I segreti delle mogli felici in un bestseller americano: molti baci sulla bocca

Annalena Benini

Baciarlo sulla bocca ogni giorno, preferibilmente con la lingua. Eliminare dai contatti Facebook gli ex fidanzati e più in generale rinunciare agli amici maschi, perché vostro marito potrebbe infastidirsi, e il fastidio (reciproco) è il primo passo verso la rovina di un matrimonio, mentre il senso della vita insieme è: sposi felici (che non prendano mai in considerazione piani B, addii o viaggetti in scooter con il casco integrale).

    Baciarlo sulla bocca ogni giorno, preferibilmente con la lingua. Eliminare dai contatti Facebook gli ex fidanzati e più in generale rinunciare agli amici maschi, perché vostro marito potrebbe infastidirsi, e il fastidio (reciproco) è il primo passo verso la rovina di un matrimonio, mentre il senso della vita insieme è: sposi felici (che non prendano mai in considerazione piani B, addii o viaggetti in scooter con il casco integrale). Una happy wife, Fawn Weaver, sposata con entusiasmo estatico da quindici anni, ha deciso di opporsi a tutte le cattive notizie sull’amore e ha fondato il club delle mogli felici, “donne che amano essere una moglie”.

    Migliaia di signore sposate, con Marion Cunningham di “Happy Days” come idolo e fonte di ispirazione, hanno aderito al club, che è diventato un viaggio intorno al mondo per raccogliere i segreti della felicità coniugale e infine un libro, terzo nella classifica dei bestseller del New York Times. “America Happy Wives Club: One Woman’s Worldwide Search for the Secrets of a Great Marriage” promette di migliorare o salvare ogni matrimonio (cominciando con una lista di motivi per cui si è grate al proprio marito, e se si è al punto pericoloso in cui non viene in mente niente, andrà bene anche una lista di gratitudini per quello che il marito non è: grazie perché non sei un alcolizzato, ad esempio, grazie perché non mi hai mai inseguito con un coltello in mano, grazie perché hai ancora molti capelli). Per entrare nel club e beneficiarne, però, bisogna corrispondere a certe fondamentali caratteristiche: durante il suo viaggio Fawn Weaver ha incontrato una donna italiana, al terzo matrimonio e ancora infelice, e ha deciso che non era degna. “Se ti sei sposata tre volte e il tuo matrimonio è ancora un problema, l’unica costante sei tu, e non è una questione di fortuna”.

    Queste mogli felici sanno essere piuttosto dure, a volte il loro sorriso è di pietra. Se non hai cancellato il numero di telefono del tuo ex e il tuo matrimonio va a rotoli, beh, non ti puoi lamentare. Se fai notare a tuo marito che al ristorante fa un insopportabile schiocco con la lingua quando assaggia il vino, sei una rompiscatole. Se a cena con gli amici racconti di quella volta in cui lui è caduto dal divano mentre si allungava per prendere il telecomando, sei anche una stronza. Uno dei segreti di un fantastico matrimonio, infatti, è l’eliminazione spietata e sorridente, scrive il Times, di ogni motivo di fastidio, e la gratificazione pubblica del coniuge: bisogna raccontare solo aneddoti eroicizzanti. Eliminazione dei difetti non significa cambiamento (“non puoi pensare di cambiare l’uomo che hai sposato”), ma rimozione interiore: fa’ un elenco delle cose che non vanno e dimenticale. Se non le dimentichi, se quel sacco della spazzatura che lui scavalca ogni mattina invece di portarlo nel cassonetto ti rovina la giornata, è un problema tuo, non sarai mai una moglie felice. “Felici e contenti non è una favola, è una scelta”, è lo slogan delle happy wifes, dolci signore piuttosto feroci nel prendere le distanze dalle altre, le povere infelici, per non farsi contagiare dai loro lamenti e dai loro errori. Sono le regole dell’auto trasformazione in una sposa raggiante. Capace perfino di chiedere al marito di darle un voto da uno a dieci, e di elencare i punti in cui potrebbe migliorarsi. “Ogni Natale io scrivo tutti i miei obiettivi per il prossimo anno per me, e tutti quelli per mio marito. Lui fa lo stesso con me, poi ce li scambiamo”. In questo scambio sorridentissimo di elenchi per punti, fogli con obiettivi, liste e pagelle, non è chiaro se rimanga il tempo per lavorare e crescere i figli. Di certo non c’è tempo per stare su Facebook, o per guardare altri mariti. Forse il segreto è questo.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.