Europei e russi fanno un incontro da “partner maturi”, ma si tacciono la verità sull'Ucraina
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha promesso che non rimetterà in discussione il prestito da 15 miliardi di dollari e gli sconti sul gas all’Ucraina, anche se a Kiev dovesse arrivare un nuovo governo pro europeo. I leader dell’Unione europea hanno accettato di avviare discussioni tecniche sull’impatto che potrebbe avere la “partnership orientale” con Ucraina, Moldavia e Georgia sull’economia russa. Europa e Russia intendono negoziare un nuovo Patto sul loro partenariato da firmare al loro prossimo summit, a Sochi, in giugno.
Bruxelles. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha promesso che non rimetterà in discussione il prestito da 15 miliardi di dollari e gli sconti sul gas all’Ucraina, anche se a Kiev dovesse arrivare un nuovo governo pro europeo. I leader dell’Unione europea hanno accettato di avviare discussioni tecniche sull’impatto che potrebbe avere la “partnership orientale” con Ucraina, Moldavia e Georgia sull’economia russa. Europa e Russia intendono negoziare un nuovo Patto sul loro partenariato da firmare al loro prossimo summit, a Sochi, in giugno. Nel frattempo, hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta contro il terrorismo. Il vertice di ieri tra Ue e Russia è stato “produttivo”, ma la discussione è stata “franca”, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. “Ci siamo detti cose che a volte non diciamo”, ha dichiarato il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, sottolineando “divergenze” e “interessi comuni”. Secondo Putin, “non c’è contraddizione tra modello europeo e modello russo”. Anzi, la Russia è pronta a costruire “una nuova Europa” con una “zona di libero scambio tra l’Ue e l’Unione doganale euro-asiatica” che Mosca sta costruendo nell’ex spazio sovietico, ha detto Putin. Ma, tra le righe delle dichiarazioni ufficiali della conferenza stampa al termine del vertice, si è potuto intravedere il grande gelo tra Ue e Russia, causato dallo stallo politico in Ucraina. “Non è stato un summit as usual”, sintetizza al Foglio una fonte europea.
Putin ha detto di avere “l’impressione” che, con la partnership orientale e la proposta di firmare un Accordo di associazione, l’Europa abbia voluto “sottrarre l’Ucraina dallo spazio ex sovietico della Comunità degli stati indipendenti”. Per Putin, Kiev sta a Mosca come Atene sta a Bruxelles: è un membro dello stesso club politico-economico. “Se un ministro russo fosse andato a manifestare in Grecia o in un altro paese dell’Ue, la reazione non sarebbe stata positiva” in Europa. Malgrado la promessa di “rispettare sempre i diritti sovrani” degli altri paesi, il presidente russo ha lasciato intendere di essere pronto a misure di rappresaglia in caso di una nuova giravolta pro Europa a Kiev. Nel prestito russo da 15 miliardi concesso al presidente ucraino, Viktor Yanukovich, all’improvviso sono comparse alcune condizioni che potrebbero farlo saltare: “Riforme strutturali per essere sicuri che avremo i nostri soldi indietro”, ha detto Putin. Sul gas, il presidente russo ha spiegato che “è molto difficile” accettare le richieste di dilazione dei pagamenti avanzate dall’Ucraina. Putin ha anche elencato settori in cui l’Europa ha molto da perdere in caso di deterioramento delle relazioni. “La Russia è il primo fornitore di idrocarburi. Il 60 per cento degli investimenti in Russia è europeo. I russi hanno investito 80 miliardi in Europa”. Senza dimenticare North Stream e South Stream, i grandi progetti infrastrutturali su cui lavorano imprese europee e le cooperazioni industriali con Renault, Volkswagen e Bmw.
L’Ue, invece, rifiuta la “mentalità blocco contro blocco”, ha detto Barroso. I legami della Russia con le sue ex Repubbliche “non sono messi a rischio” dalla partnership orientale, ha aggiunto Van Rompuy. I Ventotto non hanno mai risolto l’ambiguità sulle prospettive di adesione dell’Ucraina all’Ue. Le “divergenze” elencate dal presidente della Commissione sono più tecniche che politiche: le misure russe “restrittive del commercio” che violerebbero le regole della World Trade Organization e “i voli transiberiani”. I grandi dossier geostrategici e i progetti economici più consistenti sono gestiti direttamente dalle capitali nei loro rapporti bilaterali con Mosca. Germania, Francia e Italia guardano alla Russia come a un partner economico indispensabile. Grecia e Cipro hanno legami culturali e religiosi. I paesi del nord e dell’est vedono ancora nell’orso russo una minaccia esistenziale. Barroso ha definito la relazione con la Russia come quella tra due partner “maturi”. In realtà, le difficoltà dell’Ue nei confronti della Russia dimostrano che i suoi stati membri non sono pronti a far crescere l’Europa.
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