gennaio (ore 16, via del Nazareno, Roma) è un colpaccio: il nemico passa il ponte levatoio ed entra nel castello democratico. Brividi. RaiTre ha un riflesso pavloviano: “Berlusconi è risorto e di fatto è entrato nella maggioranza. Oggi il vero scontro è tra Letta e Renzi” (Eugenio Scalfari a Lucia Annunziata “In Mezz’ora”, ore 14 e 42).

    Scrivi Renzi, esce Berlusconi. Note sul taccuino, googlate, la coppia pigliatutto è quella di Matteo e Silvio. Piaccia o no, l’incontro di sabato 18 gennaio (ore 16, via del Nazareno, Roma) è un colpaccio: il nemico passa il ponte levatoio ed entra nel castello democratico. Brividi. RaiTre ha un riflesso pavloviano: “Berlusconi è risorto e di fatto è entrato nella maggioranza. Oggi il vero scontro è tra Letta e Renzi” (Eugenio Scalfari a Lucia Annunziata “In Mezz’ora”, ore 14 e 42). Il Fondatore non c’azzecca con le canonizzazioni, ma sulla giostra tra il pisano all’uscio (Letta) e il fiorentino in casa (Renzi) ci ha preso. Poche ore dopo sullo stesso canale tocca al “mancato al Colle”, il professor Stefano Rodotà (tà-tà), spargere petali di crisantemo dal sempre docile Fabio Fazio. Dice di non apprezzare “i grandi inni al realismo” e denuncia la “deriva etica” (“Che tempo che fa”, RaiTre, ore 21). Calate le ombre della sera su Radio Radicale la voce di Goffredo Bettini ricorda ai compagni in trincea che “la critica all’incontro tra Renzi e Berlusconi è semplicemente stravagante”. Stop. Lunedì (20 gennaio) la direzione del Pd diventa la classica seduta di autocoscienza. Renzi tira dritto, Gianni Cuperlo parla di “smarrimento degli iscritti” (ore 18 e 27), Berlusconi in una nota esprime “sincero apprezzamento per Renzi” (ore 19 e 26), Cuperlo si alza e se ne va. Dimissioni dimissioni. Corrida. I banderilleros democratici e i picadores alfaniani indossano i colori delle preferenze e martedì (21 gennaio) Renzi nella sua newsletter dice di aver assecondato Berlusconi: “Su questo punto ho ceduto. Altrimenti saltava tutto”. Mercoledì 22 gennaio sul taccuino alla voce “Star Trek” entra l’azzurro Francesco Paolo Sisto che sale sull’Enterprise, viaggia nel tempo e proclama: “E’ stato come l’incontro di Teano” (ore 11, Radio Capital). Ma Letta che fa? Parla poco, telefona, incontra, fa filtrare veline dove dice e non dice. No, il patto di coalizione per ora non c’è. Ma c’è l’accordo del Nazareno, che comincia a subire il bombardamento delle “coincidenze”. I gazzettieri delle procure sono al lavoro e il 23 gennaio informano che i “pagamenti delle Olgettine” si sono interrotti. Alle 11 arriva la conferma: “Berlusconi indagato insieme ai testimoni e agli avvocati. Quarantacinque persone in tutto”. E’ un déjà vu e il Cav. replica tosto: “Da vent’anni cercano di distruggermi. Resto in campo”. Nel frattempo Beppe Grillo è in pellegrinaggio alla stampa estera per dire che la legge elettorale è contro i pentastellati, ma la parte migliore della sua giornata arriva alle 17 e 30 quando vede i giornalisti, sale sul predellino di un taxi e improvvisa una gag: “Non vorrei ricordarvi qualcuno”. Ma non si chiude così l’appassionante battaglia sulle preferenze. Renzi ricorda che le leggi non si scrivono da soli (“bisogna che tutti siano d’accordo”) poi incrocia una telecamera del Tg3 e dichiara soave: “Io a Palazzo Chigi? C’è Letta”. Non si direbbe, ma sugli schermi di La7 compare Lilli Gruber con il presidente del Consiglio che prevede la sua lunga durata: “Di mesi al governo ce ne saranno altri”. E poi arriva un dico e non dico che diventa titolo: “Bisogna che i cittadini si sentano più partecipi nella scelta dei parlamentari”. Si è iscritto nel partito delle preferenze. E buonanotte. Al risveglio del venerdì (24 gennaio) Dario Franceschini si tocca la barba e fa sapere che “sarebbe un errore reintrodurre le preferenze”. S’alza la diga del segretario e le diplomazie vanno avanti. La mattina il plenipotenziario elettorale di Silvio, Denis Verdini, vede la renziana a 24 carati Maria Elena Boschi, a Milanello Barbara Berlusconi incontra l’allenatore del Milan Clarence Seedorf, tutta Mediaset è in udienza in Vaticano da Papa Francesco, mentre Berlusconi dalla clinica della salute di Riva del Garda conia un nuovo incarico alla destra del capo: consigliere politico. E’ Giovanni Toti.